lunedì 11 gennaio 2021

CON L’IMMACOLATA CONTRO MASSONI E “NEMICI” DELLA CHIESA DI DIO

 


Strumenti vittoriosi del suo amore misericordioso

La consacrazione, identificando l'anima con l'Immacolata, la rende partecipe pure della sua missione vittoriosa. L'Immacolata è lo strumento di cui si serve Dio, nella sua infinita sapienza e misericordia, per umiliare i «nemici» e far trionfare il suo amore di misericordia: «Ella è strumento di Dio. Con piena consapevolezza si lascia volontariamente condurre da Dio, si conforma alla sua volontà e ciò nel modo più perfetto possibile, senza il minimo difetto, senza alcuna deviazione della propria volontà dalla volontà di Lui. È uno strumento di Dio nel perfetto uso dei poteri e dei privilegi a Lei concessi, per compiere sempre e in tutto, unicamente ed esclusivamente la volontà di Dio, per amore verso Dio uno e trino. Questo amore verso Dio raggiunge vette tali che produce frutti divini di amore. La sua unione di amore con Dio giunge fino al punto tale che Ella diviene Madre di Dio». Tutto questo, naturalmente, non senza vistosi e mirabili effetti anche nella lotta ai nemici di Dio e del bene. Infatti - è il principio enunciato dal P. Kolbe e fondamentalmente anche dalla Tradizione cristiana - più si è vicini a Dio, più si partecipa della sua santità e del suo amore e della sua onnipotenza vittoriosa. A Dio nessuno può resistere! Ne consegue che l'Immacolata, avendo raggiunto le vette della partecipazione, possibile a creatura, possiede pure, o meglio, può disporre, della stessa forza di Dio. L'inferno, perciò, nelle sue più diversse ramificazioni ed espressioni, è sconfitto precisamente così, attraverso l'Immacolata Madre di Dio.

L'anima, consacrandosi all'Immacolata, diviene anch'essa, in Lei e per Lei, strumento di amore vittorioso. In che senso «strumento» e «strumento di vittoria»? Non si tratta, certo di abdicare completamente alla propria libertà, per divenire automi nelle mani dell'Immacolata. Come sempre, quando si parla di guida dall'alto, l'uomo, pur guidato dall'Immacolata, è mosso in conformità alla sua natura ragionevole. «Siamo degli strumenti - afferma il P. Kolbe -, ma non fisicamente costretti come un pennello nella mano di un pittore, ma guidati attraverso la ragione e la volontà». La perfezione dell'uomo sta, appunto, nell'essere guidato, sapientissimamente ed infallibilmente, dall'alto, ma nel pieno rispetto della sua libertà. Il santo, che è perfettissimamente uomo, è anche perfettissimamente strumento della grazia. Un mistero che, pur arduo a comprendersi e a spiegarsi, è però chiaramente avvertito da tutti coloro che hanno conosciuto e trattato con qualcuna di quelle creature eccezionali, che sono i santi. D'altra parte, chi potrà mai negare che essi erano misteriosamente sospinti dall'alto nelle loro più sorprendenti gesta?... La consacrazione vuol portare a questa perfezione, sull'incomparabile modello che è l'Immacolata, Madre di Dio.

L'Immacolata, poi, è solo e sempre, nelle mani di Dio, strumento di amore misericordioso. Dio, cioè, vuole comunicare attraverso Lei la grazia della salvezza, quella grazia, in effetti, che è anche confusione e sconfitta del male e dei nemici del bene. Consacrata e quasi identificata con Lei, anche l'anima diviene strumento di grazia e di misericordia nelle di Lei mani: «Ella è strumento perfettissimo nella mano di Dio, nella mano della misericordia divina, del sacratissimo Cuore di Gesù, così noi siamo uno strumento nella mano di Lei. E così, attraverso Lei, siamo lo strumento del sacratissimo Cuore di Gesù, vale a dire della misericordia di Dio».

Ma cosa implica essere strumento nelle mani dell'Immacolata?

Importa soprattutto lasciarsi guidare dall'alto in tutte le cose, in completa docilità, nella certezza assoluta che non solo chi guida non potrà mai sbagliare; ma nella convinzione anche che è questo l'unico modo per fare il massimo, in ogni campo, anche nella lotta al nemico. P. Kolbe, a questo proposito, è perentorio: «Immaginiamo di essere un pennello nella mano di un pittore infinitamente perfetto. Che cosa deve fare il pennello, affinché il quadro riesca il più bello possibile? Deve lasciarsi dirigere nel modo più perfetto. Un pennello potrebbe anche avanzare delle pretese di miglioramento da parte di un pittore terreno, limitato, fallibile, ma quando Dio, la Sapienza eterna, si serve di noi quali strumenti, allora faremo il massimo, nel modo più perfetto, purché ci lasciamo guidare in modo perfettissimo e totale».

Si tratta dunque di fare la volontà di Dio o - il che è praticamente la stessa cosa - la volontà dell'Immacolata. Ma come conoscere questa volontà?... La si conosce unicamente attraverso i comandi e le disposizioni dei legittimi superiori: «Come Dio rivela la propria volontà? Per mezzo dei suoi rappresentanti qui sulla terra. L'obbedienza, quindi, e solo la santa obbedienza ci manifesta con certezza la volontà di Dio».

P. Kolbe non ha alcun dubbio in merito: «Attraverso la santa obbedienza si manifesta la volontà certa di Dio, la volontà dell'Immacolata; attraverso la santa obbedienza diventiamo davvero uno strumento nelle mani di Lei (...); attraverso la santa obbedienza la nostra volontà si unisce con la volontà di Lei così come la volontà di Lei è strettamente unita con la volontà di Dio». Unendosi perfettissimamente alla volontà di Dio, alla sua forza onnipotente, l'anima diviene più forte di ogni male e di ogni nemico, e perciò arriva a tutte le vittorie e alla sconfitta di tutti i nemici. E, cioè, attraverso l'obbedienza, l'anima arriva sia alla santità, che è la più totale sconfitta del male, che opera nell'uomo e contro l'uomo, e sia ad umiliare l'inferno e i nemici del bene, ottenendo conversioni clamorose o impedendo o circoscrivendo i disastrosi effetti del male e di coloro che ne sono portatori, diffusori ed esaltatori. E, infatti, la via dell'obbedienza assicura la massima gloria a Dio e la più grande santificazione alle anime.

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P. ANTONIO M. DI MONDA O.F.M.Conv.


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