sabato 18 marzo 2023

Il Signore aveva mandato numerosi profeti per chiedere la sua conversione, ma essi non furono ascoltati. La città aveva ostinatamente rifiutato il ritorno a Dio.

 


LIBRO DELLE LAMENTAZIONI 

12 Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta, e con cui il Signore mi ha afflitta nel giorno della sua ira ardente. 

Gerusalemme chiede a quanti passano e vedono la sua desolazione, la sua miseria, di porre ogni attenzione. Hanno mai visto un dolore simile al suo? 

Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è un dolore simile al mio, al dolore che ora mi tormenta. È mai esistito un simile dolore? 

Vi è nell’intero universo un dolore simile a quello con cui il Signore mi ha afflitta nel giorno della sua ira ardente? Un dolore simile non esiste. 

Perché Gerusalemme è convinta che sulla terra non esiste un dolore simile al suo? La risposta potrebbe essere: Perché non c’era sulla terra gloria simile. 

Più grande è la gloria e più grande è il disonore, la sofferenza. Nell’inferno non vi è dolore più grande di quello di lucifero. La sua luce era la più alta. 

Più si è posti in alto e più si cresce nella sofferenza. Se uno cade da un metro di altezza si rompe qualche osso. Il suo dolore è ben modesto. 

Se uno cade da una rupe, si sfracella. Se cade dal cielo, di lui resta ben poco. Più il Signore innalza in gloria e più grande è la sofferenza nel peccato. 

L’inferno di un papa non è quello di un vescovo e l’inferno di un vescovo non è quello del presbitero. L’inferno di un presbitero non è quello di un fedele laico. 

Più Dio innalza in gloria e più la pena è pesante, quando si cade dalla sua grazia e si precipita tra le braccia del diavolo. 

Altra verità da mettere in luce vuole che non sia stato Dio a punire la città. È stata la città che si è ribellata al suo Dio, impedendogli ogni soccorso. 

Il Signore aveva mandato numerosi profeti per chiedere la sua conversione, ma essi non furono ascoltati. La città aveva ostinatamente rifiutato il ritorno a Dio. 

Queste parole della liturgia sono anche riferite alla Madre di Dio presso la croce. Il dolore di Maria è intenso perché lei soffre per tutti i peccati del mondo. 

Come Gesù ha preso su di sé tutto il peccato per espiarlo, così anche la Madre di Gesù ha collaborato all’espiazione prendendo su di sé tutto il peccato. 

Per questo motivo non vi è dolore più grande di quello di Gesù e della Madre sua. Quello di Gesù è nel corpo, nello spirito, nell’anima. 

Quello della Madre di Gesù è nell’anima e nello spirito. Le è stato risparmiato il dolore fisico della crocifissione. Il suo martirio è dell’anima. 

Questo dolore è per assunzione volontaria. Ma anche quello di Gerusalemme è per assunzione volontaria. Qual è allora la differenza tra l’uno e l’altro? 

Gerusalemme si è assunta il dolore per aver voluto peccare volontariamente, ostinandosi nella sua idolatria e immoralità.  

Gesù e la Madre sua non hanno conosciuto il peccato. Volontariamente hanno preso su di sé, ognuno secondo il suo ministero, il peccato del mondo. 

Lo hanno assunto volontariamente per la sua espiazione. Senza questa assunzione volontaria, saremmo tutti peccatori in eterno. 

MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI

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