Il Mistero dell’Iniquità
Caso n.2: La USS Maine
Il governo degli Stati Uniti mentì deliberatamente, nel 1898, quando accusò la Spagna di aver affondato con una bomba la nave da battaglia USS Maine, usando quell’incidente come pretesto per giustificare una guerra contro quel paese europeo ed occuparne i territori d’oltremare. Diversi documenti top secret del governo degli Stati Uniti, ormai desecretati, rivelano che l’affondamento del Maine fu un attacco sotto false insegne, perpetrato dal governo degli Stati Uniti allo scopo di fornire una giustificazione apparente per poter lanciare una guerra contro la Spagna. Il trasferimento della sovranità sulle Filippine, che dopo la guerra passò dalla Spagna agli Stati Uniti, fu un altro atto criminale compiuto dal governo americano, perché la Repubblica delle Filippine aveva già dichiarato la propria indipendenza, avendola tra l’altro quasi praticamente ottenuta dalla Spagna, visto che stava per vincere la propria guerra d’indipendenza contro quest’ultima. Il passaggio di poteri, assolutamente fraudolento, servì allo scopo criminale di giustificare un’altra guerra – quella contro le Filippine – grazie alla quale gli Stati uniti, con brutale ferocia, conquistarono, soggiogarono e colonizzarono quella nazione che aveva praticamente appena ottenuto l’indipendenza (a caro prezzo) dalla Spagna.
Caso n.3: Pearl Harbor
Il governo degli Stati Uniti ha mentito quando ha affermato d’essere stato preso completamente di sorpresa dagli attacchi giapponesi contro la base navale americana di Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941. Il governo americano, infatti, era già in possesso delle macchine di cifratura Enigma, che venivano usate dai Giapponesi per trasmettere i propri messaggi in codice. Il governo americano conosceva quindi in anticipo il giorno, l’ora e l’esatto punto dell’attacco giapponese, ma scelse deliberatamente di non avvertire le proprie forze armate.
Nei mesi precedenti, l’amministrazione Roosevelt aveva provocato in tutti i modi i giapponesi, introducendo sanzioni e interventi economici restrittivi contro il paese del Sol Levante, proprio allo scopo di spingerlo ad attaccare Pearl Harbor; successivamente, si macchiò di alto tradimento quando autorizzò l’ordine di non segnalare l’imminente attacco giapponese alle Hawaii, affinché quest’ultimo potesse arrecare il massimo dei danni, lasciando che le forze americane di stanza a Pearl Harbor venissero massacrate. Tutto questo allo scopo di garantirsi il sostegno dell’opinione pubblica e una giustificazione apparente per un contrattacco militare in forze, contro il Giappone. Un attacco così possente e massiccio, che sarebbe risultato decisamente eccessivo se le forze Giapponesi fossero state respinte a Pearl Harbor, senza causare grandi danni o troppe vittime.
Una sconfitta veloce e devastante delle forze giapponesi a Pearl Harbor, avrebbe sicuramente alterato il corso degli eventi nel teatro della Guerra nel Pacifico, ma questo avrebbe tarpato le ambizioni geopolitiche del governo americano, che sarebbero state portate a compimento dopo la conclusione della guerra, nel 1945, e che videro gli Stati Uniti diventare il padrone incontrastato dell’Asia Orientale.
I fatti che riporto in questa sezione sono documentati e pubblicati così approfonditamente, da oltre 25 anni, che non ho bisogno di dilungarmi troppo per descriverne le fonti. Per chi volesse approfondire l’argomento, consiglio la lettura di: “Pearl Harbor: Hawaii Was Surprised; FDR was not” (http://www.thenewamerican.com/history/american/574); “October 7, 1940: The Day That Should Have Lived in Infamy” (http://www.infowars. com/october-7-1940-the-day-that-should-have-lived-in-infamy/), e Day of Deceit: The Truth About FDR and Pearl Harbor (vedi la sezione “Product Description” su www.amazon.ca/Day-Deceit-Truth-About-Harbor/dp/ 0743201299).
Padre Paul Kramer
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