La Battaglia Finale del Diavolo
L’attacco consiste in pratiche e dottrine cattive
Qui dobbiamo ricordare che il giudizio se un ecclesiastico (ma anche un laico) sia buono o cattivo, non lo si può discernere solo da quello che dice o non dice a parole per difendere la Fede. Prima di poter paragonare gli insegnamenti (cioè le parole) di un sacerdote, di un vescovo, di un Cardinale o di un Papa a quelli infallibili del Magistero, bisogna anche valutare se quella persona sta comportandosi seguendo le pratiche corrette della Chiesa Cattolica sia a parole (dette e scritte) sia nei fatti, esaminando le sue azioni e la sua condotta di vita Cristiana. Bisogna sapere se quella persona (sia essa un sacerdote, un vescovo, un Cardinale o un Papa) abbia compiuto heteropraxis o eteroprassi, cioè pratiche contrarie alla Fede, come ad esempio la mancanza di rispetto nei confronti del Santissimo Sacramento.
La Fede può essere attaccata da comportamenti tenuti esplicitamente, ma anche da quelli fatti in modo subdolo. Le nostre azioni devono corrispondere alle nostre parole. Noi sosteniamo la Fede mantenendo salde le dottrine, grazie ai nostri pensieri, alle nostre parole e ai nostri scritti, ma anche agendo secondo le pie usanze della Chiesa, che ci aiutano ad aderire meglio alla nostra Fede. Se si introducono nuove pratiche in una parrocchia (ma anche in una diocesi, in una provincia ecclesiastica, o addirittura nell’intera Chiesa universale, cosa ritenuta possibile da alcuni Dottori della Chiesa) che danno l’impressione che una definizione di Fede non debba più essere creduta, il risultato di questa eteroprassi sarà quello di scandalizzare le anime dei più semplici, ma anche quelle di persone più acculturate.
Prendiamo ad esempio la definizione solenne ed infallibile del Concilio di Trento su ciò che Dio stesso ci ha assicurato, e cioè che l’Ostia consacrata è veramente la Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo, Corpo e Sangue, insieme alla Sua Anima ed alla Sua Divinità. I protestanti vollero negare questo dogma di Fede ed hanno cercato di influenzare altri a fare altrettanto. Hanno pertanto ideato la pratica della Comunione nella mano (introdotta e diffusa originariamente dagli eretici Ariani nel IV Secolo, per negare che Gesù fosse Dio). Grazie a quest’azione simbolica, la loro negazione divenne palese a tutti.
Queste eteroprassi vengono usate oggigiorno dai nemici della Chiesa per dare scandalo e confondere molti Cattolici, fino a far perdere loro la fede sulla Presenza Reale. Ecco perché la pratica di dare la Comunione nella mano era stata proibita dalla legge universale della Chiesa per molti secoli, e tuttora proibita dalla legge della Chiesa. Il recente indulto, concesso per poter aggirare il contenuto letterale di tale legge, viene dato a condizione che questa pratica non risulti in un indebolimento della Fede nella Presenza Reale e non faccia mancare il rispetto nei Suoi confronti. Purtroppo con la pratica della Comunione nella mano questo accade sempre, come possiamo vedere quotidianamente per colpa di questa eteroprassi.343
Le pratiche che invece sostengono la corretta dottrina sono definite ortoprassi (cioè le pratiche Cattoliche ortodosse). Tra queste vi sono il genuflettersi alla presenza del Santissimo Sacramento, distribuire/ ricevere la Comunione sulla lingua, concentrarsi nel venerare il Tabernacolo con il Santissimo Sacramento come punto principale di attenzione (e adorazione) al centro della santuario, il comportamento solenne del clero all’interno di quest’ultimo344, mostrare la giusta reverenza di fronte alla Presenza Reale nel Sacramento dell’Eucaristia. Questi esempi di ortoprassi (e cioè atti che mantengono salda la fede) sono a testimonianza della verità del Dogma che il Santissimo Sacramento è la Presenza Reale di Dio – Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, sotto forma di ostia consacrata – così come del giusto rispetto degli uomini nei confronti del Signore. Un esempio di eteroprassi contro il dogma della Presenza Reale è la Comunione impartita nella mano. Questa prassi erronea dà al fedele il messaggio che il Santissimo Sacramento non è così importante, che si tratti semplicemente di pane, contribuendo a diffondere l’eresia secondo la quale nell’Ostia Consacrata non v‘è la Presenza Reale di Dio – Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. Un altro esempio di questo tipo di pratiche errate è la rimozione del Tabernacolo contenente il Santissimo Sacramento dal santuario per spostarlo in una stanza laterale od in una nicchia, in modo che il fedele possa venerare e concentrarsi solamente sulla sedia del “celebrante” o colui che “presiede l’assemblea”. Il messaggio viene dato in maniera subdola ma assai efficace: si dà l’impressione che il celebrante sia più importante del Santissimo Sacramento. Dal momento che il “presidente dell’assemblea” rappresenta la gente, viene subdolamente instillato il messaggio che Dio sia meno importante della gente!
Questi esempi ci ricordano ancora una volta le parole di Papa Pio XII: Supponiamo, caro amico, che il Comunismo [uno degli “errori della Russia” menzionati dal Messaggio di Fatima] sia solo il più visibile degli strumenti di sovversione usati contro la Chiesa e le tradizioni della Rivelazione Divina … Sono preoccupato per i messaggi della Beata Vergine a Lucia di Fatima. Questo insistere di Maria riguardo ai pericoli che minacciano la Chiesa è un avvertimento divino contro l’atto suicida di alterare la Fede nella Sua Liturgia, la Sua Teologia e la Sua anima... Sento tutto intorno a me questi innovatori che desiderano smantellare la Sacra Cappella, distruggere la fiamma universale della Chiesa, rigettare i suoi ornamenti e farla sentire in colpa per il Suo passato storico… Verrà un giorno in cui il mondo civilizzato negherà il proprio Dio, quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro. Sarà allora tentata di credere che l’uomo è diventato Dio. Nelle nostre chiese, i Cristiani cercheranno invano la lampada rossa dove Dio li aspetta. Come Maria Maddalena, in lacrime dinanzi alla tomba vuota, si chiederanno: ‘Dove Lo hanno portato?”345
Dalle parole di Pio XII sembrerebbe che queste forme di eteroprassi contro il Santissimo Sacramento siano contenute nel Terzo Segreto di Fatima. Ma poiché Pio XII le collegava al Messaggio di Fatima e che in nessuna parte già pubblicata del Messaggio se ne può trovare traccia, se ne deduce che queste debbano essere contenute per forza nella parte del Terzo Segreto non ancora pubblicata. Pio XII affermò chiaramente che la Madonna di Fatima ci avvertì contro “il suicidio di alterare la Fede, nella Sua liturgia, la Sua teologia e la Sua anima”. Pertanto, il Terzo Segreto ci mette in guardia contro la falsa dottrina e l’eteroprassi, in quanto veri e propri attacchi al “dogma della Fede”.
Padre Paul Kramer
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