IL LIBRO DI ENOCH
Luminari
Enoch 74
E vidi un altro corso ed un'altra legge per la quale (essa) faceva il suo corso mensile. Uriele, l'angelo santo che era la guida di tutti loro, mi mostrò tutto, ed io scrissi la loro sede come me la aveva mostrata e scrissi i loro mesi, così come erano, e l'aspetto della loro luce fin quando si compi(rono) quindici giorni. Essa completava, in quattordicesimi, tutta la sua luce ad oriente e, a quattordicesimi, esauriva tutta la sua oscurità ad occidente.
In alcuni mesi modificava il tramonto e, in alcuni mesi, il suo corso procedeva distinto. E in due mesi, tramontava col sole, in quelle due porte che (sono) al centro: nella terza e nella quarta. Usciva per sette giorni, girava e ritornava di nuovo nella porta da cui usciva il sole. Ed in quella completava tutta la sua luce, si allontanava dal sole e rientrava per otto giorni nella sesta porta da cui usciva il sole. E quando il sole usciva dalla quarta porta, usciva per sette giorni fin quando usciva dalla quinta e, di nuovo, ritornava per sette giorni nella quarta porta e completava tutta la sua luce e si allontanava ed entrava nella prima porta per otto giorni. E di nuovo, ritornava per sette giorni nella quarta porta da cui usciva il sole.
Così io vidi la loro sede: secondo la regola dei loro mesi, il sole sorgeva e tramontava. E in quei giorni, aumentava in cinque anni e (sopra) giungevano al sole trenta giorni e tutti i giorni gli giungevano in uno di quei cinque anni e, in tutto, erano trecentosessantaquattro giorni. E (se) si aggiunge la aggiunta del sole e delle stelle di sei giorni per cinque anni, si aggiungono, ad essi, trenta giorni e la luna è inferiore, rispetto al sole ed alle stelle, di trenta giorni. E la luna porta gli anni con esattezza, tutti secondo la loro posizione, per l'eternità ed essi non ritardano n‚ anticipano (neanche) di un giorno, ma cambiano l'anno, giustamente ed esattamente, ogni trecentosessantaquattro giorni. In tre anni i giorni sono 1092, in cinque anni, 1820 e, in otto anni, sono 2912. Alla luna soltanto i giorni ammontano, per tre anni, a 1062 e, per cinque anni, diminuiscono di cinquanta giorni poiché, all'esito (del calcolo) si (deve) aggiunge(re) su (mille) sessantadue giorni. E i giorni, per cinque anni, sono 1770 sì che, per otto anni, i giorni sono 2832 poiché la diminuzione, in otto anni, è di 80 giorni e tutti i giorni che si sottraggono da otto anni sono 80. E l'anno si compie in giustizia, secondo la posizione del sole e la posizione di essi che sorgono dalle porte dalle quali, per trenta giorni, sorge e tramonta il sole.
Enoch slavo 17
In mezzo al cielo vidi una milizia armata che serviva Dio con timpani e con strumenti con una voce incessante e mi dilettai ascoltando.
Enoch 75
Le guide dei capi di mille che sovrintendono su tutto il creato e su tutte le stelle, comprese le quattro che si aggiungono e [che] non si separano dalla loro sede, secondo tutto il calcolo dell'anno e di queste (ultime), servono i quattro giorni che non sono calcolati nel calcolo dell'anno. Ma, in riferimento a loro, gli uomini sbagliano poiché quelle luci servono con esattezza nella posizione del mondo, una nella prima porta, una nella terza, una nella quarta e una nella sesta e si compie, ogni 364 posizioni del mondo, la perfetta armonia del mondo. (Gli uomini sbagliano) poiché i segni, le epoche, gli anni e i giorni me li mostrò Uriele, l'angelo che il Signore di gloria eterna aveva preposto su tutte le luci del cielo, in cielo e nel mondo, affinché il sole, la luna, le stelle e tutte le creature serve che vanno in giro su tutti i loro carri celesti dominassero sulla faccia del cielo e si vedessero sulla terra e fossero guide al giorno e alla notte.
