LIBRO DEL PROFETA GEREMIA
Ecco l’ostinazione del suo popolo. Come osi dire: “Non mi sono contaminata, non ho seguito i Baal?”. Israele vive di idolatria e lo nega.
Segue i Baal e si rifiuta si confessare questo suo alto tradimento verso il Signore. La sua coscienza si è intorpidita. È incapace di riconoscere il peccato.
Il Signore invita Israele a guardare indietro. Guarda nella valle le tracce dei tuoi passi, riconosci quello che hai fatto, giovane cammella leggera e vagabonda.
Israele è cammella leggera, vagabonda, senza padrone, che salta di qua e di là nella valle dell’idolatria. Guardando a ciò che ha fatto, vedrebbe il suo male.
Qual è il percorso che il Signore indica al suo popolo, perché si convinca di essere un popolo idolatra e la smetta di affermare di non esserlo?
Lo invita a guardare nella sua storia, di rivisitare tutta la sua vita, iniziando dal Sinai, dalla costruzione del vitello d’oro. La sua idolatria è verità evidente.
Se è verità evidente, se è la sua stessa storia, come fa a negarla? Questo stesso procedimento opererà Gesù nel processo finale.
Inviterà ogni uomo a rileggere per un istante tutta la sua vita. In essa dovrà trovare la carità e l’egoismo, l’apertura verso gli altri o la loro chiusura.
Leggendo la storia con gli occhi della verità, ognuno dovrà confessare: la mia vita è questa, non un’altra. La Parola del Signore è purissima verità.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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