venerdì 6 novembre 2020

L'INFERNO NEGLI OCCHI DELLA MENTE

 


L'Insegnamento dei Padri della Chiesa

Non è vana curiosità ma salutare precauzione proclamare dall'alto del pulpito certe verità che mirabilmente servono a contenere l'indolenza dei libertini, che parlano sempre della misericordia di Dio e di quanto sia facile convertirsi, che vivono immersi tutti i tipi di peccati e stanno dormendo profondamente sulla strada per l'inferno. Per disilluderli e svegliarli dal loro torpore, esaminiamo oggi questa grande domanda: il numero dei cristiani che vengono salvati è maggiore del numero dei cristiani che sono dannati?

... [L'unico scopo di questo sermone] è quello di contenere l'orgoglio dei libertini che scacciano il santo timore di Dio dal loro cuore e uniscono le forze con il diavolo che, secondo il sentimento di Eusebio, maledice le anime rassicurandole. Per risolvere questo dubbio, mettiamo da parte i Padri della Chiesa, sia greci che latini; dall'altra i teologi e gli storici più eruditi; e mettiamo la Bibbia nel mezzo perché tutti la vedano. Ora non ascoltare quello che ti dirò - perché ti ho già detto che non voglio parlare da solo o decidere in merito - ma ascolta ciò che queste grandi menti hanno da dirti, loro che sono fari nel Chiesa di Dio per dare luce agli altri in modo che non perdano la strada per il paradiso. In questo modo, guidati dalla triplice luce della fede, dell'autorità e della ragione, potremo risolvere con certezza questa grave questione.

Si noti bene che non si tratta qui della razza umana presa nel suo insieme, né di tutti i cattolici presi indistintamente, ma solo degli adulti cattolici, che hanno libera scelta e sono quindi in grado di cooperare alla grande questione della loro salvezza. Consultiamo anzitutto i teologi riconosciuti che esaminano le cose più attentamente e non esagerano nel loro insegnamento: ascoltiamo due dotti cardinali, Gaetano e Bellarmino. Insegnano che il maggior numero di adulti cristiani è dannato, e se avessi il tempo di indicare le ragioni su cui si basano, ve ne sareste convinti anche voi. Ma qui mi limiterò a citare Suarez. Dopo aver consultato tutti i teologi e aver studiato diligentemente la questione, scrisse: "Il sentimento più comune che si ha è che, tra i cristiani, ci sono più anime dannate che anime predestinate".

Aggiungete l'autorità dei Padri greci e latini a quella dei teologi e scoprirete che quasi tutti dicono la stessa cosa. Questo è il sentimento di San Teodoro, San Basilio, Sant'Efrem e San Giovanni Crisostomo. Cosa è inoltre, secondo Baronio era opinione comune tra i Padri greci che questa verità fosse espressamente rivelata a san Simeone Stiliti e che dopo questa rivelazione, fu per assicurarsi la sua salvezza che decise di vivere in piedi in cima a un pilastro per quarant'anni , esposto alle intemperie, modello di penitenza e santità per tutti. Ora consultiamo i Padri latini. Sentirai San Gregorio dire chiaramente: "Molti raggiungono la fede, ma pochi il regno celeste". Sant'Anselmo dichiara: "Pochissimi si salvano". Sant'Agostino afferma ancora più chiaramente: "Dunque, pochi si salvano rispetto ai dannati". Il più terrificante, tuttavia, è San Girolamo. Alla fine della sua vita, alla presenza dei suoi discepoli, pronunciò queste terribili parole: "Su centomila persone la cui vita è sempre stata cattiva, ne troverai a malapena una degna di indulgenza".


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