mercoledì 16 settembre 2020

Il movente si rafforza



La Battaglia  Finale del Diavolo

Su richiesta del Cardinale Ruffini, dalla fede incrollabile, attorno al  1948 Papa Pio XII iniziò a considerare l’idea di convocare un Concilio  generale, passando diversi anni a compiere i preparativi necessari.  Vi sono prove che alcuni elementi progressisti a Roma riuscirono a  dissuadere Pio XII dal portare a realizzazione un simile concilio, dato  che sarebbe stato sicuramente conforme alla Humani Generis ed alle sue  condanne verso gli errori modernisti. Come questa grandiosa enciclica  del 1950, quel nuovo concilio avrebbe sicuramente combattuto “le false  opinioni che minacciano di sottominare le fondamenta della dottrina  Cattolica”.120
Allo stesso tempo, gli “errori della Russia”, di cui aveva parlato la  Madonna di Fatima, si stavano diffondendo all’interno della Chiesa  stessa. Vari ordini religiosi Cattolici ne erano già risultati infetti, come  ad esempio il cosiddetto movimento dei “Preti Operai,” così chiaramente  infiltrato dai Comunisti, che negli anni ’50 Pio XII ne ordinò la chiusura.  Tragicamente, Pio XII si convinse di essere troppo vecchio per  sostenere il peso oneroso di un Concilio che affrontasse a viso aperto  i ranghi sempre più numerosi dei nemici della Chiesa, e si rassegnò  all’idea che questo sarebbe stato un “compito del mio successore”.121  Papa Pio XII morì il 9 ottobre 1958.
Ci stiamo avvicinando sempre di più a quell’anno fondamentale che  ben conosciamo. Siamo nel 1958, due anni prima del 1960 – data in  cui il Terzo Segreto avrebbe dovuto essere rivelato, secondo i desideri  della Vergine di Fatima e come testimoniato da Suor Lucia. Durante  tutto il Pontificato di Pio XII, il Sant’Uffizio, tramite l’abile direzione  del Cardinale Ottaviani, aveva mantenuto intatta la fede Cattolica,  tenendo a freno i cavalli selvaggi del modernismo. Molti degli odierni  teologi modernisti raccontano con sdegno come essi stessi ed i loro  amici fossero stati “messi a tacere” durante questo periodo.
Ma neanche il Cardinale Ottaviani poteva evitare quello che  sarebbe accaduto nel 1958, cioè l’elezione di un nuovo tipo di Papa che  “i progressisti credevano sarebbe stato dalla loro parte”122, che sarebbe  salito al Trono Pontificio e avrebbe costretto un riluttante Ottaviani a  rimuovere il cancello del recinto e a far uscire la mandria scatenata.  Un simile stato di cose era già stato previsto. Alla notizia della morte  di Papa Pio XII, il vecchio Don Lambert Beauduin, amico di Roncalli  (futuro Papa Giovanni XXIII) confidò a Padre Bouyer: “Se eleggono  Roncalli, tutto si risolverà; egli sarebbe capace di indire un concilio e di  consacrare l’ecumenismo”.123
A questo punto del libro dobbiamo chiarire, a beneficio soprattutto di  un lettore non Cattolico, che i cambiamenti avvenuti nell’orientamento  basilare della Chiesa di cui stiamo discutendo sono assolutamente senza  precedenti, nella Chiesa, e rappresentano forse la peggiore crisi della  sua storia. Uno studio attento di ciò che segue chiarirà i motivi per cui il  Messaggio di Fatima, con la sue richieste di consacrazione e conversione  della Russia in quanto portatrici di una pace mondiale, siano diventate  inaccettabili agli occhi degli ecclesiastici liberali e politicamente corretti  di questi ultimi 50 anni. Questi cambiamenti senza precedenti, nella  Chiesa Cattolica, non sono una benedizione, bensì un grave danno per chi  non è Cattolico, dal momento che il risultato di questo “adeguamento”  della Chiesa, non porta soltanto agli scandali sacerdotali a cui stiamo  assistendo, ma anche al fallimento dell’elemento umano della stessa  nel compiere un’azione – la solenne consacrazione della Russia – che  porterebbe grandi benefici all’umanità intera.

Padre Paul Kramer

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