lunedì 14 dicembre 2020

VIGANÒ: COME IL VATICANO II SERVE AL NUOVO ORDINE MONDIALE.

 


Il sovvertimento del rapporto individuale e sociale con Dio

Mi sia permesso di concludere questa disamina dei nessi tra Concilio e crisi presente enfatizzando un capovolgimento che considero estremamente importante e significativo. Mi riferisco alla relazione del fedele e della comunità con Dio. Mentre nella Chiesa di Cristo il rapporto dell’anima con il Signore è eminentemente personale anche quando esso è veicolato dal Ministro Sacro nell’azione liturgica, nella chiesa conciliare prevale il rapporto comunitario, di gruppo. Pensiamo all’insistenza nel voler rendere “comunitario” il Battesimo di un bambino, o le nozze di una coppia di sposi; pensiamo all’impossibilità di comunicarsi singolarmente fuori dalla Messa, e alla normalità dell’accostarsi alla Comunione durante la Messa anche senza le dovute disposizioni, solo sulla base di un concetto protestantizzato della partecipazione al banchetto eucaristico, al quale nessun invitato può sottrarsi. In questo caso, il singolo perde la propria individualità per annullarsi nella comunità anonima della celebrazione. Viceversa, il rapporto del corpo sociale con Dio scompare in un personalismo che annulla il ruolo di mediazione sia della Chiesa sia dello Stato. L’individualizzazione in campo morale ne è un esempio, laddove il singolo diventa pretesto per la demolizione della morale sociale, in nome di una “inclusività” che tutto legittima. In questo caso la società – intesa come unione di più individui finalizzata al perseguimento di uno scopo comune – si parcellizza in una molteplicità di singoli, ciascuno dei quali ha uno scopo proprio. Questo ribaltamento pratico è il risultato di un sovvertimento ideologico che meriterebbe di essere analizzato approfonditamente, per le sue implicazioni sia in ambito ecclesiale, sia in ambito civile. È tuttavia evidente che il primo passo di questa rivoluzione si trova nella mensconciliare, ad iniziare dall’indottrinamento del popolo cristiano costituito dalla liturgia riformata, nella quale il singolo si fonde nell’assemblea spersonalizzandosi, e la comunità si sbriciola nei singoli perdendo identità.]


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