Vita n. 2
La vita di Antonio
di Atanasio, vescovo di Alessandria
3. E di nuovo entrando in chiesa, sentendo il Signore dire nel Vangelo [9]: "Non siate in ansia per il domani", non poté più trattenersi, ma uscì e diede anche quelle cose ai poveri. Avendo affidato la sorella a vergini conosciute e fedeli, e mettendola in un convento [10] per essere educata, si dedicò d'ora in poi, fuori della sua casa, alla disciplina [11], facendo attenzione a se stesso e allenandosi con pazienza. Infatti non c'erano ancora tanti monasteri [12] in Egitto, e nessun monaco conosceva il lontano deserto; ma tutti quelli che volevano badare a se stessi praticavano la disciplina in solitudine vicino al proprio villaggio. Ora c'era nel villaggio vicino un vecchio che aveva vissuto la vita da eremita dalla sua giovinezza in su. Antonio, dopo aver visto quest'uomo, lo imitò nella pietà. E dapprima cominciò a dimorare in luoghi fuori del villaggio; poi, se sentiva parlare di un uomo buono da qualche parte, come l'ape prudente, usciva e lo cercava, e non si voltava indietro al suo palazzo finché non l'avesse visto; e tornava, avendo avuto dal buon uomo come delle provviste per il suo viaggio sulla via della virtù. Quindi, dimorando lì all'inizio, confermò il suo proposito di non tornare alla dimora dei suoi padri né al ricordo dei suoi parenti, ma di conservare tutto il suo desiderio e la sua energia per perfezionare la sua disciplina. Tuttavia lavorava con le sue mani, avendo sentito dire: "Chi è inattivo non mangi [13]", e una parte la spendeva per il pane e una parte la dava ai bisognosi. Ed era costante nella preghiera, sapendo che un uomo deve pregare incessantemente in segreto [14]. Infatti aveva dato tanta attenzione a ciò che veniva letto che nessuna delle cose scritte gli cadeva a terra, ma ricordava tutto, e in seguito la sua memoria gli serviva per i libri.
4. Conducendo così se stesso, Antonio era amato da tutti. Si sottoponeva con sincerità ai buoni uomini che visitava, e imparava a fondo dove ciascuno lo superava in zelo e disciplina. Osservava la benevolenza di uno, la preghiera incessante di un altro; prendeva conoscenza della libertà dall'ira di un altro e dell'amorevolezza di un altro; dava retta a uno mentre osservava, a un altro mentre studiava; ammirava uno per la sua resistenza, un altro per il suo digiuno e il suo dormire per terra; osservava con attenzione la mitezza di uno e la longanimità di un altro, mentre prendeva nota della pietà verso Cristo e dell'amore reciproco che animava tutti. Così riempito, tornò al proprio posto di disciplina, e d'ora in poi si sarebbe sforzato di unire le qualità di ciascuno, ed era desideroso di mostrare in sé le virtù di tutti. Con gli altri della stessa età non aveva rivalità; salvo questo solo, che non doveva essere secondo a loro nelle cose più alte. E questo faceva in modo da non ferire i sentimenti di nessuno, ma li faceva gioire per lui. Così tutti quelli di quel villaggio e gli uomini buoni con cui era in intimità, quando vedevano che era un uomo di questo tipo, lo chiamavano Dio amato. E alcuni lo accoglievano come un figlio, altri come un fratello.
5. Ma il diavolo, che odia e invidia ciò che è buono, non poteva sopportare di vedere una tale risoluzione in un giovane, e si sforzò di compiere contro di lui ciò che era stato solito compiere contro gli altri. Prima di tutto cercò di allontanarlo dalla disciplina, sussurrandogli il ricordo delle sue ricchezze, la cura per la sorella, le pretese dei parenti, l'amore per il denaro, l'amore per la gloria, i vari piaceri della tavola e gli altri svaghi della vita, e infine la difficoltà della virtù e la fatica di essa; suggerì anche l'infermità del corpo e la lunghezza del tempo. In una parola sollevò nella sua mente un gran polverone di discussioni, volendo distoglierlo dal suo proposito stabilito. Ma quando il nemico si accorse di essere troppo debole per la determinazione di Antonio, e di essere piuttosto conquistato dalla fermezza dell'altro, abbattuto dalla sua grande fede e caduto per le sue continue preghiere, allora alla fine riponendo la sua fiducia nelle armi che sono [15] nell'ombelico del suo ventre e vantandosi in esse - poiché sono la sua prima trappola per i giovani - attaccò il giovane, disturbandolo di notte e molestandolo di giorno, così che anche gli astanti vedevano la lotta che si svolgeva tra loro. L'uno gli suggeriva pensieri turpi e l'altro li contrastava con le preghiere: l'uno lo incendiava di lussuria l'altro, come uno che sembrava arrossire, lo fortificava con la fede, le preghiere e il digiuno. E il demonio, infelice scellerato, una notte prese addirittura le sembianze di una donna e imitò tutti i suoi atti solo per abbindolare Antonio. Ma lui, con la mente piena di Cristo e della nobiltà da Lui ispirata, e considerando la spiritualità dell'anima, spense il carbone dell'inganno dell'altro. Di nuovo il nemico suggerì la facilità del piacere. Ma egli, come un uomo pieno di rabbia e di dolore, rivolse i suoi pensieri al fuoco minacciato e al verme che rosicchia, e mettendoli in campo contro il suo avversario, passò indenne la tentazione. Tutto questo fu fonte di vergogna per il suo nemico. Perché lui, che si riteneva simile a Dio, veniva ora deriso da un giovane; e colui che si vantava contro la carne e il sangue veniva messo in fuga da un uomo in carne ed ossa. Perché il Signore stava lavorando con Antonio - il Signore che per noi ha preso la carne [16] e ha dato al corpo la vittoria sul diavolo, in modo che tutti coloro che combattono veramente possano dire [17]: "Non io, ma la grazia di Dio che era con me".
***
di Girolamo [c.341 - 420. Biblista e Dottore della Chiesa].
Nessun commento:
Posta un commento