Roma e Sodoma.
2. 2. Abbiamo letto precedentemente un passo del libro della Genesi 6 che ha suscitato, se non erro, la più viva attenzione. In quel passo Abramo chiede al Signore se è disposto a risparmiare la città [di Sodoma] a condizione che in essa trovi cinquanta giusti, o se la vuol distruggere anche con quei giusti. Il Signore risponde che è disposto a risparmiare la città se in essa trova cinquanta giusti. Allora Abramo domanda ancora: " Se ce ne fossero cinque in meno, solo quarantacinque, ugualmente sei disposto a risparmiare la città? ". Il Signore risponde che si accontenta di quarantacinque. Ma non è tutto. [Abramo] in un seguito d'interrogazioni, diminuendo poco alla volta quel numero giunse sino a dieci, e chiese al Signore se, una volta trovati dieci giusti nella città, li avrebbe anch'essi annientati con la folla innumerevole degli altri malvagi, o se piuttosto, per quei dieci giusti, non avrebbe salvato la città. Dio rispose che non avrebbe mandato in rovina la città anche solo per quei dieci giusti. Che cosa diremo a questo punto, fratelli? Ci si presenta infatti una questione grave e importante, sollevata specie da persone che guardano alle nostre Scritture con empietà, non da quelli che le investigano con spirito di pietà. Essi dicono, ora di fronte alla rovina di così grande città: " Non vi erano in Roma cinquanta giusti? In mezzo a un così grande numero di fedeli, di monache, di uomini consacrati nella continenza, di servi e di serve di Dio, non si poterono trovare cinquanta giusti, né quaranta, né trenta, né venti, né dieci? Se ciò è inammissibile, perché dunque Dio per quei cinquanta, o anche per quei soli dieci non risparmiò quella città? ". La Scrittura non inganna, se non è l'uomo che inganna se stesso. Quando si tratta della giustizia di Dio, è Dio [anzitutto] che risponde della giustizia. Egli vuole giusti secondo la regola divina non secondo quella umana. Rispondo subito dunque: [i casi sono due] " o trovò quel numero di giusti e salvò la città, oppure non salvò la città, e allora non aveva trovato i giusti ". Mi si risponde che è chiaro il fatto che Dio non salvò la città. E io ribatto: " A me invece non è affatto chiaro ". La rovina infatti che si è abbattuta su questa città non è come quella di Sodoma 7. Quando Abramo interrogava Dio si trattava dell'esistenza stessa di Sodoma. Infatti Dio parlava di distruzione, non di castigo. Non salvò Sodoma, la distrusse; la fece bruciare totalmente dal fuoco. Non la riservò al giudizio finale: fece con essa subito quello che ad altri malvagi riservò per il giudizio finale. Proprio nessuno rimase superstite da Sodoma. Non restò traccia né di animali, né di uomini, né di case. Il fuoco consumò assolutamente tutto. Ecco in che modo Dio distrusse quella città. Ma dalla città di Roma quanti sono fuggiti e ritorneranno! Quanti rimasero e schivarono la morte! Quanti, rifugiatisi nei luoghi sacri, non poterono nemmeno essere toccati!
" Molti però - mi si obietta - furono fatti prigionieri ". Questo toccò anche a Daniele, non per punizione sua ma perché potesse confortare gli altri prigionieri. " Molti - mi si dice - sono stati uccisi ". Questo toccò anche a molti giusti Profeti dal sangue del giusto Abele fino al sangue di Zaccaria 8. Questo toccò anche agli Apostoli, anche al Signore dei Profeti e degli Apostoli, a Gesù.
" Molti - si insiste - sono stati in vari modi tormentati ". Possiamo credere che qualcuno lo sia stato quanto Giobbe?
2. 3. Ci sono state portate orrende notizie: di stragi, di incendi, di rapine, di uccisioni, di torture. E` vero, molte cose del genere ci sono state riferite. Di ognuna abbiamo sofferto. Spesso abbiamo pianto, da riuscire a stento a consolarci; non nego, ammetto di aver sentito che in quella città sono avvenute molte [nefandezze].
Sant'Agostino
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