mercoledì 6 gennaio 2021

Ritorno a casa

 


CONVERTITI


MARIA MEYER-SEVENICH nacque nel 1907; suo padre era tedesco e cattolico, però cadde nel comunismo e nell’ateismo. Dopo la seconda guerra mondiale si dedicò alla politica e fu eletta deputata alla Dieta della Bassa Sassonia.

Dice: Ciò che mi condusse alla conversione fu più che particolare. Le mie passeggiate, quasi quotidiane, mi portavano con regolarità sino ad una chiesa di stile moderno nella quale mi piaceva molto fermarmi. Incontravo lì una pace inconsueta, un benessere sconosciuto, al quale mi abbandonavo senza pensarci. Credevo che fosse dovuto solamente al silenzio e alla tranquillità che si aveva tra quelle mura, tra le quali restavano in silenzio altre persone. Quando, dopo qualche anno, visitai le nostre chiese cattoliche con la forza e l’energia datami dalla fede ritrovata, riconobbi che quella pace proveniva dalla presenza di Gesù Eucaristia, che mi aveva attratto irresistibilmente nei burrascosi anni della mia fase marxista...

Nel 1942 fui sequestrata dalla Gestapo. Fui accusata di alto tradimento e mi preparai ad ascoltare la mia sentenza di morte, ma ciò non accadde. Un giorno mi trovavo da sola nella mia cella di prigionia immersa nello studio di un problema scientifico. Tosto capii con improvvisa chiarezza: “Dio esiste”. Qualche minuto dopo: “Gesù Cristo è Dio”. E finalmente: “La Chiesa cattolica è l’unica fonte di verità”. Mantengo sempre vivo il ricordo della mia reazione. Non ero emozionata né commossa. Era sgorgata nella mia mente una certezza inconfutabile riguardo a queste tre verità, di fronte alle quali ammutolivano tutti i dubbi e le insicurezze... Mezzo anno più tardi, feci la mia confessione generale e ricevetti di nuovo la comunione. A partire da allora, la mia vita è stata un continuo camminare verso la luce. Neppure in mezzo alle miserie ed alla sofferenza di quasi tre anni di prigionia, continuamente in pericolo di morte, in mezzo alla tremenda prova del dopo guerra, ogni volta vedevo con maggior chiarezza e aumentava la mia fede.

Padre ángel Peña


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