lunedì 7 settembre 2020

Le previsioni Massoniche di un exploit modernista durante un concilio ecumenico



La Battaglia  Finale del Diavolo

Consigliando il Santo Padre contro l’idea di un Concilio, per le  ragioni che abbiamo appena visto, questi Cardinali si dimostrarono assai  più abili, nel riconoscere i “segni dei tempi”, di tutti i teologi successivi  al Concilio Vaticano II. Forse furono messi in allarme dagli scritti del  famigerato illuminista e scomunicato Canonico Roca (1830-1893), che  aveva invocato una rivoluzione ed una “riforma” della Chiesa, e che  aveva predetto, con un’incredibile grado di accuratezza, la sovversione  della Chiesa per mezzo di un Concilio.
Nel libro Atanasio e la Chiesa del nostro tempo, il Vescovo Graber  riporta l’auspicio di Roca per una “Chiesa illuminista e rinnovata”, che sarebbe stata influenzata dal “socialismo di Gesù”.113 A metà  del 19° secolo, Roca aveva predetto che “la nuova Chiesa, che non  dovrebbe mantenere niente della dottrina scolastica e dell’antica forma  originale della Chiesa precedente, riceverà comunque la consacrazione  e la giurisdizione canonica da parte di Roma”. Roca predisse  sorprendentemente la “riforma” liturgica che sarebbe avvenuta dopo il  Concilio Vaticano II: “Il culto divino, nei modi specificati dalla liturgia,  il suo cerimoniale, i rituali e le regole della Chiesa Romana saranno  presto trasformati da un concilio ecumenico, che restituirà ad esso la  semplicità venerabile dell’era dorata degli Apostoli, in accordo con la  civiltà moderna e i dettami della coscienza”.
Roca predisse che, attraverso questo concilio, sarebbe giunto un  “accordo perfetto tra gli ideali della civiltà moderna e l’ideale di Cristo e  del Suo Vangelo. Questa sarà la consacrazione del Nuovo Ordine Sociale,  ed il solenne battesimo della civiltà moderna”. In altre parole, questo  concilio avrebbe costituito il trionfo del piano Massonico per sovvertire  la Chiesa. Roca parlò anche del futuro del Papato. Egli scrisse: “C’è un  sacrificio da compiere, che rappresenta un solenne atto di espiazione…  il Papato cadrà; morirà per mano del coltello consacrato che gli stessi  padri dell’ultimo concilio avranno forgiato. Il Papa Cesare è un‘ostia  [vittima] coronata per il sacrificio”. Roca predisse entusiasticamente  niente meno che una “nuova religione, nuovi dogmi, un nuovo rituale,  un nuovo sacerdozio”. Definì “progressisti” i nuovi sacerdoti e parlò  della “soppressione” della sottana [tonaca] e del “matrimonio dei  sacerdoti”.114
Riferendosi agli scritti dell’eresiarca francese, Abbé Melinge (che  scriveva sotto lo pseudonimo di Dr. Alta), il Vescovo Graber avvertì  di un programma rivoluzionario teso a “rimpiazzare la fede Romana  con un pontificato ‘pluri-confessionale’, capace di adattarsi ad un  ecumenismo polivalente, come quello che vediamo oggi durante le  concelebrazioni tra sacerdoti e pastori Protestanti”. (Melinge si riferiva  ad alcuni sacerdoti rinnegati; oggi, tuttavia, lo stesso Giovanni Paolo  II ha concelebrato alcune funzioni religiose, tra cui i Vespri, con alcuni  “vescovi” Protestanti.)115
Echi agghiaccianti di Roca, Melinge e dell’Alta Vendita si trovano  nelle parole del dott. Rudolph Steiner (un Rosacroce), il quale nel  1910 affermava: “Abbiamo bisogno di un Concilio e di un Papa che lo  proclami”.116

Padre Paul Kramer

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