Devo vivere in Maria
«Devo vivere all'interno di Maria, imitando le sue virtù e il suo amore verso la Santissima Trinità.
L'incarnazione mistica pone l'anima in contatto con le tre Persone divine. In esse e in Maria devo fondere la mia vita, non solo la mia vita spirituale ma anche la mia vita materiale, lasciandola scomparire nell'offerta del Figlio al Padre. Io devo, tutta incentrata su questa stessa offerta, mangiare, dormire, trovare la gioia, soffrire, e semplificare così tutta la mia vita in questa offerta continua che glorifica la santa Trinità. Devo passare tutta la mia vita in unione con Maria, senza uscire da Maria, imitando il suo amore per Gesù, la sua totale sottomissione al Padre, agendo solo sotto l'impulso dello Spirito Santo» (D. 27 ottobre 1925).
«Voglio realizzare, scrive, i consigli del mio direttore, elevando tutto, persone e cose, al piano soprannaturale, idealizzando la mia vita pratica con la splendida chiarezza della luce celeste, vedendo in tutte le creature e in tutti gli avvenimenti l'amore di Dio, la traccia di Dio, Dio stesso. Penetrerò pienamente nella divinità come Gesù vuole.
Non chiuderò gli occhi davanti agli insondabili segreti della Santissima Trinità che egli mi insegna. Penetrerò quanto vorrà nei misteri divini, nella felicità di Dio, nella generazione eterna, nell'amore dello Spirito Santo, in quel flusso e riflusso di misericordie e di bontà, nelle comunicazioni intime delle Persone divine, nei suoi attributi, nella sua perfettissima unità, nel santuario intimo della Trinità, quando vorrà e fin dove vorrà.
Oh, quale unione unica! quale singolare relazione, quale unità nelle tre Persone, quale unico Dio infinito in questa unità della Trinità!» (D. 1 marzo 1933).
Conchita (1862-1937)
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