lunedì 21 settembre 2020

Gli “errori della Russia” si infiltrano nella Chiesa

 


La Battaglia  Finale del Diavolo

Poco prima dell’inizio dei lavori del Concilio vi fu un altro tradimento  del Messaggio di Fatima - un segno delle tante cose senza precedenti  che sarebbero avvenute di lì a poco. Nella primavera del 1962 a Metz,  in Francia, il Cardinale Eugene Tisserant si incontrò col Metropolita  Nikodim della Chiesa Russo Ortodossa – in realtà un agente del KGB,  com’erano tanti altri prelati Ortodossi all’epoca. A questo incontro,  Tisserant e Nikodim negoziarono quello che sarebbe stato conosciuto  come il Patto di Metz, o più popolarmente l’Accordo Vaticano-Mosca.125  L’esistenza di questo accordo tra il Vaticano e Mosca è un fatto storico  irrefutabile, attestato in tutti i suoi dettagli da Mons. Roche, segretario  personale del Cardinale Tisserant. Dopo la stesura della prima edizione  di questo libro, il noto giornalista italiano Andrea Tornielli ha pubblicato  una biografia di Papa Paolo VI, nella quale abbiamo appreso che “ciò  che molti considerano una teoria cospiratoria era vera: vi fu un accordo  segreto, condotto dal Cardinale Tisserant, tra l’Unione Sovietica ed  il papato (sotto Papa Giovanni XXIII) nel 1962 – un accordo che fu  continuato anche da Papa Paolo VI (Papa Montini). In una nota del 15  novembre 1965, infatti, Paolo VI (Montini) menziona esplicitamente tra  “gli impegni del Concilio” anche quello di “non nominare il Comunismo (1962).”126

L’accordo era sostanzialmente il seguente: Papa Giovanni XXIII,  secondo un suo profondo desiderio, sarebbe stato “accontentato” con  la presenza di due osservatori Russo Ortodossi al Concilio. In cambio,  la Chiesa Cattolica si sarebbe impegnata a fare in modo che il Concilio  Vaticano II non condannasse il Comunismo o la Russia sovietica. In  pratica, il Concilio avrebbe compromesso la libertà morale della Chiesa  Cattolica, facendo finta che il “male” nella forma più sistematica  mai apparsa nella storia dell’uomo, in realtà non esisteva – e questo  malgrado il fatto che, proprio nel periodo in cui si aprivano i lavori del  Concilio, i Sovietici erano ben lontani dallo smettere di perseguitare,  imprigionare ed uccidere milioni di Cattolici.

Il Concilio non parlò affatto del comunismo, perché aveva barattato  la propria libertà per un accordo con i Comunisti. Per via di questo  fallimento, il Concilio si allontanò definitivamente dagli insegnamenti  dei Papi Leone XIII, Beato Pio IX, San Pio X ed anche di Pio XI, che aveva  ricordato alla Chiesa che non ci si può frenare dal condannare questo  male così incomparabile. Come aveva detto nella Divini Redemptoris,  infatti:

Questo pericolo tanto minaccioso, Voi l’avete già compreso,  Venerabili Fratelli, è il comunismo bolscevico ed ateo che mira a  capovolgere l’ordinamento sociale e a scalzare gli stessi fondamenti  della civiltà cristiana. Di fronte a tale minaccia la Chiesa Cattolica non poteva tacere e non tacque. Non tacque specialmente questa Sede  Apostolica, che sa essere sua specialissima missione la difesa della  verità e della giustizia e di tutti quei beni eterni che il comunismo  misconosce e combatte.127

Eppure, il Concilio non avrebbe detto una parola sul comunismo  Sovietico. Avrebbe invece iniziato un “dialogo” con quelle stesse forze  che una volta venivano combattute dalla Chiesa.

