martedì 5 agosto 2025

La Chiesa conosce finora i beni e la Legge della Redenzione, che furono depositati da Gesù nel Cuore di sua Madre SS

 


LA PASSIONE DELLA CHIESA

Negli scritti di Luisa Piccarreta

Riflessione di don Pablo Martin


La Chiesa conosce finora i beni e la Legge della Redenzione, che furono depositati da Gesù nel Cuore di sua Madre SS.:

“Figlia mia, tutta la legge e i beni della Redenzione furono scritti da Me e deposti nel Cuore della mia cara Mamma. Era giusto che, siccome fu Lei la prima che visse nel mio Volere e perciò mi attirò dal Cielo e mi concepì nel suo seno, che conoscesse tutte le leggi e fosse depositaria di tutti i beni della Redenzione.

E non aggiunsi una virgola in più, e non perché fossi incapace, quando uscendo fuori alla vita pubblica la manifestai alle genti, agli Apostoli, e gli stessi Apostoli e tutta la Chiesa nulla hanno aggiunto di più di quello che dissi e feci Io quando stetti sulla terra. Nessun altro vangelo ha fatto e nessun altro sacramento in più ha istituito, ma si gira sempre [attorno] a tutto ciò che Io feci e dissi. Chi è chiamato per primo è necessario che riceva il fondo di tutto quel bene che voglio fare a tutte le umane generazioni. È vero che la Chiesa ha commentato il Vangelo, che ha scritto tanto su tutto ciò che Io feci e dissi, ma mai si è allontanata dalla mia fonte, dall’origine dei miei insegnamenti.

Così sarà della mia Volontà. Metterò in te il fondo della legge eterna del mio Volere, ciò che è necessario per farla comprendere, gli insegnamenti che ci vogliono. E se la Chiesa si allargherà nelle spiegazioni e nei commenti, non si partirà mai dall’origine, dalla fonte da Me costituita; e se qualcuno vorrà partirsi resterà senza luce e nel buio oscuro, e sarà costretto, se vorrà la luce, a ritornare alla fonte, cioè ai miei insegnamenti”.

Io, nel sentire ciò, ho detto: Dolce Amor mio, quando i re costituiscono le leggi chiamano i ministri come testimoni delle leggi che stabiliscono, per deporle nelle loro mani, affinché le pubblichino e le facciano osservare dai popoli. Io non sono ministro, anzi, tanto piccola e incapace che non sono buona a nulla”.

E Gesù ha soggiunto: “Io non sono come i re della terra, che se la fanno coi grandi. Io amo meglio di farmela coi piccoli, perché sono più docili e nulla attribuiscono a sé, ma tutto alla mia bontà. Ma con tutto ciò anch’Io ho scelto un mio ministro, che ti assista in questo tuo stato, e per quanto tu mi hai pregato che ti liberassi dalla sua venuta giornaliera, non ti ho dato mai retta, e ancorché tu non fossi più soggetta a ricadere in quello stato, Io non permetterò che ti manchi la loro assistenza. Era questa la causa perché avessi un mio ministro che fosse a giorno della legge della mia Volontà e conoscendo i miei insegnamenti fosse testimone e depositario di legge sì santa, e come mio fedele ministro pubblichi nella mia Chiesa il gran bene che voglio fare ad Essa col far conoscere la mia Volontà”. (Volume 16°, 24-02-1924)


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