Sapendo
che nessuno può credere con pienezza senza il Vangelo, perché la fede
comincia dall'Antico Testamento, ma ha compimento nel Nuovo, quando lo
interrogarono sulla sua identità, Il Signore dimostrò di essere lui non con
le parole, ma coi fatti: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite
e vedete: i ciechi recuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono
guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è
predicata la buona novella". Tale testimonianza è perfetta, poiché di
lui era stato profetizzato: "Il Signore libera i prigionieri, il Signore
ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto... Il Signore regna
per sempre" (Sal 146, 7ss). Questi non sono i segni di un potere umano
bensì divino. |
Eppure
questi esempi della testimonianza del Signore sono ancora poco: pienezza
della fede è la croce del Signore, la sua morte, la sua sepoltura. Perciò
alle parole suddette aggiunse: "Beato colui che non si scandalizza di
me" (Mt 11,6). La croce potrebbe essere uno scandalo anche
per gli eletti, ma per quanto riguarda la Persona divina, non può esistere
testimonianza più valida di questa, nulla vi è che trascenda le cose umane
quanto il volontario sacrificio di tutto se stesso, e di sé solo, per la
salvezza del mondo: con questo unico atto egli dimostra pienamente di essere
il Signore. Per questo Giovanni lo indica con le parole: « Ecco l'Agnello di
Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo » (Gv 1,29). |
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