Sabato 30 gennaio 2021
Quanto all'anima, i teologi che seguono san Tommaso d'Aquino hanno una certezza, eppure l'anima, creazione di Dio, è ben nota solo a Lui stesso. Gli uomini hanno iniziato a conoscere il corpo umano quando sono stati in grado di vederlo all'interno, quando sono stati in grado di sezionare i corpi, studiarli e comprenderli. Non possono sezionare l'anima, non possono vederla in un altro uomo, né possono studiarla in modo fisico perché è immateriale. È naturale perché Dio lo ha creato per vivere nel tempo e in un corpo materiale, l' anima pur essendo distinto da esso. Un corpo ha la sua vita, un'anima ha la sua vita, uno spirito ha la sua vita, ma ognuno è utile all'altro; E quando la morte del corpo li separa, l'anima è liberata e continua la sua vita, lo spirito continua la sua vita.
L'angelo custode, come ho già detto, è lo spirito del corpo e dell'anima, l'anima ha bisogno del corpo per affermarsi, per santificarsi, per crescere, per maturare, per raggiungere la vita eterna alla fine della sua maturità. L'anima che rifiuta Dio è dannata, l'anima che accetta Dio, che si dedica a Lui e si mette al Suo servizio come Lui vuole, vale a dire, secondo la sua condizione, quest'anima è aiutata dal suo angelo custode che la influenza, la dirige e la guida. È così che l'angelo, puro spirito, è lo sprone dell'anima che si piega ai suoi impulsi, alle idee che soffia in essa, all'attrazione del bene che le comunica. L'angelo custode non la lascia, è nell'anima e lei vive attraverso di lui, è attraverso di lui che può conoscere Dio, è attraverso di lui che accede a ciò che è oltre il mondo fisico.
Gesù Cristo aveva il Suo Spirito in Lui, che era Dio, e Dio Gli disse, durante la Sua preghiera, tutto ciò che doveva fare, tutto ciò che doveva sapere e tutto ciò che ci si aspettava da Lui. Essendo la Seconda Persona della Santissima Trinità, ha assunto la natura umana, ma è esistito come è sempre stato, prima ancora di incarnarsi. In cielo è sempre stato il Signore Gesù Cristo senza principio né fine, e sulla terra ha preso carne dalla Beata Vergine Maria. Il suo angelo custode era Dio stesso e poiché, a differenza di ogni altro essere umano, esisteva prima della sua incarnazione, sapeva tutto, comandava tutto; come uomo sulla terra, Egli pregava per preservare la Sua unità divina, per rispettare la Sua Divina Parola, per rimanere fedele in ogni cosa al Suo Padre nei Cieli e alla Santissima Trinità alla quale era intimamente unito poiché ne faceva parte.
L'angelo è uno spirito puro, ma è creato; Dio è un puro Spirito increato. Dio ha comunicato la sua vita agli angeli, che hanno ricevuto ciascuno una virtù divina che è la loro vita, la loro personalità. Nessun angelo è come un altro angelo, così come nessun uomo è come un altro uomo. E a tutti gli uomini è stata data un'anima e un corpo di cui devono prendersi cura durante la loro ascesa alla vita eterna. Diventano allora questo o quel santo, avendo acquisito attraverso la loro santità l'accesso alla Dimora di Dio.
L'angelo che è stato vigliaccamente abbandonato da un uomo depravato, lo lascia alla fine della sua vita terrena, perché allora l'anima è condannata e la sua continuità avviene senza di lui, nell'abisso dei demoni e dei vizi incorreggibili. L'angelo si fa allora carico di un'altra vita, corpo e anima, e si legherà a lei eternamente se accetterà il Piano di Dio su di lei e accederà alla Vita eterna.
L'orrore della dannazione è accentuato dalla perdita dello spirito che era quello dell'anima prima di essere dannata e perduta. Aver perso la virtù di Dio che era la propria, la propria personalità, è una perdita terribile per l'anima caduta, che non è più se stessa, che viene abbandonata senza alcuna speranza né amore. L'abbandono dell'angelo custode è una delle grandissime prove dell'anima all'inferno, perché egli era e non è più con essa. Lui era il legame attraverso il quale lei avrebbe potuto o potuto conoscere Dio, ma quel legame si è spezzato e lei è attratta dalle profondità infinite dell'Abisso.
Il legame dello spirito è per l'anima ciò che una madre è per il suo neonato: lei è tutto per lui, gli porta il suo nutrimento, il suo calore, la sua consolazione, il suo conforto, il suo luogo accogliente. L'angelo è tutto per l'anima, le dà la sua nobiltà, la sua grandezza, le virtù e la sua in particolare, e quando appare davanti a Dio nel momento del suo giudizio particolare, è con essa.
La lascia andare in Purgatorio, ma non la lascia. Egli è meno visibile per lei, come non era visibile, con alcune eccezioni, per lei sulla terra, ma le porta la speranza e tutte le qualità da acquisire in questo tempo di penitenza e di riparazione. Lui è il suo spirito e rimane tale.
Suor Beghe
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