venerdì 4 settembre 2020

Cristiani, musulmani, ebrei, hanno lo stesso Dio? NO!



L'ERRORE ESSENZIALE DELL'ISLAM: LA NEGAZIONE DELLA SS. TRINITÀ

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La posizione del Corano, quindi, riguardo la SS. Trinità, come mistero centrale del Cristianesimo e come religione rivelata, in quanto riguarda la vita intima di Dio, è del tutto ignorata e condannata. Puerile, perciò, è pretendere di vedere nel Corano dei presunti accenni a questo mistero cristiano, come, ad esempio, citando la "Sura" 5:47-48: "Giudichi la gente del Vangelo secondo ciò che in esso Dio ha rivelato( ... )"; come pure la "Sura" 4:136: "O voi che credete ( = Musulmani), credete in Dio, nel suo messaggero (Maometto), nel Libro che ha rivelato al suo messaggero (il Corano), e nel Libro che ha rivelato prima di lui. Chi non crede in Dio, nei suoi angeli, nei suoi Libri, nei suoi messaggeri e nell'ultimo giorno, si allontana enormemente dalla verità"... È quindi puerile dire che Maometto, approvando i cristiani e incoraggiandoli a mantenere la propria fede, implicitamente approva la stessa fede nella Trinità(!!); come pure il dire che la "Sura" 2:253: "Noi abbiamo dato a Gesù, figlio di Maria, segni evidenti, e lo abbiamo confermato con lo Spirito Santo", vale quasi a conferma di una esplicita professione di fede nelle tre Persone divine, quali credute, adorate e professate dal Cristianesimo; e così anche la professione di fede dell'unità e unicità di Dio che si legge nel Corano alla "Sura" 112: "Dì: Egli, Iddio, è unico. Iddio, l'eterno, non generò e non è generato, ed a Lui non è eguale nessuno", sono tutt'altro che sufficienti per dire che quelle formule del Corano esprimono la fede in un Dio-Trino, quando altrove, invece, il Corano annulla decisamente la divinità di Cristo, Figlio di Dio, perché proprio la morte di Gesù, come sacrificio espiatorio, e la sua risurrezione, costituiscono l'anima della Rivelazione e la prova suprema della divinità di Gesù Cristo. Lo stesso dicasi anche per lo Spirito Santo, ignorato del tutto, nel Corano, come Terza Persona della SS. Trinità!

 Dunque, né il Padre, né il Figlio, né lo Spirito Santo, sono accettati soggetti di fede nell' lslam
Difatti: 

1°- IL PADRE 

Per Maometto, "Allah" non è "padre": "Dio non è generato e non ha generato" { "Sura" 112, 1-4). Con questa formula, l'Islam nega che Dio è Padre, e nega, con fermezza, la filiazione divina di Gesù. Per Maometto, Dio è infinitamente troppo alto, inacessibile, perché la sua creatura possa permettersi di vedere in Lui un "Padre". 

2° - IL FIGLIO 

Il Corano rifiuta di credere nell'Incarnazione. La "Sura" XXIII.92 dice: "Dio non ha affatto dei figli, e al suo fianco non ci possono essere altri dei: diversamente, ogni dio si impadronerebbe della sua creazione, e gli uni sarebbero più elevati degli altri (dei) ••. ". E nella "Sura" V. 76 si legge: "Infedele è colui che dice: Dio è il Messia, figlio di Maria. Il Messia non ha detto lui stesso: O figli d'Israele, adorate Dio che è mio Signore e il vostro! Chiunque associerà a Dio altri dei, Dio gli chiuderà l'entrata del giardino (paradiso) e la sua dimora sarà il fuoco" .•. La "Sura" XXXIX.6 dice: "Se Dio avesse voluto avere un Figlio, l'avrebbe scelto tra gli esseri che egli ha voluto creare. Ma che questa bestemmia sia lontana dalla sua gloria! Egli è unico e potente!". E nella "Sura" XIX, si leggono imprecazioni, di tono apocalittico, contro coloro che "attribuiscono un Figlio al misericordioso"! L'lslam, quindi, rigetta l'Incarnazione. Il suo "Credo" è ben lungi dal nostro!

3°- LO SPIRITO SANTO 

Nel Corano, il termine "Routh" (Spirito-Allah, Spirito Santo) indica sia l'arcangelo Gabriele, considerato come l'intermediario designato delle rivelazioni profetiche, sia il Cristo, "Messia, Verbo e Spirito d'Allah. Comunque, in nessun caso, questo vocabolo "Routh", nel Corano, avrà il significato di "Spirito Santo", ossia la Terza Persona della Trinità. Il Corano, cioè, tace completamente anche su questa terza Persona della SS. Trinità. Niente Padre; niente Figlio; niente Spirito Santo (quando non sia confuso con Gabriele!). 

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sac. Luigi Villa

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