mercoledì 16 dicembre 2020

SAN GIUSEPPE: IL PIÙ SANTO DEI SANTI

 


Vediamo ora altri casi ancora di apparizioni di san Giuseppe. 

Il mercoledì delle ceneri 16 febbraio 1575, santa Teresa di Gesù andava, accompagnata da due sacerdoti, a fondare un convento a Beas de Segura (Jaén - Spagna). Celebrarono il mercoledì delle ceneri nella parrocchia di santa María de los Olmos de Torre, dell’abate Juan, in provincia di Ciudad Real. 

Suor Ana de Jesús, testimone sempre presente nelle peripezie di quel giorno, così racconta: Sulla Sierra Morena persero i carrettieri la strada, di modo che non sapevano dove andavano. La nostra Madre Teresa di Gesù ci ordinò, eravamo in otto suore ad accompagnarla, di pregare Dio e il nostro padre san Giuseppe per ritrovare la strada; perché i carrettieri dicevano che ci eravamo persi e che non trovavano una via d’uscita tra quei massi altissimi in mezzo ai quali vagavamo. E, non appena la santa ci ebbe parlato, da una gola molto profonda che con grande difficoltà si riusciva a scorgere dall’alto dei picchi dove ci trovavamo, incominciò a gridare un uomo, con voce da anziano, dicendoci: Fermatevi, fermatevi, vi siete persi e state per precipitare in un burrone se andate avanti di lì. A quelle grida ci fermammo e i sacerdoti e i laici che viaggiavano con noi, ascoltarono e poi chiesero: “Padre, cosa dobbiamo fare per uscire da questo labirinto strettissimo?”.  

Egli spiegò di girare da una parte che miracolosamente riuscirono ad attraversare i nostri carri. Alcuni vollero andare a ringraziare l’uomo che ci aveva avvisati e mentre erano ancora via, la madre ci disse con molta devozione e tra le lacrime: “Non so perché li abbiamo lasciati andare, quello era mio padre san Giuseppe e di sicuro non lo troveranno”. E così fu. Ritornarono dicendo che non avevano trovato traccia di lui nonostante fossero arrivati in fondo alla gola da cui era uscita quella voce 44 . 

Il padre Jerónimo Gracián, confessore di santa Teresa di Gesù, narra il caso di un religioso del monastero di Nostra Signora di Montserrat, che era molto devoto di san Giuseppe. Un giorno uscì a fare una passeggiata da solo per quelle montagne ed allontanandosi più del dovuto, si perse rimanendo completamente disorientato. Non sapendo dove andare si raccomandò a san Giuseppe. Poco dopo incontrò uno sconosciuto che conduceva una signora in groppa ad un asinello e con un bimbo piccolo in braccio. Li salutò e chiese loro come ritornare al monastero. Al che lo sconosciuto rispose: Se vuole seguirci, io glielo indicherò, perché difficilmente lei troverebbe il cammino, soprattutto per l’arrivo della notte. Non si preoccupi, conosco bene questi paraggi. 

Camminarono a lungo parlando di argomenti del Signore, di modo che il cuore del religioso si sentiva infiammato d’amore verso i beni eterni. Finalmente giunsero in un luogo che il monaco conosceva. Allora gli sconosciuti si accomiatarono e il frate, voltandosi verso di loro per rispondere al saluto, non li vide più, erano scomparsi. Riflettendo sull’accaduto egli si rese conto che non poteva che trattarsi di san Giuseppe con la Vergine e il Bambino, che erano venuti in suo aiuto conducendolo sulla strada sicura verso il monastero 45 . 

San Giovanni della Croce era molto devoto a san Giuseppe. Il sigillo che usava sui documenti rappresentava il Monte Carmelo coronato da una croce e l’iscrizione San José. Così appare sull’autografo che conservano le religiose carmelitane scalze di Sanlúcar la Mayor di Siviglia. Però questa devozione non l’ebbe da sempre. Accadde un fatto nella sua vita che fece di lui un grande devoto di san Giuseppe. 

San Giovanni della Croce era il confessore delle carmelitane scalze, mentre era superiore del convento Los Mártires di Granada. Un giorno non poté scendere a confessarle ed affidò il compito al padre Pedro dell’Incarnazione e al padre Evangelista... Mentre entravano i due frati nella Plaza Nueva, un uomo andò loro incontro. Era piuttosto alto, carnagione bianca e rosa e capelli bianchi. Aveva più o meno cinquant’anni. Vestiva di nero ed era venerabile di aspetto. Si avvicina ai carmelitani e li separa collocandosi in mezzo a loro e chiedendo da dove provengono. 

- Dalle carmelitane scalze, risponde il padre Pedro. 

- Fate molto bene a servirle, perché in questa Religione si loda molto il Signore e di questo Sua Maestà si compiace tanto e lo stimerà sempre più. Padri, perché nel vostro ordine avete così tanta devozione a san Giuseppe? 

- Perché la nostra santa Madre Teresa di Gesù gli era molto devota in quanto lui l’aveva aiutata tanto nelle sue fondazioni e le aveva ottenuto grandi grazie da Gesù. Per questo le case da lei fondate portano il suo nome. Rispose padre Pedro. 

- Guardatemi bene in faccia e abbiate molta devozione a questo santo, perché qualsiasi cosa gli chiederete egli ve la concederà. 

I carmelitani non lo videro più (era scomparso). Quando arrivarono al convento “Los Mártires”, raccontarono al Priore l’accaduto. Fra Giovanni della Croce non si stupì affatto e disse loro: Non l’avete riconosciuto, era san Giuseppe; avreste dovuto inginocchiarvi davanti al santo. E non vi è apparso per voi ma per me, che non gli ero devoto come avrei dovuto; ma d’ora in avanti lo sarò 46 .  

P. ÁNGEL PEÑA

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