Perché accadde tutto questo? Non fu certo una “coincidenza”  che il silenzio del Concilio sul Comunismo sia coinciso a perfezione  con l’infiltrazione comunista all’interno della Chiesa Cattolica,  un’infiltrazione che, come abbiamo mostrato nel precedente capitolo,  era stata rivelata proprio poco prima del Vaticano II da testimoni chiave,  che non avevano alcun motivo per mentire (Dodd, Hyde, Golitsyn,  Mitrokhin ed altri). Anche senza queste testimonianze, tuttavia, il nostro  buon senso ci avrebbe dovuto avvertire che le forze comuniste all’opera  (insieme alle logge Massoniche) avrebbero inevitabilmente cercato di  distruggere la Chiesa Cattolica dal suo interno. Satana è abbastanza  intelligente da sapere che la Chiesa Cattolica è l’unica fortezza che deve distruggere per poter conquistare il mondo e portarlo nel suo regno  oscuro.

Questa era la situazione nella Chiesa, nel momento in cui il  Concilio Vaticano II si era auto-imposto, erroneamente, di tacere  vergognosamente sugli errori del comunismo e sulle sue malvagità. Per  quanto riguarda il trattato Vaticano-Mosca, è inutile ricordare che la  Consacrazione della Russia Sovietica al Cuore Immacolato per portare  la Russia alla conversione, era per i Padri del Concilio un argomento  assolutamente fuori discussione. Questo spostamento repentino verso il  nuovo orientamento della Chiesa, che il Concilio avrebbe accelerato in  modo ancora più drammatico, si poneva già in conflitto col Messaggio  di Fatima. 

Ed è a partire dall’incontro di Metz che si è andata rafforzando  l’Ostpolitik, la politica diplomatica architettata dal Segretario di Stato  Vaticano, con la quale la Chiesa avrebbe cessato qualsiasi condanna ed  opposizione nei confronti dei regimi Comunisti, in favore di un “dialogo”  e di una “diplomazia silenziosa” – una politica che oggi rende silente il  Vaticano persino nei riguardi delle tremende persecuzioni della Chiesa  in Cina e in altri regimi Comunisti, come a Cuba.

Ecco quindi che, il 12 ottobre 1962, due sacerdoti rappresentanti della  Chiesa Ortodossa sbarcarono all’aeroporto di Fiumicino per partecipare  al Concilio Vaticano II, che ebbe inizio quindi con il controllo di questi  osservatori Ortodossi, i quali fecero in modo che l’Accordo VaticanoMosca fosse rispettato. L’intervento contro il Comunismo, scritto da più  di 450 Padri del Concilio, si “perse” misteriosamente dopo essere stato  consegnato alla Segreteria del Concilio, e quei Padri del Concilio che  insistevano nel denunciare il Comunismo furono gentilmente invitati a  sedersi e a tacere.128

Furono i vertici stessi della Chiesa ad abbassare il ponte levatoio  ai Comunisti, mentre i Comunisti e i Massoni stavano già tentando di  distruggerla dal suo interno. Ricordiamoci le previsioni di Bella Dodd:

•  Incoraggiare la “promozione di una pseudo-religione: qualcosa che  sembri il Cattolicesimo, ma che non lo è affatto”.

•  Etichettare “la ‘Chiesa del passato’ come opprimente, autoritaria,  piena di pregiudizi, arrogante per la pretesa di essere l’unica  depositaria della verità e l’unica responsabile per le divisioni delle  realtà religiose attraverso i secoli”.

•  Costringere i capi della Chiesa ad “aprirsi al mondo e ad un  comportamento più flessibile verso tutte le religioni e le filosofie”. Alla fine, come aveva predetto Dodd, “i Comunisti avrebbero usato  quest’apertura per minare alle fondamenta la Chiesa”.

Quest’immane tentativo di sovversione implicava, per prima cosa, l’affermazione di una “teologia” modernista durante un concilio  ecumenico – proprio come avevano anticipato il Canonico Roca e gli  altri illuminati Massonici.

Padre Paul Kramer,

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