Per la prima volta Gesù conclude dicendo a Luisa: “Perciò sii attenta”, perché nello sviluppo di questa Vita Divina è arrivato il tempo d’incominciare a fare nel Volere Divino gli atti per tutti, come li fa Egli stesso. Significa che, se per FONDERSI in Gesù o nella sua Volontà, è necessaria l’intenzione (e l’intenzione non è pigra né passiva), per OPERARE con Lui e come Lui nella Divina Volontà ci vuole anche l’attenzione. “Alzati e cammina”: per la prima cosa occorre l’intenzione, per la seconda l’attenzione.
E Gesù stesso suggerisce le parole con cui pregare e gli atti da fare a nome di tutti nella Divina Volontà. Se la preghiera è autentica, sicuramente ripete gli stessi schemi, ma al tempo stesso sarà sempre nuova, percorrerà nuovi sentieri, con nuovi atti e nuovi slanci: una sorgente zampillante. Essere attenti, dunque, a che cosa? A tutto quello che il Signore suggerisce al nostro spirito per assecondarlo:
“Perciò sto preparando l’Era del vivere nel mio Volere, e ciò che non hanno fatto le generazioni passate e che non faranno, in quest’Era della mia Volontà i buoni completeranno l’amore, la gloria, l’onore di tutta la Creazione, dando loro grazie sorprendenti e inaudite. Ecco perché chiamo te nel mio Volere e ti sussurro all’orecchio: «Gesù, depongo ai tuoi piedi l’adorazione, la sudditanza di tutta l’umana famiglia; depongo sul tuo Cuore il bacio di tutti; sulle tue labbra v’imprimo il mio bacio per suggellare il bacio di tutte le generazioni; Ti stringo con le mie braccia, per stringerti con le braccia di tutti e portarti la gloria di tutti le opere di tutte le creature»… E come non dovrei dare a te l’amore, i baci, le grazie che dovrei dare agli altri?” (Vol. 12°, 22.05.1919)
“Io non so come, mi son trovata nell’immensità del Volere Divino, in braccio a Gesù, e Lui come sottovoce diceva ed io ripetevo appresso (…) Ricordo che nel Volere di Gesù vedevo tutti i suoi pensieri, tutto il bene che ci aveva fatto con la sua intelligenza e come dalla sua mente ricevevano vita tutte le intelligenze umane. Ma, oh, Dio, che abuso ne facevano, quante offese! Ed io dicevo: “Gesù, moltiplico i miei pensieri nel tuo Volere, per dare ad ogni tuo pensiero il bacio di un pensiero divino, un’adorazione, una riconoscenza di Te, una riparazione, un amore di pensiero divino, come se un altro Gesù lo facesse; e questo a nome di tutti e per tutti i pensieri umani passati, presenti e futuri, e intendo supplire le stesse intelligenze delle anime perdute. Voglio che la gloria da parte di tutte le creature sia completa e che nessuna manchi all’appello, e ciò che non fanno loro lo faccio io nel tuo Volere, per darti gloria divina e completa”… (Vol. 12°, 07.04.1919).
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