venerdì 3 gennaio 2020

TRATTATO DELLO SPIRITO SANTO



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L’angelo è una intelligenza pura. Il suo intendimento  è sempre un atto, non mai una potenza; cioè dire che  l’angelo non ha soltanto, come l’uomo, la facoltà o la  possibilità di conoscere, ma che conosce attualmente.  Ascoltiamo quei grandi filosofi, sempre antichi e sempre  nuovi, che chiamansi i Padri della Chiesa ed i teologi  scolastici. « G-li angeli, dicono essi, per conoscere non  hanno bisogno nè di cercare, nè di ragionare, nè di  comporre, né di dividere: essi si guardano e veggono.  La ragione è questa, che sino dal primo istante della  loro creazione, hanno avuto tutta la loro perfezione na­ turale e posseduto le specie intelligibili, o rappresenta­ zioni delle cose, perfettamente luminose, per mezzo delle  quali veggono tutte le verità che possono conoscere na­ turalmente. Il loro intendimento è come uno specchio  perfettamente puro, nel quale si riflettono e s’impri­ mono senz’ombra, senza accrescimento nè diminuzione,  i raggi del sole di verità.
« Altra cosa è 1’ intendimento dell* uomo. uno E' specchio imperfetto, cosparso di macchie più o meno  dense, e più o meno numerose, le quali non scompaiono  che in parte sotto lo sforzo laborioso e di continuo  rinnuovato dello studio e del raziocinio. La ragione è che l’anima umana, essendo unita al corpo, deve  ricevere successivamente cose sensibili; e per via di  queste, una parte delle specie intelligibili, mediante le  quali gli# è fatta conoscere la verità. È appunto cosi  che l’anima è unita al corpo.1 »
Poiché, sino dall’istante della loro creazione, gli an­ geli conobbero perfettamente, tutte le verità dell’ordine  naturale, così la loro prova ha avuto necessariamente per  oggetto qualche verità dell’ordine soprannaturale. Que­ ste verità essendo inaccessibili alle forze native del loro  intendimento, non vengono essi a conoscerle che per  via della rivelazione. « Negli angeli, dice san Tommaso,  vi sono due conoscenze: una naturale, con cui cono­ scono le cose tanto per la loro essenza che per ( le  specie innate. In virtù di questa conoscenza, essi non  possono capire i misteri della grazia, perchè questi mi­ steri dipendono dalla pura volontà di Dio. L’altra so­ prannaturale, che gli beatifica, e in virtù di essa veg­ gono il Verbo e tutte le cose nel Verbo. Con questa  visione, conoscono i misteri della grazia, non tutti, nè  tutti egualmente, ma secondo che a Dio piace rive­larglieli.2 »
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Monsignor GAUME

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