giovedì 8 agosto 2024

IL CUORE IMMACOLATO

 


Per le anime generose e fedeli che hanno fatto il percorso della via "purgativa", liberando la propria vita cristiana anche dalle colpe o peccati veniali" volontari", per non offendere più Gesù e non rattristare il Cuore della Madonna, si apre, subito dopo, il percorso della via "illuminativa" che comporta un maggiore impegno di amore e di virtù nel combattere ed eliminare, dalla propria vita, anche i peccati veniali "semivolontari". La precedente tappa della "Via a Dio", con il Cuore Immacolato, viene chiamata via "purgativa" perché si tratta di "purgare" la propria vita cristiana dai peccati veniali "volontari", i quali sono macchie che sporcano e oscurano L'anima. La seguente "Via a Dio", con il Cuore Immacolato, invece, viene chiamata via "illuminativa" perché i peccati veniali "semivolontari" non oscurano l'anima, ma l'annebbiano e questa nebbia si dirada e scompare via via che i peccati veniali semivolontari diminuiscono e finiscono, lasciando quindi lo spazio soltanto alla "Luce" del Cuore Immacolato: l'anima, allora, diventa tutta luminosa.  

Innamorato del Cuore Immacolato di Maria, il beato Gabriele M. Allegra scrive, infatti, che il Cuore Immacolato «è luce, l'amabile luce che mi illumina il sentiero che devo percorrere per giungere alla casa del Padre; non solo: esso è ancora una sorgente di inesauribile gioia, e la gioia è già mezza santità».  

   Con la luce del Cuore Immacolato, quindi, inizia il lavoro più importante per la vita spirituale, che è quello di realizzare nell'uomo la "conformità a Gesù", cercando di arrivare a sentire nel cuore quanto sentiva il Cuore di Gesù (cfr. Fil2,5), come ha scritto san Paolo.  

Tale lavoro costituisce, appunto, l'opera della Santissima Madre di Gesù e Madre nostra, che è la vera "Illuminatrice" ("Illuminatrix"), come la chiama san Bonaventura, la sublime specialista nell’operare la conformazione dell’anima a Gesù Amore, aiutando l'anima a liberarsi anche dai piccoli dispiaceri che si danno a Gesù e al Cuore della Mamma con i peccati veniali "semivolontari".  

   Splendida, al riguardo, è la supplica ardente di sant'Antonio M. Claret che dice:  

   «Io sono come una freccia posta nelle vostre potenti mani: lanciatemi, Madre mia, lanciatemi con tutta la forza del vostro potente braccio contro il principe di questo mondo che ha fatto alleanza con la carne. La vittoria sarà vostra, o Madre mia».  

   È l'esercizio della pratica delle virtù eroiche che, con la guida e l'aiuto del Cuore Immacolato di Maria, porta l'anima alla "conformità a Gesù", imitando alla perfezione la sua obbedienza alla volontà di Dio, la sua carità e umiltà, il suo sacrificio fino all'immolazione totale sulla Croce.  

 

"La Madre del bell'Amore" ...  

   «L'esperienza di molti santi - scrive infatti il beato Gabriele M. Allegra  

- dimostra come in questo periodo di conformazione dell'anima con Cristo, La Madre Immacolata compie nei cuori generosi quello che La divina Scrittura annunzia della Sapienza increata e che La Chieda applica a Maria: "Io sono la Madre del bell'Amore e del timore, della cognizione e della santa speranza. In me è ogni grazia di via e di verità, in me ogni speranza di vita e di virtù" (Sir 24,18)».  

 

   Guardare e affidarsi completamente al Cuore Immacolato per santificarsi significa concretamente mettersi all'opera per l'acquisto delle virtù cristiane eroiche:  

- la preghiera eroica nella consolazione come nell’aridità;  

- la penitenza eroica nel poco come nel molto soffrire;  

- la purezza eroica dell'anima e del corpo contro ogni tentazione;  

- tutto alla scuola dei Pastorelli di Fatima, i discepoli prediletti del Cuore Immacolato di Maria Santissima, la Madre "Illuminatrice".  

 

   Proprio ai tre Pastorelli di Fatima, infatti, la Madonna, da vera "Illuminatrice", fece una lezione materna di perfezione della vita cristiana di amore divino vissuto in preghiera e penitenza, insegnando a loro, in particolare, le tre forme della penitenza da praticare in tutto e per tutto, come già riportato anche in una pagina precedente:  

- la penitenza del compimento esatto dei propri doveri di stato durante il giorno:  

- la penitenza dell’accettazione serena di sofferenze, malattie, dispiaceri dall'esterno;  

- la penitenza volontaria della ricerca di qualche sacrificio personale da offrire.  

 

   E noi sappiamo che fu davvero splendida la corrispondenza dei tre Pastorelli di Fatima, cresciuti dalla Madonna come veri figlioletti, capaci di mettere in pratica le virtù eroiche, menando generosissimamente una vita angelica di amore ardente a Dio Uno e Trino, alla Santissima Eucaristia, al Cuore Immacolato di Maria, a cui offrivano tutte le loro penitenze e sacrifici volontari per salvare le anime dalla perdizione nell'inferno eterno.  

 

L'inferno c'è: credere a Gesù e a Fatima ...  

   Pensando alla condizione pietosa in cui si è ridotta oggi l'umanità, la scuola di vita cristiana così angelica dei tre Pastorelli di Fatima, cresciuti e formati dal Cuore Immacolato di Maria, potrebbe e dovrebbe servirci per vergognarci e smuoverci, finalmente, dalla nostra mediocrità di cristiani così accidiosi e sporchi.  

   Con parole forti e audaci; ecco come di pronuncia il beato GabrieLe M. Allegra (che era allora ignaro delle orrende immoralità e delle più immonde depravazioni "contro natura", diventate oggi legge di Stato anticristiano: aborto, divorzio, adulterio, omosessualità; lesbismo, pedofilia ...).  

   Oggi, scriveva il beato Allegra, «L'assalto dell’erotismo, della sozza pornografia, di una moda che intossica e avvelena ... esige che noi viviamo uniti a Maria, anzi inclusi dentro il suo Cuore Immacolato, altrimenti si ruzzola, si precipita nel fango ...  

   Attenti cristiani: vi supplico, ascoltate la parola di tanti santi confermata dall'esperienza: si perde l'anima, cioè si va all’inferno o per la disonestà dei costumi; o anche per altri peccati; ma quasi sempre insieme con la lussuria ...  

   La Madonna, a Fatima, ai suoi tre piccoli veggenti mostrò L'inferno! E se anche non si volesse prestare fede a questa rivelazione, si deve prestar fede a Gesù che parla dell'inferno, e tante volte, nel suo Vangelo». 

Padre Stefano Manelli 

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