venerdì 13 agosto 2021

Crimini governativi e menzogne della stampa

 


Il Mistero dell’Iniquità


Caso n.2: La USS Maine

Il governo degli Stati Uniti mentì deliberatamente, nel 1898,  quando accusò la Spagna di aver affondato con una bomba la nave  da battaglia USS Maine, usando quell’incidente come pretesto per  giustificare una guerra contro quel paese europeo ed occuparne i  territori d’oltremare. Diversi documenti top secret del governo degli  Stati Uniti, ormai desecretati, rivelano che l’affondamento del Maine  fu un attacco sotto false insegne, perpetrato dal governo degli Stati  Uniti allo scopo di fornire una giustificazione apparente per poter  lanciare una guerra contro la Spagna. Il trasferimento della sovranità  sulle Filippine, che dopo la guerra passò dalla Spagna agli Stati Uniti,  fu un altro atto criminale compiuto dal governo americano, perché la  Repubblica delle Filippine aveva già dichiarato la propria indipendenza,  avendola tra l’altro quasi praticamente ottenuta dalla Spagna, visto che  stava per vincere la propria guerra d’indipendenza contro quest’ultima.  Il passaggio di poteri, assolutamente fraudolento, servì allo scopo  criminale di giustificare un’altra guerra – quella contro le Filippine  – grazie alla quale gli Stati uniti, con brutale ferocia, conquistarono,  soggiogarono e colonizzarono quella nazione che aveva praticamente appena ottenuto l’indipendenza (a caro prezzo) dalla Spagna. 

Caso n.3: Pearl Harbor

Il governo degli Stati Uniti ha mentito quando ha affermato d’essere   stato preso completamente di sorpresa dagli attacchi giapponesi contro  la base navale americana di Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941. Il governo  americano, infatti, era già in possesso delle macchine di cifratura Enigma,  che venivano usate dai Giapponesi per trasmettere i propri messaggi in  codice. Il governo americano conosceva quindi in anticipo il giorno, l’ora  e l’esatto punto dell’attacco giapponese, ma scelse deliberatamente di  non avvertire le proprie forze armate. 

Nei mesi precedenti, l’amministrazione Roosevelt aveva provocato  in tutti i modi i giapponesi, introducendo sanzioni e interventi  economici restrittivi contro il paese del Sol Levante, proprio allo scopo  di spingerlo ad attaccare Pearl Harbor; successivamente, si macchiò di  alto tradimento quando autorizzò l’ordine di non segnalare l’imminente  attacco giapponese alle Hawaii, affinché quest’ultimo potesse arrecare  il massimo dei danni, lasciando che le forze americane di stanza a  Pearl Harbor venissero massacrate. Tutto questo allo scopo di garantirsi  il sostegno dell’opinione pubblica e una giustificazione apparente per  un contrattacco militare in forze, contro il Giappone. Un attacco così  possente e massiccio, che sarebbe risultato decisamente eccessivo se le  forze Giapponesi fossero state respinte a Pearl Harbor, senza causare  grandi danni o troppe vittime. 

Una sconfitta veloce e devastante delle forze giapponesi a Pearl  Harbor, avrebbe sicuramente alterato il corso degli eventi nel teatro della  Guerra nel Pacifico, ma questo avrebbe tarpato le ambizioni geopolitiche  del governo americano, che sarebbero state portate a compimento dopo  la conclusione della guerra, nel 1945, e che videro gli Stati Uniti diventare  il padrone incontrastato dell’Asia Orientale. 

 I fatti che riporto in questa sezione sono documentati e pubblicati così  approfonditamente, da oltre 25 anni, che non ho bisogno di dilungarmi  troppo per descriverne le fonti. Per chi volesse approfondire l’argomento,  consiglio la lettura di: “Pearl Harbor: Hawaii Was Surprised; FDR was not”  (http://www.thenewamerican.com/history/american/574); “October 7,  1940: The Day That Should Have Lived in Infamy” (http://www.infowars. com/october-7-1940-the-day-that-should-have-lived-in-infamy/), e Day  of Deceit: The Truth About FDR and Pearl Harbor (vedi la sezione “Product  Description” su www.amazon.ca/Day-Deceit-Truth-About-Harbor/dp/  0743201299).

Padre Paul Kramer

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