Preghiera incessante della Chiesa!
Dal dialogo, dalle espressioni e pensieri che il demonio esprime quando il posseduto è in trance, l’esorcista non ha dubbi che a parlare sia il demonio. Non si tratta di sdoppiamento di persona per malattia mentale, ma di una entità diversa, nascosta nella persona. Mette a tacere il posseduto ed usa le sue facoltà, manifestando intenzioni, volontà, idee, conoscenze che non possono appartenere al posseduto.
Esatta la presa di coscienza di Fra Benigno, uomo di fede, che i risultati maturano se seguiamo l’insegnamento di Cristo: la preghiera e il digiuno. È certo che: “Se ci fosse un coinvolgimento maggiore, se con l’esorcista ci fosse veramente una Chiesa che prega, la liberazione definitiva avverrebbe più presto” (p.116). Pietro era in carcere e venne prodigiosamente liberato, perché c’era una Chiesa che pregava!(cfr At 12,1-11) Spesso il giovane posseduto, Tobia, mi chiede di pregare per lui. Dopo otto lunghi anni di esorcismi, due volte la settimana, con più esorcisti famosi, è profondamente convinto che tutto dipende dalla preghiera. Per questo motivo invece che cercare altri esorcisti, preferisce continuare con le preghiere e le benedizioni di liberazione. La lotta con il demonio continua come prima, pregando spesso per Tobia. Al resto suppliranno l’obbedienza alla Chiesa e al Signore, la missione di Maria, la comunione dei Santi. Si tratta di amare con la preghiera e il digiuno i più poveri, i veri ultimi. Esistono anche interferenze di sacra gelosia: “Fa anche lui l’esorcismo, pur non essendo uno dei nostri”! “No! faccio preghiere di liberazione”!
Dio per allontanare il demonio, ascolta anche la preghiera di altre Chiese Cristiane. Un militare si presenta da Amorth per chiedere l’esorcismo. Subito ha un certo timore di fare l’esorcismo da solo, data la statura del personaggio. Si è sentito più tranquillo nella sua incolumità fisica, quando viene accompagnato dal padre e dallo zio, sempre della tribù dei giganti. Il giovane militare frequenta per un certo tempo gli esorcismi e poi, senza avvertire, non si fa più vedere.
Successivamente scrive una lettera per ringraziare P. Amorth e informarlo sul cammino compiuto. Su consiglio di un cristiano evangelico ha partecipato ad incontri di preghiera della Chiesa evangelica, invocato lo Spirito Santo e interceduto per i meriti del Sangue di Cristo la liberazione con giornate di preghiera. Sono spariti i disturbi di stomaco e le sofferenze del militare.
In un primo momento P. Amorth ha provato una certa amarezza per essersi visto messo da parte. Poi ricorda le parole degli Apostoli a Gesù: “Abbiamo visto uno che cacciava il demonio, ma non era uno dei nostri: glielo abbiamo vietato” (Mc 9,38). Le parole di Gesù illuminano la mente di P. Amorth. Comprende che Dio può servirsi anche di altri cristiani per cacciare il demonio.
P. Amorth racconta pure la liberazione di un posseduto per le preghiere di due sacerdoti anglicani, perché due sacerdoti cattolici non l’avevano voluto fare, non ci credevano. P. Amorth conclude che Dio si serve anche di chi non è esorcista, o non appartiene alla Chiesa cattolica. Anche le preghiere di liberazione fatte negli incontri del Rinnovamento dello Spirito giovano nella lotta contro il demonio.
FRATELLO ESORCISTA
Nessun commento:
Posta un commento