I MILITARI
- IN HOC SIGNO VINCES!
Sulle acque del Tevere, il giovane imperatore Costantino, alla testa dell'armata, muoveva. contro Massenzio, per liberare l'infelice città di Roma da questo mostro d'inferno. Diffidando però dell'armata, Costantino aveva chiamato le divinità a prender parte alla sua causa. Ma, poco dopo l'ora del mezzogiorno , una Croce sfolgorante di luce gli apparve in alto, attorno alla quale a caratteri splendenti leglevasi: «In Hoc Signo Vinces!». Tutto l'esercíto, al pari dell'imperatore, vide questo singolare fenomeno. Solo al principe fu svelato il significato. Difatti la notte seguente Gesù gli apparve col medesimo Segno, gli ordinò di riprodurlo nei «Labari» e di recarlo in battaglia. L'ordine venne tosto eseguito.
Lunga fu la battaglia; ma la vittoria non poteva essere più strepitosa. Massenzio affogò con le sue truppe nel Tevere, dove ne fu trovato il corpo, carico d'una pesante corazza e sepolto tra la sabbia e il fango.
L'imperatore decise di farsi cristiano, e la sua opera fu da quel momento tutta rivolta a rimediare alle sciagure della tirannia, a richiamare tra i romani la felicità dell'ordine civile, e soprattutto a donare alla Chiesa di Gesù Cristo la pace e la piena
libertà di culto.
(P. Allard: Storia Critica delle Per secuzioni - Fiorentina. Firenze. 1923).
La Croce è la suprema bandiera delle vittorie Cristo vinse con Essa l'inferno, e la lasciò in retaggio ai suoi combattenti. Ogni vittoria genuina e duratura, sia nell'intimo dell'individuo, sia nelle famiglie o aggregazioni, sia nella vita economica, politica o religiosa, si effettua soltanto all'ombra di questa bandiera.
Nessun commento:
Posta un commento