sabato 19 dicembre 2020

Férmati prima che il tuo piede resti scalzo e la tua gola inaridisca! Ma tu rispondi: “No, è inutile, perché io amo gli stranieri, voglio andare con loro”.

 


LIBRO DEL PROFETA GEREMIA 

Ora il Signore chiede al suo popolo di arrestare la sua corsa verso gli idoli, prima che il suo piede resti scalzo e la sua gola inaridisca per il lungo viaggio.

Il lungo viaggio è quello verso l’esilio. Da Gerusalemme a Babilonia il cammino è lungo. Ogni calzatura si consuma e ogni gola si inaridisce.

Fèrmati prima che il tuo piede resti scalzo e la tua gola inaridisca! Ma tu rispondi: “No, è inutile, perché io amo gli stranieri, voglio andare con loro”.

La risposta di Israele al suo Dio segna il sommo del peccato, oltre il quale mai si potrà giungere. Esso non vuole essere più popolo di Dio, popolo santo.

Vuole essere popolo come gli altri popoli. Vuole essere asina selvatica senza stalla, senza funi, senza legami, senza appartenenze. Vuole essere libero.

L’alleanza del Sinai non gli interessa più. Se questo non è il sommo della perversione e dell’aberrazione, ve ne potrà essere uno più grande?

È il ripudio del Signore ed è anche il ripudio di se stesso come popolo del Signore. Non c’è più salvezza. Israele ha scelto gli altri popoli, sarà di essi.

Così potrà sperimentare la differenza che vi è tra il suo Dio, gli dèi degli altri popoli, la stalla di Dio e le stalle degli dèi stranieri e degli altri popoli.

Vedrà la differenza, si pentirà, si convertirà, chiederà perdono, farà ritorno al suo Dio e Signore. È questo un percorso dolorosissimo di conversione.

Il Signore mai priva l’uomo della sua volontà. Ciò che vuole permette che lo prenda. È questo il suo grande amore: la salvezza dal baratro.

Dio sempre salva dal baratro finché l’uomo non raggiunge l’abisso che è il peccato contro lo Spirito Santo. Da questo peccato non c’è salvezza.

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI

Nessun commento:

Posta un commento