lunedì 24 agosto 2020

LIBRO DEL PROFETA GEREMIA



Commento teologico

La misericordia del Signore verso il suo popolo è oltremodo grande. Quando l’ostinazione aveva raggiunto il punto del non ritorno, il Signore fa al suo popolo una promessa che ha dell’incredibile. Chiese al suo popolo di aprire le porte di Gerusalemme e di arrendersi al re di Babilonia. Questa resa avrebbe risparmiato Gerusalemme e avrebbe conservato in vita i suoi abitanti.

Questa parola fu rivolta a Geremia dal Signore quando il re Sedecìa gli mandò Pascur, figlio di Malchia, e il sacerdote Sofonia, figlio di Maasia, per dirgli: «Consulta per noi il Signore perché Nabucodònosor, re di Babilonia, ci fa guerra; forse il Signore compirà per noi qualcuno dei suoi tanti prodigi, in modo da farlo allontanare».

Geremia rispose loro: «Direte a Sedecìa: Così dice il Signore, Dio d’Israele: Ecco, io farò rientrare le armi da guerra di cui disponete e con le quali combattete il re di Babilonia e i Caldei che vi assediano fuori delle mura, e le radunerò in mezzo a questa città. Io stesso combatterò contro di voi con mano tesa e con braccio potente, con ira, furore e grande sdegno. Percuoterò gli abitanti di questa città, uomini e bestie; essi moriranno di una grave peste. Poi – oracolo del Signore – io consegnerò Sedecìa, re di Giuda, i suoi ministri e la gente che sarà scampata in questa città alla peste, alla spada e alla fame, in potere di Nabucodònosor, re di Babilonia, in mano ai loro nemici e a quanti vogliono la loro vita. Egli li passerà a fil di spada; non ne avrà pietà, non perdonerà e non risparmierà nessuno.

Dirai a questo popolo: Dice il Signore: Ecco, metto davanti a voi la via della vita e la via della morte. Chi rimane in questa città morirà di spada, di fame e di peste; chi uscirà e si consegnerà ai Caldei che vi cingono d’assedio, vivrà e gli sarà lasciata la vita come bottino, perché io ho volto la faccia contro questa città, per il suo danno e non per il suo bene. Oracolo del Signore. Essa sarà data in mano al re di Babilonia, che la darà alle fiamme.

Alla casa del re di Giuda dirai: Ascoltate la parola del Signore! Casa di Davide, così dice il Signore: Amministrate la giustizia ogni mattina e liberate il derubato dalla mano dell’oppressore, se no la mia ira divamperà come fuoco, si accenderà senza che nessuno la possa spegnere, a causa della malvagità delle vostre azioni.

Eccomi a te, o abitatrice della valle, roccia nella pianura – oracolo del Signore –, voi che dite: “Chi scenderà contro di noi? Chi entrerà nelle nostre dimore?”. Io vi punirò secondo il frutto delle vostre opere – oracolo del Signore – e darò alle fiamme il suo bosco, esse divoreranno tutti i suoi dintorni» (Ger 21,1-14).

Il popolo del Signore aveva perso la fede nel suo Dio? Il suo Dio gli propone ancora una volta la salvezza per mezzo della fede. Ma il popolo non ha creduto e il regno di Giuda fu raso al suolo. Di esso nulla è rimasto. Solo un piccolo resto per mantenere intatto il diritto di proprietà. Eppure nella conversione il Signore avrebbe perdonato.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI

Nessun commento:

Posta un commento