Caratteri dello spirito diabolico circa i moti o atti della volontà, affatto opposti ai caratteri dello spirito di Dio.
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§. IX.
144. Ottavo carattere si è la doppiezza, la finzione e la simulazione. Il padre della menzogna non può ingenerare nei nostri animi quella sincerità, veracità, e semplicità, che comunica Iddio allo spirito de' suoi servi: Se ciò facesse troppo sarebbe a sé stesso dissimile. Bisogna dunque che v'ingerisca spirito di bugia, o di doppiezza. La sapienza di questo mondo dice San Gregorio, consiste in ricoprire con macchine ingannevoli gli affetti del cuore, nascondere con parole artificiose i propri sentimenti, far che il falso apparisca vero, e il vero falso (S. Greg. Mor. lib. 10, cap. 16): questa doppiezza e finzione biasimevole, segue a dire il santo si stima tanto nel mondo, che è oggetto di ammirazione a chi non l'ha ed è materia di superbia e di arroganza e chi la possiede (Ibid.): è vero, che il santo dottore attribuisce questi vizi allo spirito mondano (Ibid.): ma questo stesso prova, che debbansi imputare anche allo spirito del demonio, mentre questi due spiriti, come già dicemmo, sono confederati ai danni delle nostre anime. In somma spirito doppio e finto non è mai buono.
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G. BATTISTA SCARAMELLI SERVUS IESUS
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