martedì 12 settembre 2023

I tuoi apostoli sono là, ma dormono.

 


25 luglio 1946, festa di S. Giacomo. 

Signore Gesù, eccoti solo nell'orto del Getsemani. La  Tua divina Madre e le sante donne che, loro sì, veglieranno con Te, sono assenti; il posto delle donne non è assieme al collegio apostolico durante la notte.  I tuoi apostoli sono là, ma dormono. Il tuo Padre celeste chiude l'orecchio alle Tue suppliche. Anche se spesso ti sei isolato  per pregare e far penitenza, questa sera non vorresti essere solo... ma lo sei. Quando avresti voluto raccoglierti e  riposare, ti si cercava, ti si infastidiva; si voleva vedere i  tuoi miracoli, sentire la tua Parola. Questa sera, in cui l'isolamento ti pesa spaventosamente, nessuno, che non sia  tuo nemico, ti cerca.  Isolamento, questa parola non è  mai stata così vera.  Non c'è che un uomo che possa salvare il mondo: l'Uomo Dio.  Non c'è che una Vittima Pura fin dal principio.  Non c'è che una Vittima abbastanza nobile per cancellare i peccati del mondo.  Ma quale peso di crimini da sollevare, di dolori da portare, di oneri da assumere, di grazie da strappare per Uno solo! 

Mosè, alla fine della vita, si sentiva solo, voleva addormentarsi per non vedere più il  popolo infedele, per non sentire più il peso della gloria che Dio aveva fatto pesare su di  lui.  Ma cos'era il suo dolore vicino a quello di Gesù?  Un pallido riflesso, un pigmeo; e  ciò che lo attendeva era il riposo; ma per Gesù, c'è il supplizio spaventoso e la morte ignominiosa.  Mosè era sfinito da quella vita di 40 anni di sforzi per mantenere il popolo  ebreo sotto la Legge.  E Gesù, è fino alla fine del mondo che dovrà sopportare un'umanità ingrata, stupida, malvagia, e troppo sovente incorreggibile ! 

"Fino a quando dovrò restare con voi!"  

Sì, l'isolamento da tutte le consolazioni ma la compagnia dei peccatori.  Quante le anime sorelle per tener compagnia a Gesù?  Non solo ascoltandolo e piangendo con Lui  come Maddalena, ma soffrendo e gemendo con Lui!  Talvolta, anche a noi, l'isolamento  pesa.  Allora noi non siamo più soli, siamo con il Grande Isolato, siamo come Lui, siamo vicini a Lui, se vogliamo unire il nostro isolamento al suo, e Lui è vicino a noi.  Lui  tace, ma è là; prega con noi e per noi; conta i nostri sospiri e li santifica con i suoi.  Amiamo l'isolamento, non da egoisti, ma con Gesù, per pregare, meditare, far penitenza e  soffrire, soffrire dell'abbandono, dell'oblio, dell'incomprensione, dell'assenza di Dio, per  piangere i nostri peccati ed elevarci al di sopra del mondo, come l'arabo nel deserto, solo a solo col sovrano Maestro di tutte le cose, il Maestro del suo piccolo vermiciattolo,  che, a terra, come Gesù nel Getsemani, lo adora, si sottomette a Lui e lo ama.  Nell'isolamento, l'anima si purifica, si umilia, si eleva, cresce.  L'isolamento, è il silenzio con  questi grandi silenziosi: Maria e Giuseppe, che hanno anch'essi fatto l'apprendistato dell'abbandono e di quest'altra forma di isolamento che è la separazione per la morte. 

meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette 

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