giovedì 9 gennaio 2020

ADAMO E LA SUA VITA NELL’UNITA’ DEL SUO CREATORE E PADRE



Volume 13 - Novembre 4, 1921: La santità nella creatura dev’essere fra lei e Gesù:  Lui a dare la sua Vita e, come fido Compagno, a comunicarle la sua Santità, e lei, come fida ed inseparabile compagna, a riceverla. 

 […]  “E’ tuo dovere di venire nelle braccia del tuo Creatore e di riposarti in quel Seno donde uscisti, perché tra la creatura ed il Creatore ci passano tanti fili elettrici di comunicazione e di unione, che la rendono quasi inseparabile da Me, purché non si sia sottratta dal mio Volere, ché sottraendosi non è altro che rompere i fili di comunicazione, spezzare l’unione.  La Vita del Creatore, più che elettricità, scorre nella creatura ed essa scorre in Me, la mia Vita è sparsa nella creatura;  nel crearla concatenai la mia Sapienza alla sua intelligenza, affinché non fosse altro che il riverbero della mia, e se l’uomo giunge a tanto con la sua scienza che dà dell’incredibile, è il riflesso della mia che riflette nella sua;  se il suo occhio è animato da una luce, non è altro che il riflesso della mia Luce eterna che riflette nel suo. 
Tra le Divine Persone non avevamo bisogno di parlarci per intenderci;  nella Creazione volli usare la parola e dissi:  ‘Fiat’, e le cose furono fatte, ma a questo Fiat legavo e davo il potere che le creature avessero la parola per intendersi;  sicché anche le voci umane sono legate come filo elettrico alla mia prima Parola, da cui tutte le altre discendono.  E mentre creai l’uomo lo alitai col mio fiato, infondendogli la vita, ma in questa vita che gli infusi ci misi tutta la mia Vita a seconda che la capacità umana poteva contenere, ma tutto vi misi, non ci fu cosa mia che non gli feci parte.  Vedi, anche il suo fiato è il riflesso del mio alito, cui gli do vita continua, ed il suo riflette nel mio, che sento continuamente in Me.  Vedi dunque quanti rapporti ci sono tra Me e la creatura?  Perciò l’amo assai, perché la guardo come parto mio ed esclusivamente mio.  
E poi, come nobilitai la volontà dell’uomo?  La concatenai con la Mia, dandole tutte le mie prerogative, la feci libera come la Mia;  […]  E se la vita umana non è animata da questa Volontà, non farà nulla di bene.  Io nel crearla le dissi:  ‘Tu sarai la mia sorella sulla terra, il mio Volere dal Cielo animerà il tuo, saremo in continui riflessi, e ciò che farò Io farai tu, Io per natura e tu per grazia dei miei continui riflessi;  ti seguirò come ombra, non ti lascerò giammai’.  Fu il mio unico scopo nel creare la creatura:  che facesse in tutto il mio Volere.  Ma con ciò volevo nuovi parti di Me stesso dare alla esistenza.  Volevo farne un prodigio portentoso, degno di Me e tutto simile a Me;  ma, ahimè, la prima a mettersi contro di Me doveva essere la volontà umana!… 
[…]  Così voglio la santità nella creatura:  fra lei e Me, fra due, Io da una parte e lei dall’altra, Io a dare la mia Vita e come fido Compagno a comunicarle la mia Santità, e lei come fida ed inseparabile compagna a riceverla.  Così, lei sarebbe l’occhio che vede ed Io il Sole che le do la luce;  lei la bocca ed Io la Parola;  lei le mani ed Io che le somministro il lavoro per operare;  lei il piede ed Io il passo;  lei il cuore ed Io il palpito.  Ma sai tu chi forma questa Santità?  La mia Volontà!  E’ la sola che mantiene in ordine lo scopo della Creazione;  la Santità nel mio Volere è quella che mantiene il perfetto equilibrio tra Creatore e creature, che sono le vere immagini uscite da Me”.

dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta

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