L’Anticristo nel Nuovo Testamento
Noi vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con Lui, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare … quasi che il giorno di Dio sia imminente.
Nessuno vi inganni in alcun modo. Prima infatti dovrà venire l’apostasia e dovrà essere rivelato iniquo, il figlio della perdizione…. E il Signore lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà all’apparire della sua venuta….e tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma hanno acconsentito all’iniquità siano condannati…. Dio vi ha scelto come primizia ….(159)
Come indicato precedentemente, il riferimento di Paolo a “l’apostasia” , ad “il senza legge” ed a “il figlio della perdizione”, proprio come Matteo e Marco, indicano il Libro di Daniele. E’ degno di citazione che “la desolazione dell’abominio” appare alla fine del mondo, cioè dopo l’Era di Pace . E’ riportata nel Vangelo di Matteo come la più grande tribolazione che il mondo mai sperimenterà, ed in Daniele come “un tempo di insuperabile angoscia”, quando il santo tempio di Dio è dissacrato –il tempio rimanente della costruzione durante l’era,(160) e dopo cui “tutte queste cose dovranno finire”. La spiegazione di Paolo per le conseguenze del finale scatenamento del male improvvisamente torna in favore degli eletti di Dio:
Poiché noi crediamo che Gesù mori e risorse, per volontà di Dio, tramite Gesù, portare con lui tutti quelli che si erano addormentati. In verità, vi diciamo questo, in nome del Signore, che noi che siamo vivi, che siamo lasciati, saremo riunti a quelli nelle nuvole per incontrare il Signore nelle nuvole. Così noi saremo sempre con il Signore. (161)
In questo passaggio, le trombe di Dio che accompagnano il ritorno di nostro Signore si riferiscono al Libro della Rivelazione, tra cui le molte trombe soltanto una accompagnerà nel Giudizio Finale:
Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano: “Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al suo Cristo: egli regnerà nei secoli dei secoli.” Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo: “Noi ti rendiamo grazie Signore Dio onnipotente…. Perché hai messo mano alla tua grande potenza, e hai inaugurato il tuo regno…. E’ giunta l’ora della tua ira, il tempo di giudicare i morti. (162)
Sia le trombe di Paolo che di Giovanni mostrano straordinarie similarità. Non solo indicano il ritorno finale di Dio nella gloria, ma annunciano anche il Giudizio Finale sui vivi e sui morti. Non come il Giudizio Particolare prima dell’Era di Pace, la tromba finale segnala il Giudizio Finale e l’inizio del regno eterno di Cristo con la razza umana nella nuova ed eterna Gerusalemme.
Rev. Joseph L. Iannuzzi
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