venerdì 30 agosto 2024

“CHE VI HA DONATO UN CUORE SPIRITUALE SENSIBILE”

 


1. Io vi ho donato un cuore nel quale voglio stabilire la Mia dimora, e nel quale Io sono a casa Mia quando i Miei figlioli Me ne fanno sacrificio. Io ho fatto il vostro cuore sensibile per tutto ciò che è buono, vero e nobile. Persino voi uomini riuscite a vincere il cuore, ancorché, molto spesso non nella maniera e nel modo da ridonare a vostro onore, ma pure, di rado, intimamente e con fervore, in tali occasioni il pensiero vostro corre a Me, che sono il Donatore.

2. Voi cantate bensì alla maniera del mondo, ma pure cantate; però, quanto non potrò di più Io, trionfare di un cuore quando esso è devoto a Me, degno di Me, puro, buono, e particolarmente ripieno di buoni sentimenti verso il prossimo?

3. In un tal cuore sono Io che dimoro; tutti i moti dello Spirito partono dal cuore. Io vi guarisco da tutte le infermità del mondo e metto tutte le Mie parole che vi necessitano, nei vostri cuori. Io vi faccio continuamente percepire in esse quanto vi ami. Molte cose ve le dico anticipatamente nel sogno, per la via del cuore. Già al tempo della vostra nascita corporale il vostro cuore è sensibile per ogni cosa buona. Desto colui che prende norma dagli incitamenti spirituali-divini del proprio cuore, che lo nobilita e che con questo cuore nobilitato Mi viene incontro; ma sciagurato colui che pensa di essere da più di altri uomini o da più di Me stesso, il Signore, il Quale ha pure creato anche il suo cuore!

4. Tutte le sventure vengono sul mondo a motivo dei cuori induriti, e con ciò viene aperta la porta al Maligno per la quale egli fa il suo ingresso. Ma quando egli si è stabilito nel cuore, guai, guai allora all’uomo.

5. L’Amore e l’Onnipotenza di Dio hanno tratto Adamo dalla terra. Ma la Vita essi gliel’hanno alitata attraverso le narici, e con ciò hanno donato vita al cuore. Esso incominciò la propria attività, e si diede a battere gioiosamente perché percepiva in sé la Vita, e con ciò l’uomo divenne simile a Dio dal Quale aveva ricevuto la Vita. Ma quanto tempo l’uomo è rimasto soddisfatto della sua somiglianza a Dio? Cosa richiese egli in primo luogo? Egli volle avere un ‘Io’ simile a lui, e Dio gli creò fuor da lui stesso il secondo ‘Io’ richiesto, che fu chiamato la ‘sua donna’.

6. Ebbene, questa coppia si ritrovò essa contenta? Affatto! Essa prestò più orecchio al Maligno, ovvero al serpente, che non a Me che pure avevo donato loro la vita. E non andrebbe diversamente nel Regno dei mille anni, qualora Io non mettessi il Maligno tra i ceppi. Tuttavia è necessario che Io lo lasci sfogare, affinché ogni figliolo, ogni uomo, bisogna che si sfoghi e che si vuoti del suo furore, prima che sia atto a migliorarsi. Quando egli si è sfogato abbastanza, così da essersi infiacchito con ciò da se stesso, appena allora è possibile domarlo lentamente e gradatamente.

7. Non datevi dunque pena, egli non può farvi più niente. Quando il primo assalto è passato, allora anche il suo coraggio si affievolisce e per Me è poi più facile dominarlo. Ma per gli sciagurati che si sono lasciati adescare da lui, non c’è altra via di salvezza che quella di ricominciare la propria vita terrena. Quanti suoi non avrebbero potuto diventare buoni già adesso, purché l’avessero voluto! Ma ora, ricevete la benedizione del Padre vostro, il Quale pensa a voi continuamente. CredeteMi: “Io solo vi salvo”. - Amen.


14 - Gennaio - 1886

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