lunedì 14 dicembre 2020

Anche se tu ti lavassi con soda e molta potassa, resterebbe davanti a me la macchia della tua iniquità. Oracolo del Signore.

 

LIBRO DEL PROFETA GEREMIA 

Quando si cade nel peccato dell’idolatria, generatrice di ogni immoralità e disonestà, stoltezza ed insipienza, nessuno si potrà redimere da se stesso.

Anche se tu ti lavassi con soda e molta potassa, resterebbe davanti a me la macchia della tua iniquità. Oracolo del Signore.

Questo versetto va illuminato bene, con molta saggezza e sapienza. Per questo ci lasceremo aiutare dal Salmo di Davide.

Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.2 Quando il profeta Natan andò da lui, che era andato con Betsabea.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi.

Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto: così sei giusto nella tua sentenza, sei retto nel tuo giudizio.

Ecco, nella colpa io sono nato, nel peccato mi ha concepito mia madre. Ma tu gradisci la sincerità nel mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza.

Aspergimi con rami d’issòpo e sarò puro; lavami e sarò più bianco della neve. Fammi sentire gioia e letizia: esulteranno le ossa che hai spezzato. Distogli lo sguardo dai miei peccati, cancella tutte le mie colpe.

Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso.

Insegnerò ai ribelli le tue vie e i peccatori a te ritorneranno.

Liberami dal sangue, o Dio, Dio mia salvezza: la mia lingua esalterà la tua giustizia.

Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode.

Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Nella tua bontà fa’ grazia a Sion, ricostruisci le mura di Gerusalemme. Allora gradirai i sacrifici legittimi, l’olocausto e l’intera oblazione; allora immoleranno vittime sopra il tuo altare (Sal 51 (50) 1-21).

Davide non dice al Signore che si è purificato, lavato dal suo peccato. Chiede al Signore di mondarlo, purificarlo, lavarlo. Solo il Signore può lavare dal male.

Nell’idolatria Dio è stato abbandonato, rinnegato, tradito, venduto alle nullità. Non dipende più dall’uomo aderire al Signore. Non è più dalla sua volontà.

Tutto è dalla volontà del Signore. È Lui che deve venire e offrire nuovamente se stesso come verità, luce, vita. Questa offerta è sottoposta a rigide regole.

Dio viene, si ridona all’uomo, ad una condizione: che l’uomo riconosca il suo peccato, si penta chiede umilmente perdono, prometta di essere del Signore.

La promessa di essere con il Signore non è però di un istante. Deve essere per sempre. Nel momento in cui si chiede perdono, questa promessa obbliga.

L’iniziativa del perdono deve essere del Signore. In verità sempre il Signore ha mandato i suoi profeti chiedendo il ritorno nell’alleanza.

Sempre però il popolo si è ostinato nella sua ribellione, perseverando nella sua idolatria con le numerose immoralità di cui essa è madre.

Nessuno però potrà mai pensare di lavare il peccato rimanendo nel peccato. Si esce dal peccato, il Signore ci lava da esso, si ritorna ad essere puri.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI


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