sabato 14 agosto 2021

L'INFERNO VISTO DAI SANTI

 


Richiami morali ed ascetici da non trascurare 

Le apparizioni dicono pure che bisognerebbe impegnarsi immensamente di più per la salvezza dell'anima. E ad essa principalmente dovrebbe orientarsi l'apostolato nella Chiesa. Si parla tanto di poveri, di terzo e quarto mondo, di bambini che muoiono di fame. In proposito, si pensi a tutte le campagne umanitarie, sempre poche di fronte ai reali bisogni esistenti e sempre da incoraggiare e benedire. Si piange e ci si rattrista giustamente al pensiero che milioni di uomini muoiono di fame. Però non si piange quasi mai sui peccatori che rischiano la vita eterna. Il Papa Benedetto XVI ha detto nel suo Messaggio per la Quaresima 2006: "In nessun modo è possibile separare la risposta ai bisogni materiali e sociali degli uomini dal soddisfacimento delle profonde necessità del loro cuore". "Anche oggi – aggiunge -, nel tempo della interdipendenza globale, si può constatare che nessun progetto economico, sociale o politico sostituisce quel dono di sé all'altro nel quale si esprime la carità. Chi opera secondo questa logica evangelica vive la fede come amicizia con il Dio incarnato e, come Lui, si fa carico dei bisogni materiali e spirituali del prossimo. Lo guarda come incommensurabile mistero, degno di infinita cura ed attenzione. Sa che chi non dà Dio dà troppo poco, come diceva la beata Teresa di Calcutta: 'La prima povertà dei popoli è di non conoscere Cristo'. Perciò occorre far trovare Dio nel volto misericordioso di Cristo: senza questa prospettiva, una civiltà non si costruisce su basi solide". Le parole del Papa spaziano certamente su un più vasto orizzonte, ma sono tali che comprendono anche lo stato di povertà di coloro che, per il peccato, sono a rischio continuo di eterna salvezza. E perciò bisogna senz'altro ammettere che a vincere questa rovinosa povertà si fa troppo poco, se non niente addirittura. La Madonna di Fatima dice che molte anime vanno all'inferno perché nessuno prega per loro. Non ignoriamo che ci sono nella Chiesa tante anime eroiche che offrono la propria vita, che si immolano per implorare misericordia. Ma, data la tremenda realtà dell'inferno, bisognerebbe fare immensamente di più e ogni anima dovrebbe prodigarsi per i poveri peccatori. È soprattutto questo l'amore del cristiano autentico. 

"Quando ritornai in me, - dice Suor Faustina - non riuscivo a riprendermi per lo spavento, al pensiero che delle anime là soffrono così tremendamente, per questo prego con maggior fervore per la conversione dei peccatori, ed invoco incessantemente la Misericordia di Dio per loro. O mio Gesù, preferisco agonizzare fino alla fine del mondo nelle più grandi torture, piuttosto che offenderti col più piccolo peccato". 

Padre Antonio Maria Di Monda

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