La Madonna apparve a Fatima per ricordarci soprattutto la necessità della salvezza dell'anima.
Perciò Ella raccomandò con insistenza ai tre pastorelli di pregare e fare sacrifici per la conversione dei peccatori: «Molte anime vanno all'inferno perché non c'è chi preghi e si sacrifichi per loro».
Prima di ogni altra cosa, la Madonna ha a cuore le nostre anime da salvare. È vero che Ella si preoccupa maternamente anche dei nostri bisogni temporali; ma la grazia che Ella vuole concederci più di tutte le altre è certamente la grazia della salvezza dell'anima.
Questa è senza alcun dubbio la grazia delle grazie, la grazia che vale l'eternità del Paradiso.
L'apostolo san Pietro scriveva ai cristiani: «Conseguite la meta della vostra fede, cioè la salvezza delle vostre anime» (1Pt 1,9). Ma noi che conto facciamo della salvezza della nostra anima? Ci sta veramente a cuore? Ci preoccupiamo sul serio?
Come è triste, purtroppo, dover rispondere che spesso noi facciamo come quei figlioli ammalati, i quali anziché pensare a far la debita cura per riacquistare la salute, sono insofferenti della cura e pensano soltanto a divertirsi e a godere.
«Che giova all'uomo ...»
Possibile che non comprendiamo come sia di primaria importanza lavorare anzitutto alla salvezza dell'anima?
Guadagno, studio, lavoro, divertimenti, commercio, famiglia, carriera, sono cose del tutto secondarie rispetto alla salvezza dell'anima.
«Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l'anima sua?» (Mt 16,26). E ancora, in parabola: «Le terre di un ricco avevano dato abbondante raccolto. Ed egli, fra sé, così andava ragionando: come farò che non ho posto dove ammassare i molti raccolti? Ecco, disse, farò così: demolirò i miei granai, ne costruirò dei più grandi, vi ammasserò tutto il mio raccolto e tutti i miei beni; poi dirò all'anima mia: O anima, tu hai una gran riserva di beni per molti anni; riposati, mangia, bevi e divertiti! Ma Dio gli disse: Stolto! Questa notte stessa ti verrà richiesta la vita; e quello che hai preparato per chi sarà? Così avverrà pure a chi accumula tesori per sé, ma non si cura di avere ciò che vale per Iddio» (Lc 12,16-21).
Poteva parlare più chiaro Gesù nel suo Vangelo? Perché lo dimentichiamo o non ci badiamo come si dovrebbe?
«Egli è salvo! ...»
Ad Ars, un giorno arrivò una signora disfatta dal dolore che la stava portando alla disperazione. Pochi giorni prima le era morto tragicamente il marito. Si era suicidato, gettandosi da un alto ponte nel fiume. La moglie era tormentata indicibilmente dal pensiero della dannazione del marito.
Entrata nella Chiesa di Ars, la povera signora si pose subito in ginocchio a pregare e a piangere. Era la prima volta che si recava ad Ars.
Il santo Curato d'Ars, passandole accanto, le sussurrò in un orecchio: «Egli è salvo!». «Che cosa?», esclamò la signora sbalordita. «Suo marito è salvo - ripeté il Santo - è in Purgatorio, e bisogna pregare per lui ... Tra il parapetto del ponte e il fiume, ha avuto tempo di pentirsi ... È la Madonna che gli ha ottenuto la grazia.
La cosa più necessaria
Chi si prende cura della salvezza dell'anima somiglia a Maria di Betania che sta ai piedi di Gesù, attenta alle sue parole di vita eterna. Marta, invece, che «si affanna dietro molte cose», è immagine di quelli che si preoccupano delle cose terrene e secondarie, e non hanno mai tempo di badare all'anima. Eppure, la salvezza dell'anima resta sempre «l'unica cosa necessaria» (Lc 10 ,42).
Quanta stoltezza nella nostra vita se fra i pericoli del mondo trascuriamo quest'unica cosa necessaria! C'è una lettera scritta da san Gabriele dell'Addolorata a un suo compagno di liceo, in cui tra l'altro è scritto: «Hai ragione di dire che il mondo è pieno di pericoli e d'inciampi, e che è molto difficile salvarsi l'unica anima nostra; per questo, però, non devi perderti di coraggio ...
Ami la salvezza? Fuggi i compagni cattivi, i teatri dove spesso si entra in grazia di Dio, e se n'esce dopo averla perduta o messa in gran pericolo.
Ami la salvezza? Fuggi le conversazioni troppo libere, i libri cattivi che possono fare un male indicibile a tutti ...».
Diamo ascolto ai Santi! Adoperiamo i mezzi di salvaguardia per non rovinarci l'anima. Non c'è niente che possa valere la salvezza della nostra anima. «Che cosa potrà dare l'uomo in cambio della sua anima?» (Mt 16,26).
«Coloro che presumono di non aver bisogno di salvezza - dice il Catechismo della Chiesa Cattolica -, sono ciechi sul proprio conto» (n. 588).
La scala bianca
Un giorno, mentre san Pio da Pietrelcina passava lentamente tra una folla di uomini, un giovane gli gridò da lontano: «Padre, mi dica una parola decisiva, che cosa debbo fare?». Padre Pio lo guardò di uno sguardo profondo e gli rispose subito: «Salvarti L'anima!»,
Ecco l'essenziale. Tutto il resto passa. La salvezza dell'anima dura in eterno.
E la Madonna vuole assicurarci la salvezza con la nostra collaborazione nell'uso dei mezzi di salvezza: la preghiera, i Sacramenti, la penitenza, le opere buone, e particolarmente la devozione mariana. Anche san Francesco d'Assisi nella celebre visione di frate Leone sulla scala bianca e la scala rossa, ci assicura che la devozione alla Madonna è garanzia di salvezza. Difatti, tutti coloro che salivano sulla scala bianca in cima alla quale c'era la Beata Vergine, arrivavano in Paradiso; quelli della scala rossa, invece, quanti sforzi a vuoto!
Padre Stefano Manelli
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