In tal modo Uriele mi fece vedere dodici porte aperte nell'orbita dei carri del sole, nel cielo, dai quali uscivano i raggi del sole e dai quali sortiva il calore sulla terra, quando si aprivano nelle epoche loro fissate. Quando si aprivano per i venti e per lo spirito della rugiada, nelle epoche, (erano) aperte, nei cieli, ai bordi. Vidi nel cielo, ai confini della terra, dodici porte da cui uscivano il sole, la luna, le stelle e tutte le creature celesti, da oriente e da occidente. E molte finestre aperte a sinistra e a destra, ed una finestra, al tempo proprio, produceva il calore, similmente a quelle porte dalle quali uscivano le stelle così come Egli aveva loro ordinato e nelle quali tramontavano secondo il loro numero. E vidi i carri, nel cielo, mentre correvano nel mondo sopra e sotto quelle porte alle quali ritornavano le stelle che non tramontavano. Ed uno era più grande di tutti e andava in giro a tutto il mondo.
Enoch 76
E ai confini della terra, vidi dodici porte aperte a tutti i venti, dalle quali i venti uscivano e soffiavano sulla terra. Tre di esse aperte in faccia al cielo, tre ad occidente, tre a destra del cielo e tre a sinistra. Tre, le prime, quelle verso oriente e tre verso settentrione e tre dietro, quelle a destra, verso sud, e tre ad occidente. Da quattro di esse uscivano i venti della benedizione e della salute e, da quelle otto, uscivano i venti del castigo: quando venivano inviati, distruggevano tutta la terra, l'acqua che vi è sopra, tutti coloro che vi dimoravano e tutto quel che sta nell'acqua e sullo asciutto. E da quelle porte esce, per primo, il vento chiamato orientale , dalla prima porta che è verso oriente (e) che inclina a sud. Esce da essa distruzione, siccità, calore e rovina. E dalla seconda porta, centrale, esce aria temperata e, da essa, (esce) pioggia, frutta, prosperità e rugiada. E dalla terza porta, che è verso settentrione, esce gelo e siccità. E dopo questi, i venti verso sud escono da tre porte, quelle davanti: dalla prima di esse, quella che inclina verso oriente, esce il vento del calore. E dalla porta che le è vicina, la centrale, esce [da essa] bel profumo, rugiada, pioggia, prosperità e vita. E dalla terza porta, che è verso occidente, [da essa] esce rugiada, pioggia, locuste e distruzione. E dopo questi, i venti verso settentrione: dalla settima porta, quella verso oriente che inclina a sud, esce [da essa] rugiada, pioggia, locuste e distruzione. E dalla centrale, diritta, esce pioggia, rugiada, vita e prosperità; e dalla terza porta, quella verso occidente che inclina a settentrione, esce grandine, neve, pioggia, rugiada e locuste.
E dopo questi, i venti verso occidente: dalla prima porta, che inclina verso settentrione, [da essa] esce rugiada, pioggia, grandine, gelo, neve e freddo. E dalla porta centrale, esce rugiada, pioggia, prosperità, benedizione e nell'ultima porta, che (è) verso sud, esce da essa siccità, distruzione, calore e distruzione. E sono finite le dodici porte delle quattro porte 9 del cielo e, o figlio mio, Matusalemme, io ti ho mostrato tutta la loro legge, il loro castigo e la loro bontà.
Enoch 77
Il primo vento lo chiamano orientale perché è il primo ed il secondo lo chiamano sud poiché l'Altissimo scende colà: principalmente colà discende benedetto per l'eternità. E il vento che (viene) da occidente, il suo nome è imperfetto , perché colà diminuiscono e scendono tutte le luci del cielo. E il quarto vento, di nome settentrione si divide in tre parti, una delle quali (è) residenza degli uomini, la seconda (è) per i mari delle acque e negli abissi, nelle foreste, nei fiumi, nelle tenebre e nella nebbia e la terza (è) nel giardino di giustizia.
