La Battaglia Finale del Diavolo
Poco prima dell’inizio dei lavori del Concilio vi fu un altro tradimento del Messaggio di Fatima - un segno delle tante cose senza precedenti che sarebbero avvenute di lì a poco. Nella primavera del 1962 a Metz, in Francia, il Cardinale Eugene Tisserant si incontrò col Metropolita Nikodim della Chiesa Russo Ortodossa – in realtà un agente del KGB, com’erano tanti altri prelati Ortodossi all’epoca. A questo incontro, Tisserant e Nikodim negoziarono quello che sarebbe stato conosciuto come il Patto di Metz, o più popolarmente l’Accordo Vaticano-Mosca.125 L’esistenza di questo accordo tra il Vaticano e Mosca è un fatto storico irrefutabile, attestato in tutti i suoi dettagli da Mons. Roche, segretario personale del Cardinale Tisserant. Dopo la stesura della prima edizione di questo libro, il noto giornalista italiano Andrea Tornielli ha pubblicato una biografia di Papa Paolo VI, nella quale abbiamo appreso che “ciò che molti considerano una teoria cospiratoria era vera: vi fu un accordo segreto, condotto dal Cardinale Tisserant, tra l’Unione Sovietica ed il papato (sotto Papa Giovanni XXIII) nel 1962 – un accordo che fu continuato anche da Papa Paolo VI (Papa Montini). In una nota del 15 novembre 1965, infatti, Paolo VI (Montini) menziona esplicitamente tra “gli impegni del Concilio” anche quello di “non nominare il Comunismo (1962).”126
L’accordo era sostanzialmente il seguente: Papa Giovanni XXIII, secondo un suo profondo desiderio, sarebbe stato “accontentato” con la presenza di due osservatori Russo Ortodossi al Concilio. In cambio, la Chiesa Cattolica si sarebbe impegnata a fare in modo che il Concilio Vaticano II non condannasse il Comunismo o la Russia sovietica. In pratica, il Concilio avrebbe compromesso la libertà morale della Chiesa Cattolica, facendo finta che il “male” nella forma più sistematica mai apparsa nella storia dell’uomo, in realtà non esisteva – e questo malgrado il fatto che, proprio nel periodo in cui si aprivano i lavori del Concilio, i Sovietici erano ben lontani dallo smettere di perseguitare, imprigionare ed uccidere milioni di Cattolici.
Il Concilio non parlò affatto del comunismo, perché aveva barattato la propria libertà per un accordo con i Comunisti. Per via di questo fallimento, il Concilio si allontanò definitivamente dagli insegnamenti dei Papi Leone XIII, Beato Pio IX, San Pio X ed anche di Pio XI, che aveva ricordato alla Chiesa che non ci si può frenare dal condannare questo male così incomparabile. Come aveva detto nella Divini Redemptoris, infatti:
Questo pericolo tanto minaccioso, Voi l’avete già compreso, Venerabili Fratelli, è il comunismo bolscevico ed ateo che mira a capovolgere l’ordinamento sociale e a scalzare gli stessi fondamenti della civiltà cristiana. Di fronte a tale minaccia la Chiesa Cattolica non poteva tacere e non tacque. Non tacque specialmente questa Sede Apostolica, che sa essere sua specialissima missione la difesa della verità e della giustizia e di tutti quei beni eterni che il comunismo misconosce e combatte.127
Eppure, il Concilio non avrebbe detto una parola sul comunismo Sovietico. Avrebbe invece iniziato un “dialogo” con quelle stesse forze che una volta venivano combattute dalla Chiesa.
Perché accadde tutto questo? Non fu certo una “coincidenza” che il silenzio del Concilio sul Comunismo sia coinciso a perfezione con l’infiltrazione comunista all’interno della Chiesa Cattolica, un’infiltrazione che, come abbiamo mostrato nel precedente capitolo, era stata rivelata proprio poco prima del Vaticano II da testimoni chiave, che non avevano alcun motivo per mentire (Dodd, Hyde, Golitsyn, Mitrokhin ed altri). Anche senza queste testimonianze, tuttavia, il nostro buon senso ci avrebbe dovuto avvertire che le forze comuniste all’opera (insieme alle logge Massoniche) avrebbero inevitabilmente cercato di distruggere la Chiesa Cattolica dal suo interno. Satana è abbastanza intelligente da sapere che la Chiesa Cattolica è l’unica fortezza che deve distruggere per poter conquistare il mondo e portarlo nel suo regno oscuro.
Questa era la situazione nella Chiesa, nel momento in cui il Concilio Vaticano II si era auto-imposto, erroneamente, di tacere vergognosamente sugli errori del comunismo e sulle sue malvagità. Per quanto riguarda il trattato Vaticano-Mosca, è inutile ricordare che la Consacrazione della Russia Sovietica al Cuore Immacolato per portare la Russia alla conversione, era per i Padri del Concilio un argomento assolutamente fuori discussione. Questo spostamento repentino verso il nuovo orientamento della Chiesa, che il Concilio avrebbe accelerato in modo ancora più drammatico, si poneva già in conflitto col Messaggio di Fatima.
Ed è a partire dall’incontro di Metz che si è andata rafforzando l’Ostpolitik, la politica diplomatica architettata dal Segretario di Stato Vaticano, con la quale la Chiesa avrebbe cessato qualsiasi condanna ed opposizione nei confronti dei regimi Comunisti, in favore di un “dialogo” e di una “diplomazia silenziosa” – una politica che oggi rende silente il Vaticano persino nei riguardi delle tremende persecuzioni della Chiesa in Cina e in altri regimi Comunisti, come a Cuba.
Ecco quindi che, il 12 ottobre 1962, due sacerdoti rappresentanti della Chiesa Ortodossa sbarcarono all’aeroporto di Fiumicino per partecipare al Concilio Vaticano II, che ebbe inizio quindi con il controllo di questi osservatori Ortodossi, i quali fecero in modo che l’Accordo VaticanoMosca fosse rispettato. L’intervento contro il Comunismo, scritto da più di 450 Padri del Concilio, si “perse” misteriosamente dopo essere stato consegnato alla Segreteria del Concilio, e quei Padri del Concilio che insistevano nel denunciare il Comunismo furono gentilmente invitati a sedersi e a tacere.128
Furono i vertici stessi della Chiesa ad abbassare il ponte levatoio ai Comunisti, mentre i Comunisti e i Massoni stavano già tentando di distruggerla dal suo interno. Ricordiamoci le previsioni di Bella Dodd:
• Incoraggiare la “promozione di una pseudo-religione: qualcosa che sembri il Cattolicesimo, ma che non lo è affatto”.
• Etichettare “la ‘Chiesa del passato’ come opprimente, autoritaria, piena di pregiudizi, arrogante per la pretesa di essere l’unica depositaria della verità e l’unica responsabile per le divisioni delle realtà religiose attraverso i secoli”.
• Costringere i capi della Chiesa ad “aprirsi al mondo e ad un comportamento più flessibile verso tutte le religioni e le filosofie”. Alla fine, come aveva predetto Dodd, “i Comunisti avrebbero usato quest’apertura per minare alle fondamenta la Chiesa”.
Quest’immane tentativo di sovversione implicava, per prima cosa, l’affermazione di una “teologia” modernista durante un concilio ecumenico – proprio come avevano anticipato il Canonico Roca e gli altri illuminati Massonici.
Padre Paul Kramer,
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