Messaggio di Dio Padre a Madre Eugenia E. Ravasio - Primo quaderno, 1932:
RICHIESTE AL PAPA
Non mi voglio dilungare in tante altre cose, che sarebbe opportuno dire qui, ma che potrò dire più tardi. Ora voglio parlare in modo tutto particolare alle anime di quelli che mi sono scelto: sacerdoti e religiosi. A voi, figli diletti del mio Amore, ho dei grandi disegni su di voi!
Prima che a tutti gli altri, mi rivolgo a te, figlio mio diletto, a te mio Vicario, per mettere fra le tue mani quest’Opera che dovrebbe essere la prima di tutte e che, per il timore che il demonio ha ispirato all’uomo, non si vede compiersi che in questo tempo”.
“Ah! Vorrei che tu capissi l’estensione di quest’Opera, la sua grandezza, la sua larghezza, la sua profondità, la sua altezza. Vorrei che tu comprendessi i desideri immensi che ho sull’umanità presente e futura! Se tu sapessi quanto desidero essere conosciuto, amato ed onorato dagli uomini con un culto speciale! Questo desiderio l’ho in me da tutta l’eternità e dalla creazione del primo uomo. Questo desiderio l’ho espresso parecchie volte agli uomini, soprattutto nell’Antico Testamento. Ma l’uomo non l’ha mai compreso. Ora questo desiderio mi fa dimenticare tutto il passato, purché esso si realizzi al presente, nelle mie creature del mondo intero. Mi abbasso fino alla più povera delle mie creature per poter, nella sua ignoranza, parlarle e attraverso lei poter parlare agli uomini, senza che lei si accorga della grandezza dell’Opera che vorrei fare tra loro! Non posso parlare di teologia con lei, sarei sicuro di fallire, non capirebbe. Permetto che lei sia così perché Io possa realizzare la mia Opera mediante la semplicità e l’innocenza. Ma tocca a te, ora, mettere quest’Opera allo studio e portarla prestissimo ad esecuzione”.
“Per essere conosciuto, amato ed onorato con un culto speciale non chiedo niente di straordinario. Ecco ciò che solamente desidero:
1. Che un giorno, o almeno una domenica, sia consacrato ad onorarmi in modo tutto particolare sotto il nome di Padre dell’umanità intera. Vorrei per questa festa una Messa e un ufficio proprio. Non è difficile trovare i testi nella Sacra Scrittura. Se preferite rendermi questo culto speciale una domenica, Io scelgo la prima domenica di agosto; se prendete un giorno della settimana, preferisco che sia sempre il 7 di agosto”.
2. “Che tutto il clero si impegni a sviluppare questo culto e soprattutto che mi faccia conoscere agli uomini come sono e come sarò sempre presso di loro, cioè il Padre più tenero e più amabile di tutti i padri.
Desidero che il clero mi faccia entrare in tutte le famiglie, negli ospedali, anche nei laboratori e officine, nelle caserme, nelle sale di deliberazione dei ministri delle nazioni, infine ovunque si trovino le mie creature, anche se ce ne fosse soltanto una!
Che il segno tangibile della mia invisibile presenza sia una immagine che mostri che Io sono realmente là presente. Così tutti gli uomini svolgeranno le loro azioni sotto lo sguardo del loro Padre e Io stesso avrò sotto i miei occhi la creatura che ho adottata dopo averla creata; in tal modo tutti i miei figli vivranno come sotto lo sguardo del loro tenero Padre. Indubbiamente anche adesso sono dovunque, ma vorrei essere rappresentato in una maniera sensibile!
Che durante l’anno il clero e i fedeli prendano l’abitudine di compiere alcuni esercizi di pietà in mio onore, senza nuocere alle loro usuali occupazioni.
Che senza timore i miei sacerdoti vadano ovunque, in tutte le nazioni, a portare agli uomini la fiamma del mio amore paterno. Allora le anime saranno illuminate, conquistate, non solo tra i non credenti, ma anche in tutte le comunità separate che non sono della vera Chiesa. Sì, che anche questi uomini, che sono figli miei, vedano brillare questa fiamma davanti a loro, che conoscano la verità, che l’abbraccino e pratichino tutte le virtù cristiane.
Vorrei essere onorato in modo tutto particolare nei seminari, nei noviziati, nelle scuole e nei convitti. Che tutti, dal più piccolo al più grande, possano conoscermi ed amarmi come loro Padre, loro Creatore e loro Salvatore.
Che i sacerdoti si impegnino a cercare nelle Sacre Scritture ciò che ho detto in altri tempi e che è rimasto finora ignorato, relativamente al culto che desidero ricevere dagli uomini. Che lavorino anche per far giungere i miei desideri e la mia volontà a tutti i fedeli e a tutti gli uomini, specificando ciò che dirò per tutti gli uomini in generale e in particolare per i sacerdoti, religiosi e religiose. Quelle sono le anime che scelgo per rendermi grandi omaggi, più che gli uomini del mondo”.
“Certo, occorrerà del tempo per arrivare ad una completa realizzazione di questi desideri che ho concepito sull’umanità e che ti ho fatto conoscere! Ma un giorno con le preghiere e i sacrifici delle anime generose che si immoleranno per quest’Opera del mio amore, sì, un giorno sarò soddisfatto. Ti benedirò, figlio mio diletto, e ti darò il centuplo di tutto ciò che farai per la mia Gloria”.
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