lunedì 24 agosto 2020

LEGGENDA PERUGINA



( COMPILAZIONE DI ASSISI )


LA VIGNA DEL PRETE DI RIETI

25. In quello stesso periodo, Francesco a causa della sua malattia d’occhi soggiornò  presso la chiesa di San Fabiano, non lontano da quella città, ospite di un povero prete  secolare. Aveva allora residenza in Rieti il signore papa Onorio III con i cardinali. E  molti di costoro e altri ecclesiastici, per riverenza e devozione verso Francesco,  venivano a fargli visita quasi ogni giorno.

Possedeva quella chiesa una piccola vigna, che si estendeva vicino alla casa dove  dimorava Francesco. Da una porta di questa quasi tutti i visitatori passavano nella vigna  contigua, attirati sia dalla stagione delle uve mature, sia dall’amenità del luogo che  invitava a sostarvi. Successe quindi che, a motivo di quel viavai, la vigna fu pressoché  tutta messa a soqquadro: chi coglieva i grappoli e se li piluccava sul posto, chi li  pigliava per portarseli via, altri calpestavano il terreno. Il prete cominciò ad agitarsi e  protestare, dicendo: «Quest’anno il raccolto è perduto. Per quanto piccola, la vigna mi  dava il vino sufficiente al mio bisogno».

Sentito questo lamento, Francesco lo fece chiamare e gli disse: «Non star male e non  agitarti! Ormai non possiamo farci niente. Ma confida nel Signore, che può riparare al  danno per amore di me, suo piccolo servo. Dimmi: quante some hai fatto, negli anni di  migliore raccolto?». Il sacerdote gli rispose: «Fino a tredici some, padre». E Francesco:  «Coraggio, non contristarti più, non ingiuriare nessuno, non fare lamentele in giro, abbi  fede nel Signore e nelle mie parole. Se raccoglierai meno di venti some, prometto di  rifondertene io». Il sacerdote si calmò e stette tranquillo.

E accadde per intervento di Dio che raccolse effettivamente non meno di venti some,  come Francesco gli aveva promesso. Quel sacerdote ne rimase attonito, e con lui tutti  gli altri che riseppero la cosa, e attribuirono il prodigio ai meriti del beato Francesco. In  verità, la vigna era stata devastata; ma anche fosse grondante di grappoli, sembrava  impossibile ricavarne venti some di vino.

Noi che siamo vissuti con lui, siamo in grado di testimoniare che quando diceva: «È  così», oppure: «Così sarà», avveniva sempre come aveva predetto. E noi molte cose  vedemmo realizzarsi mentre era in vita e anche dopo la sua morte.

VERGILIO GAMBOSO

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