LIBRO DEL PROFETA DANIELE
In questo secondo versetto introduttivo, poi non si parlerà più dei fatti avvenuti in Gerusalemme, viene riferito che solo il re è deportato.
Viene deportato il re e anche viene spogliato in parte delle sue ricchezze il tempio di Gerusalemme. Anche queste ricchezze arrivarono a Babilonia.
Il Signore diede Ioiakìm, re di Giuda, nelle sue mani, insieme con una parte degli arredi del tempio di Dio. Il Signore non può proteggere il suo re.
Sappiamo che il Signore può agire per il bene del suo popolo solo nella fedeltà all’alleanza. Il re e il popolo hanno rinnegato l’alleanza con continua ribellione.
Ed egli li trasportò nel paese di Sinar, nel tempio del suo dio, e li depositò nel tesoro del tempio del suo dio. Le ricchezze sono ora nel tempio degli idoli.
Dalla libertà con il Signore alla schiavitù senza il Signore. Dal servizio alla gloria del Signore al servizio della gloria degli idoli e di chi non è Dio.
Questo è il frutto del peccato. L’uomo dalla libertà passa nella schiavitù. Da servo del vero Dio a servo del falso dio. Dalla gloria vera alla gloria falsa.
Da signore della vita per la vita diviene schiavo della morte per la morte. È passaggio di annientamento della sua natura e della sua persona.
Le cose seguono l’uomo. Quando un uomo si consegna al peccato, anche le cose divengono schiave e serve del peccato, tutta la ricchezza è schiava.
Con il peccato tutto si perde. La nostra civiltà non sta consumando se stessa e tutte le sue risorse umane e anche naturali per il peccato e la morte?
Chi non vuole che tutte le sue energie, le sue ricchezze, le sue forze vengano consumate dal peccato, deve abbandonare il suo regno ed entrare nella vita.
La vita è solo nella Legge del Signore, nella sua Parola, nei suoi Dieci Comandamenti. Fuori regna solo morte e dissoluzione di ogni ricchezza.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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