Profezie Allegoriche e miste
» Annunziate a Giuda e fate udire queste cose a Gerusalemme; gridate, date fiato alle trombe, gridate forte e dite: Congregatevi, andate nelle rocche munite, alzate il vessillo guerriero sopra Sionne. Confortatevi, non vi fermate, perchè io condurrò dall'Aquilone un gran male, un gran flagello. Sorse il leone dal suo covile, e il cacciatore delle genti si mosse; uscì dal suo luogo per porre la terra in solitudine. Le tue città saranno devastate e resteranno senza abitatori. Sopra di ciò cingetevi di cilicio, piangete, gridate, perchè non si è ancora da voi allontanata l'ira di Dio. E in quel giorno avverrà, dice il Signore, che si smarrisca il cuore del re, e il cuore dei principi, resteranno stupidi i sacerdoti, e costernati i profeti. . . In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme; un vento infuocato viene dal deserto per la via della figlia del mio popolo, non a ventilazione, non a purgazione. Uno spirito gravido di nembi in sorge. . . Ecco ascende a guisa di nube, e come una tempesta sono i suoi carri ; più veloci delle aquile i cavalli suoi: guai a noi, perchè saremo devastati. . . Flagello sopra flagello è stato chiamato, tutta la terra è devastata, devastati in furia i tabernacoli. . . . Ciò avvenne perchè il mio popolo stolto non volle intendere: sono figli ignoranti e sfrontati: sono sapienti, ma solo per fare il male ; ma del ben fare non hanno scienza (1). »
» Scorrete le vie di Gerusalemme, e guardate e considerate, e cercate per le piazze per vedere se potete ritrovare un sol uomo che faccia bene, che abbia fede, ed io gli sarò propizio. Che se diranno che ve n' hanno di molti, giuro io, dice Dio, che sono mentitori. . . . Ma io risposi, dice il profeta , questi saranno i poveri e gli ignoranti. Andrò dunque presso i maggiorenti, e parlerò a loro; conciossiachè essi conoscono la legge di Dio. Ma ecco che trovai questi peggiori di quelli: hanno scosso il giogo della legge, hanno infrante le sue catene. Per questo li percosse il Leone della selva, il Lupo li devastò, e le città loro inghiottì il Pardo. Perchè si moltiplicarono le loro iniquità, si moltiplicarono le piaghe. E in che vi potrò essere propizio, dice Dio? I tuoi figli mi abbandonarono, e giurano nel nome di false deità : lisatollai, e si sono prostituiti, e frequentarono le meretrici. Sono divenuti come cavalli sfrenati : ognuno insidia all'altrui talamo. Forse che non castigherò tal gente, e sopra tali delitti non farà l'anima mia vendetta?.. M' hanno oltraggiato insieme le due Case d'Israele e di Giuda: hanno negato Dio, ed han detto: Non è egli che ci percuote: non verrà sopra di noi nè guerra, nè pestilenza, nè carestia... Per questo, dice Iddio, io chiamerò sopra di te una gente da lontano, gente robusta, gente antica, gente della quale ignorerai la lingua e non intenderai le loro parole (2). Il loro turcasso è come un sepolcro aperto, ed essi sono tutti uomini forti. Ed essa gente mangierà le tue biade, il tuo pane, divorerà i tuoi figliuoli, le tue figliuole, consumerà i tuoi armenti, i tuoi greggi, si satollerà delle tue viti e de tuoi frutti, diroccherà le tue città munite, nelle quali hai riposta ogni tua speranza di difesa. Ma però in quei giorni non vi sarà ancora fine. Che se chiedessero mai, perchè ci ha fatto questo male Iddio ? Dirai loro: siccome voi avete abbandonato me per servire a deità straniere; così vi ho fatti schiavi degli stranieri in terra straniera. . . Questo popolo si è fatto di cuore incredulo e duro e provocante: mha abbandonato e si è allontanato da me. . . Si sono ritrovati in questo popolo degli empi insidiatori come uccellatori, i quali hanno distesi i lacci e le reti per sedurre gli uomini. Come un roccolo, le loro case sono piene di tranelli e d'inganni; perciò si sono insuperbiti, ingrassati, e brutalmente sprezzarono le mie parole. Non giudicano più la causa delle vedove e del pupillo, e del poverello. Forse che contro tal fatta di gente non si accenderà l'ira mia? e forse che di tal gente non farò le mie vendette ? Un portento, e una mera viglia si è veduta sopra la terra: i profeti vendevano errori, e i sacerdoti applaudivano a loro, e il popolo amava questi inganni. Che sarà dunque alla fine (1) ? »
Ripete in appresso la minaccia di questo popolo Aquilonare, chiamato da Dio a punizione, e aggiunge che questo è un popolo crudele che viene dagli ultimi confini della terra (2), che non conosce nè pietà, nè misericordia, che la sua voce è come il mugghio del mare in tempesta; che solo ad udirne la fama si snervarono le mani, la tribulazione si apprese alle genti, e sentirono dolori, come di partoriente (3). E sorta, prega, scongiura questo sciagurato popolo a convertirsi, se fuggir vuole quel tremendo flagello.
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