La Battaglia Finale del Diavolo
Consigliando il Santo Padre contro l’idea di un Concilio, per le ragioni che abbiamo appena visto, questi Cardinali si dimostrarono assai più abili, nel riconoscere i “segni dei tempi”, di tutti i teologi successivi al Concilio Vaticano II. Forse furono messi in allarme dagli scritti del famigerato illuminista e scomunicato Canonico Roca (1830-1893), che aveva invocato una rivoluzione ed una “riforma” della Chiesa, e che aveva predetto, con un’incredibile grado di accuratezza, la sovversione della Chiesa per mezzo di un Concilio.
Nel libro Atanasio e la Chiesa del nostro tempo, il Vescovo Graber riporta l’auspicio di Roca per una “Chiesa illuminista e rinnovata”, che sarebbe stata influenzata dal “socialismo di Gesù”.113 A metà del 19° secolo, Roca aveva predetto che “la nuova Chiesa, che non dovrebbe mantenere niente della dottrina scolastica e dell’antica forma originale della Chiesa precedente, riceverà comunque la consacrazione e la giurisdizione canonica da parte di Roma”. Roca predisse sorprendentemente la “riforma” liturgica che sarebbe avvenuta dopo il Concilio Vaticano II: “Il culto divino, nei modi specificati dalla liturgia, il suo cerimoniale, i rituali e le regole della Chiesa Romana saranno presto trasformati da un concilio ecumenico, che restituirà ad esso la semplicità venerabile dell’era dorata degli Apostoli, in accordo con la civiltà moderna e i dettami della coscienza”.
Roca predisse che, attraverso questo concilio, sarebbe giunto un “accordo perfetto tra gli ideali della civiltà moderna e l’ideale di Cristo e del Suo Vangelo. Questa sarà la consacrazione del Nuovo Ordine Sociale, ed il solenne battesimo della civiltà moderna”. In altre parole, questo concilio avrebbe costituito il trionfo del piano Massonico per sovvertire la Chiesa. Roca parlò anche del futuro del Papato. Egli scrisse: “C’è un sacrificio da compiere, che rappresenta un solenne atto di espiazione… il Papato cadrà; morirà per mano del coltello consacrato che gli stessi padri dell’ultimo concilio avranno forgiato. Il Papa Cesare è un‘ostia [vittima] coronata per il sacrificio”. Roca predisse entusiasticamente niente meno che una “nuova religione, nuovi dogmi, un nuovo rituale, un nuovo sacerdozio”. Definì “progressisti” i nuovi sacerdoti e parlò della “soppressione” della sottana [tonaca] e del “matrimonio dei sacerdoti”.114
Riferendosi agli scritti dell’eresiarca francese, Abbé Melinge (che scriveva sotto lo pseudonimo di Dr. Alta), il Vescovo Graber avvertì di un programma rivoluzionario teso a “rimpiazzare la fede Romana con un pontificato ‘pluri-confessionale’, capace di adattarsi ad un ecumenismo polivalente, come quello che vediamo oggi durante le concelebrazioni tra sacerdoti e pastori Protestanti”. (Melinge si riferiva ad alcuni sacerdoti rinnegati; oggi, tuttavia, lo stesso Giovanni Paolo II ha concelebrato alcune funzioni religiose, tra cui i Vespri, con alcuni “vescovi” Protestanti.)115
Echi agghiaccianti di Roca, Melinge e dell’Alta Vendita si trovano nelle parole del dott. Rudolph Steiner (un Rosacroce), il quale nel 1910 affermava: “Abbiamo bisogno di un Concilio e di un Papa che lo proclami”.116
Padre Paul Kramer
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