sabato 16 gennaio 2021

Il buon samaritano delle vittime del demonio

 


Preghiera incessante della Chiesa!  

Dal dialogo, dalle espressioni e pensieri che il demonio  esprime quando il posseduto è in trance, l’esorcista non ha  dubbi che a parlare sia il demonio. Non si tratta di sdoppiamento di persona per malattia mentale, ma di una entità diversa, nascosta nella persona. Mette a tacere il posseduto ed usa  le sue facoltà, manifestando intenzioni, volontà, idee, conoscenze che non possono appartenere al posseduto. 

Esatta la presa di coscienza di Fra Benigno, uomo di fede,  che i risultati maturano se seguiamo l’insegnamento di Cristo:  la preghiera e il digiuno. È certo che: “Se ci fosse un coinvolgimento maggiore, se con l’esorcista ci fosse veramente una  Chiesa che prega, la liberazione definitiva avverrebbe più presto” (p.116). Pietro era in carcere e venne prodigiosamente  liberato, perché c’era una Chiesa che pregava!(cfr At 12,1-11)   Spesso il giovane posseduto, Tobia, mi chiede di pregare  per lui. Dopo otto lunghi anni di esorcismi, due volte la settimana, con più esorcisti famosi, è profondamente convinto che  tutto dipende dalla preghiera. Per questo motivo invece che  cercare altri esorcisti, preferisce continuare con le preghiere e  le benedizioni di liberazione. La lotta con il demonio continua  come prima, pregando spesso per Tobia. Al resto suppliranno  l’obbedienza alla Chiesa e al Signore, la missione di Maria, la  comunione dei Santi. Si tratta di amare con la preghiera e il  digiuno i più poveri, i veri ultimi. Esistono anche interferenze  di sacra gelosia: “Fa anche lui l’esorcismo, pur non essendo  uno dei nostri”! “No! faccio preghiere di liberazione”!  

 Dio per allontanare il demonio, ascolta anche la preghiera  di altre Chiese Cristiane. Un militare si presenta da Amorth  per chiedere l’esorcismo. Subito ha un certo timore di fare  l’esorcismo da solo, data la statura del personaggio. Si è sentito più tranquillo nella sua incolumità fisica, quando viene accompagnato dal padre e dallo zio, sempre della tribù dei giganti. Il giovane militare frequenta per un certo tempo gli esorcismi e poi, senza avvertire, non si fa più vedere.  

Successivamente scrive una lettera per ringraziare P. Amorth e informarlo sul cammino compiuto. Su consiglio di un  cristiano evangelico ha partecipato ad incontri di preghiera  della Chiesa evangelica, invocato lo Spirito Santo e interceduto per i meriti del Sangue di Cristo la liberazione con giornate  di preghiera. Sono spariti i disturbi di stomaco e le sofferenze  del militare.  

In un primo momento P. Amorth ha provato una certa amarezza per essersi visto messo da parte. Poi ricorda le parole  degli Apostoli a Gesù: “Abbiamo visto uno che cacciava il  demonio, ma non era uno dei nostri: glielo abbiamo vietato” (Mc 9,38). Le parole di Gesù illuminano la mente di P.  Amorth. Comprende che Dio può servirsi anche di altri cristiani per cacciare il demonio. 

P. Amorth racconta pure la liberazione di un posseduto per  le preghiere di due sacerdoti anglicani, perché due sacerdoti  cattolici non l’avevano voluto fare, non ci credevano. P. Amorth conclude che Dio si serve anche di chi non è esorcista,  o non appartiene alla Chiesa cattolica. Anche le preghiere di  liberazione fatte negli incontri del Rinnovamento dello Spirito  giovano nella lotta contro il demonio.

FRATELLO ESORCISTA

Nessun commento:

Posta un commento