sabato 24 agosto 2024

"Gesù, inginocchiato con la faccia a terra, prega perché, se possibile, quest'ora passi da Lui".

 


10 ottobre 1946, S. Francesco Borgia. 

"Gesù, inginocchiato con la faccia a terra, prega perché, se possibile, quest'ora passi da Lui". Gesù ha sovente pregato la notte; era l'ora preferita; l'ora in cui, compiuto il giorno, si rivolgeva al Padre per ringraziarlo, rendergli conto del suo lavoro, chiedergli delle grazie, dirgli instancabilmente il suo amore filiale. Pregava allora alla maniera degli oranti: le mani aperte, le braccia stese, in piedi, gli occhi al cielo. Questa sera, è in ginocchio, con la faccia a terra, che implora suo Padre. Non è più il dialogo ordinario, è l'umile supplica, insistente, ardente, ultima, è l'ultimo grido in cui Gesù fa passare tutto il suo animo morente e sperso. 

Gesù ci insegna a pregare. Davanti a Dio, l'attitudine umiliata che conviene alla sua Grandezza e al nostro niente; l'attitudine rispettosa che si impone a chi si indirizza alla Divina Maestà; l'attitudine sottomessa che dev'essere quella della creatura subordinata e pronta ad ogni ubbidienza; l'attitudine impotente di quello che sa dipendere interamente dalla Volontà Suprema; l'attitudine confidente di chi sa di non supplicare invano la Misericordia, la Saggezza, la Potenza infinita; l'attitudine di attesa e perseverante di chi non si alzerà che dopo aver ricevuto una risposta, anche se deve gemere e implorare a lungo. Infatti, Gesù non si alza da terra che dopo la visita dell'Angelo che è la risposta di Dio. Quale esempio per noi che, così spesso, siamo davanti a Dio in un atteggiamento sciatto, scorretto, distratto, irrispettoso; che siamo così presto stanchi di supplicarlo come se il Divin Maestro dovesse darci immediatamente soddisfazione! E tuttavia, noi non siamo come Gesù, il Figlio stesso di Dio, noi siamo autentici peccatori. 

E tuttavia la preghiera, la supplica, il grido d'amore desolato ma confidente, è tutta la nostra forza, quella che è capace di spezzare tutti gli ostacoli, di spostare le montagne, di trionfare su tutti i nemici! Noi non sappiamo il valore della preghiera. Non realizziamo che l'uomo non è mai così grande come quand'è in ginocchio, cioè cuore a cuore con Dio. 

Gesù chiede ai suoi apostoli di pregare con Lui. Sà bene, Lui che l'ha detto, l'efficacia della preghiera in comune, e che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono là dove più persone mettono le loro anime in comunione; in unione per lo stesso scopo certo, ma molto più se questa unione è generale, totale, se è innanzitutto disinteressata e volta alla gloria di Dio, se è abituale con la carità. Dio ama quelli che si amano e che si amano in Lui; vi vede l'immagine della Santissima Trinità; è tutto proteso a dar loro la Sua forza, i Suoi doni, il Suo perdono. 

Diciamo dunque, come gli apostoli: "Signore, insegnaci a pregare". 

meditazioni, ritrovate tra i suoi scritti Fernand Crombette 

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