lunedì 11 gennaio 2021

LETTERE D'UN EREMITA

 


L'IMPERO ROMANO

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Ora, signore, risalite meco di grazia il corso dei secoli, e cerchiamo di fare un raffronto, che io non credo senza importanza per la nostra questione. Il popolo ebreo aveva anch'esso una profezia, quella di Giacobbe, che gli prometteva la venuta del Messia, quando venisse a sfasciarsi il regno di Giuda (Genesi, C. XLIX, Vers. X). Cotesto regno parve effettivamente distrutto assai tempo prima, cioè quando il popolo eletto fu tratto in ischiavitù e disperso. Tornati in Palestina, gli Ebrei sono posti sotto il governo dei pontefici, i papi-re di quell'epoca, ed il potere temporale e spirituale viene esercitato ora dai discendenti di Levi ed ora da quelli di Giuda. Questi papi-re segnano i trattati, dichiarano la guerra e governano senza troppi contrasti il popolo nel corso del XVII e XVIII secolo di quell'epoca. La setta dei Saducei non si mostra in pubblico che sotto Eleazzaro, verso l'anno 1720, e quella dei Farisei appare soltanto un secolo dopo, sotto Onia III. Egli è in questo tempo, vale a dire nel secolo XIX della seconda epoca del mondo, che ha realmente principio quella serie vertiginosa di lotte, di tumulti, di disordini e di persecuzioni contro il sacerdozio e contro l'autorità civile, continuata sino alla distruzione di Gerusalemme. - Il regno di Giuda adunque, distrutto nel fatto dal tempo della cattività di Babilonia, continuò ad esistere di diritto nelle persone di Ieconia, di Salatiele e di Zorobabele, poi si ristabilì di fatto coi re pontefici e non cadde definitivamente che sotto i colpi dei rivoluzionari della Giudea, i quali combattendo i pontefici in nome della nazionalità e dell'indipendenza, condussero i Greci e gli Egizi nella fortezza di Sion e nella città di Gerusalemme. I sostenitori del diritto, gli Asmonei, tentarono bene di frenare i ribelli, ma, come ho accennato altrove, il solo Giovanni Ircano vi riusci, ed il suo regno che durò oltre trenta anni, fu il solo periodo di tregua che s'ebbe in quei tristi secoli. Dopo la sua morte ricominciarono le lotte, gli Egizi intervennero nuovamente, ed i sostenitori del diritto, ebbero quasi sempre la peggio. Finalmente Antipatro Idumeo, usurpato il regno, spartì la Giudea in due Stati, che lasciò ai due suoi figli Erode e Fasaele. Erode, aiutato dai Romani, combatte ed atterra tutti quelli che si oppongono alla sua assoluta dominazione. In quel tempo i re della stirpe reale della tribù di Giuda o di Levi sono scomparsi, scomparsi di diritto, di fatto e di nome, ed ecco che pochi anni dopo appare il Messia. In questi studi io mi sono tenuto alla cronologia comune, pur sapendo che questa è ancora assai controversa; basti dire che l'autore, o gli autori della Bibbia di Vence accennano, credo, ottanta diverse opinioni. Quanto a me, colpito dall'armonia che si ravvisa nell'opera della provvidenza seguendo questa cronologia l'ammiro e l'accetto senza darmi cura di troppo sottilizzare, persuaso come sono che Dio terrà sempre insoluta questa questione perchè appunto l'uomo non ardisca indagare troppo oltre i suoi segreti. Abbiamo oramai tante ragioni di credere che il mondo non debba oltrepassare i sei mila anni di vita (la settima epoca, da sei mila in su, essendo riserbata al riposo come il settimo giorno della creazione) che non sarebbe difficile il conget turare l'anno della tremenda catastrofe. Ma di questa nemo scit ha detto il Redentore, e perchè nessuno ne sappia, Iddio abbandonerà sempre probabilmente alle dispute dei dotti la vera e precisa età del mondo, destinata forse a restar velata ed incerta allo sguardo dell'uomo.

Io sono altamente persuaso che noi viviamo nel secolo 59º dell'età del mondo, sono persuaso che se quest'anno in cui siamo non è precisamente il 5869 (perchè del mese che desse principio all'anno di quei nostri antenati non si è ancora certi) il secolo nostro è sicuramente il 59°; sono egualmente persuaso che il mondo non durerà più di sei mila anni, e ben sapete su quali autorità mi appoggio. Ma non ignoro che gli ultimi giorni saranno abbreviati, e sventuratamente, niuno sa di quanto. Intanto un Impero è scomparso, o quanto meno l'autorità di lui si è ristretta nelle mani dei re pontefici. Dei settari oscuri sbucano dai loro sotterranei, vanno gridando per le strade libertà ed indipendenza e cercano di ribellare il popolo contro l'autorità legittima; il popolo si lascia sedurre, il castello della città santa, e la città stessa sono quasi sempre occupati da eserciti stranieri, in comseguenza delle cospirazioni dei settari..... – Ma questa è la storia d'Italia dei nostri giorni ! vi sento qui esclamare. – No, signore, questa è la storia del popolo ebreo nel secolo XIX.

di J. E. DE CAMILLE

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