Vidi sette montagne alte che erano più alte di tutti i monti che sono sulla terra e da esse usciva neve e passavano ed andavano i giorni, le epoche, gli anni.
Vidi sette fiumi sulla terra, più grandi di tutti: uno di essi veniva da occidente e versava le sue acque nel gran mare. E quei due venivano da settentrione fino al mare e versavano le loro acque nel mare eritreo, a oriente. E i rimanenti quattro uscivano sul fianco del settentrione, fino al loro mare, il mare eritreo, e due si versavano nel gran mare, colà (dove lo) chiamano deserto. Vidi sette grandi isole, nel mare e nella terra, due nella terra e cinque nel gran mare.
Enoch 78
I nomi del sole (sono) così: Oreyares; Tomas. I nomi della luna sono quattro; fra essi il primo è Asoneya, il secondo: Ebla; il terzo: Benase; il quarto: Era.
Queste sono le due grandi luci la cui orbita è come la circonferenza del cielo e le cui misure, per ambedue, sono eguali.
Nel disco del sole, le sette parti di luce che ha in più della luna si immettono, misuratamente, (nella luna) fino a quando passa (nella luna) una settima parte del sole. E tramontano ed entrano nelle porte di occidente e vanno in giro a settentrione e, attraverso le porte di oriente, escono sulla faccia del cielo. E quando la luna sorge, appare nel cielo ed in essa vi è la metà di una settima parte di luce ed essa completa tutta la propria luce in quattordici (giorni).
Ma, in essa, sono poste quindici parti di luce. La sua luce, secondo il segno dell'anno, si completa in quindici (giorni), diventa tre (volte) cinque [e la luna è alla metà di un settimo]. Nella propria decrescenza, nel primo giorno diminuisce a quattordici parti della sua luce, all'indomani diminuisce a tredici parti, al terzo giorno a dodici parti, al quarto giorno a undici parti, al quinto giorno a dieci parti, al sesto giorno a nove parti, al settimo giorno a otto parti, all'ottavo giorno a sette parti, al nono giorno a sei parti, al decimo giorno a cinque parti, all'undicesimo giorno a quattro parti, al dodicesimo giorno a tre parti, al tredicesimo giorno a due parti e al quattordicesimo giorno diminuisce alla metà della settima parte e (di) tutta la sua luce, al quindicesimo giorno, sparisce la parte rimanente. In alcuni mesi ciò avviene ogni ventinove giorni e, alcune volte, (ogni) ventotto.
E Uriele mi mostrò un'altra legge: quando la luce si immetteva nella luna e da dove si immetteva: dal sole. Per tutto il tempo che la luna va nella propria luce, essa l'assorbe davanti al sole. Fino a quattordici giorni, la sua luce si completa nel cielo e, quando arde tutto, si completa la luce nel cielo. E il primo giorno, si chiama novilunio perché, in questo giorno, la luce sorge su di essa. E si completa esattamente nel giorno in cui il sole scende ad occidente e la luna sale ad oriente, di notte, ed illumina per tutta la notte finché il sole sorge avanti a lei ed essa appare dirimpetto al sole.
Da dove la luce della luna esce, di là poi diminuisce fino a esaurirsi tutta la luce, a passare i giorni del mese ed essere, il disco, inutile, senza luce. E essa fa tre mesi di trenta giorni del proprio tempo e tre mesi li fa ognuno di ventinove giorni in cui essa decresce, nel primo ciclo, nella prima porta, in 177 giorni. E (quanto) all'epoca della sua uscita, per tre mesi appare ogni trenta giorni e, per tre mesi, appare ogni ventinove giorni. Di notte appare, come uomo, per venti giorni ogni volta e di giorno appare come il cielo poiché non ha null'altro che la propria luce.
Nessun commento:
Posta un commento