martedì 12 gennaio 2021

LA VITA DI SAN BENEDETTO

 


La bottiglia che non si rompe

Nel tempo in cui la Campania fu desolata da una gravissima carestia, l'uomo di  Dio aveva dato via in elemosina a molti poveri tutti i viveri che si trovavano in  monastero. Nella dispensa non era rimasto nient'altro che un poco di olio entro  un'ampolla di vetro.

Capitò un suddiacono di nome Agapito, e chiese caldamente se poteva avere la carità di un po' di olio.

L'uomo di Dio, che si era proposto di dare via tutto sulla terra per tutto  depositare nei tesori del cielo, ordinò che senz'altro gli fosse consegnato quel  poco ch'era rimasto.

Il monaco incaricato della dispensa, sentì molto bene la disposizione del  superiore, ma non aveva proprio alcuna voglia di metterla in pratica. Richiesto  poco dopo dal santo se era stata fatta quell'elemosina come aveva comandato, il  monaco rispose di non aver dato nulla perché se avesse dato via anche quello,  per i monaci non sarebbe poi rimasto più niente.

Allora comandò con energica severità che fosse immediatamente gettata dalla  finestra l'ampolla di vetro con l'olio, perché nella dispensa nulla rimanesse per  disobbedienza; e fu fatto così.

Sotto la finestra si apriva un gran precipizio, irto di grossi macigni. L'ampolla di  vetro piombò con violenza sui sassi, ma rimase intatta, come se non fosse stata  scagliata: non si infranse, né l'olio si versò. L'uomo di Dio la fece raccogliere e,  integra com'era, la fece immediatamente consegnare a chi la chiedeva.

Raccolti poi i confratelli, rimproverò davanti a tutti il monaco disobbediente,  perché era stato infedele e superbo.


tratto dal Libro II° dei "Dialoghi" di San Gregorio Magno

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