domenica 1 agosto 2021

LA COLLABORAZIONE DEGLI UOMINI

 


Cosa fare con questi diavoli 


DOMANDA: È possibile che Dio permetta a satana di generare tante sventure e tanti mali sull'uomo? 

R. - Questa è la domanda che angoscia e rende incredule tante persone coinvolte in questi inspiegabili drammi di distruzione. Me lo chiedono tante volte: «É possibile che Dio permetta che facciano tutto questo? Non posso credere a queste cose, perché mi sembra impossibile che Dio le possa permettere». 

La spiegazione viene guardando l'uomo, e non satana. 

Dio ha concesso all'uomo una libertà senza limite per fare il bene e anche il male. L'uomo, come vediamo anche oggi, può in mille modi colpire un altro uomo: delitti, rapimenti bombe, inquinamento, lotte, guerre, torture... e può anche servirsi di satana per colpire i fratelli. 

La grande verità: satana fa strage tra gli uomini perché questi lo invocano, ci si mettono in contatto, si donano a lui, partecipano alla sua potenza. 

Il contatto tra l'uomo e satana è cosa vecchia quanto l'uomo: avvenne per il primo peccato con Adamo ed Eva nel paradiso terrestre e non si è più interrotto. 

 

DOMANDA: Oggi con la grande evoluzione dell'uomo, con il progresso della scienza e della tecnica, queste cose sembrano del tutto superate. Ormai si dice, è «roba da medioevo» e fare questi discorsi vuol dire far ripiombare l'uomo nei secoli oscuri di un'epoca sorpassata. Non ti pare? 

R. - Chiunque dice «roba da medioevo» è un ignorante. E mi spiego subito prima che questo termine sembri offensivo per qualcuno. 

Entriamo per un momento nei più antichi millenni della storia che conosciamo. Apriamo prima di tutto la Bibbia. Ascoltiamo la forza che hanno queste sei espressioni bibliche prese dai primi cinque antichissimi libri della Bibbia, chiamati Pentateuco che si ispirano agli insegnamenti di Mosè, vissuto verso il 1400 avanti Cristo: 

«Non lascerai vivere colei che pratica la magia» (Es 22, 17). 

«Non praticherai alcuna sorte di divinazione e di magia» (Lv 19, 26). 

«Non vi rivolgerete né a negromanti né a indovini; non li consultate per non contaminarvi in mezzo a loro» (Lv 19, 31). 

«Se un uomo si rivolge ai negromanti o agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, Io volgerò la faccia contro quella persona» (Lv 20, 6). 

«Se un uomo o una donna in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte con la lapidazione» (Lv 20, 27). 

«Non si trovi in mezzo a voi chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti e gli indovini né chi interroghi i morti: perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore» (Dt 18, 10-12). 

Prendiamo ora una altro brano dalla Bibbia, che si situa in epoca molto posteriore, ai tempi della deportazione e dell'esilio del popolo ebraico in Babilonia (597-538 avanti Cristo). 

Il libro di Isaia parla per bocca di un profeta che viveva da deportato in mezzo ai deportati. Come risulta dal contesto, conosceva benissimo fiumi, canali, tesori e idoli della potente nazione babilonese e fa una durissima e sarcastica requisitoria contro quel popolo per la pratica diffusissima e la fiducia smisurata che riponeva nella magia. 

«Ma ti accadranno queste due cose, d'improvviso, in un sol giorno; perdita dei figli e vedovanza piomberanno su di te, nonostante la moltitudine delle tue magie, la forza dei tuoi molti scongiuri... Si presentino e ti salvino gli astrologi che osservano le stelle, i quali ogni mese ti pronosticano che cosa ti capiterà. 

Ecco, essi sono come stoppia: il fuoco li consuma; non salveranno se stessi dal potere delle fiamme. Non ci sarà brace per scaldarsi, né fuoco dinanzi al quale sedersi. Così sono diventati per te i tuoi maghi, con i quali ti sei affaticata fin dalla giovinezza; ognuno se ne va per suo conto, nessuno ti viene in aiuto... Sta pure ferma nei tuoi incantesimi e nella moltitudine delle magie...» (Is 47, 9-15). 


Riflettiamo ora su questi brani della Bibbia: 

1 - I primi testi presi dal Pentateuco hanno avuto una redazione definitiva circa 500 anni avanti Cristo, ma la loro composizione scritta è iniziata almeno 1000 anni avanti Cristo e si ispirano alle diposizioni del grande condottiero Mosè, che in alcuni casi prescriveva addirittura la pena di morte per chi operava queste pratiche. 

Ci dobbiamo chiedere: ma da dove questo popolo aveva appreso tutte queste forme spiritiche? La risposta non è difficile: questo popolo era fuggito dall'Egitto, dal grande impero dei Faraoni. Questa civiltà, una delle più antiche che conosciamo, aveva avuto inizio circa 4000 anni avanti Cristo e la storia dice che la magia era dominante nella cultura di quel popolo, soprattutto nella corte imperiale. 

2 - II secondo brano preso da Isaia proietta una chiara visione della penetrazione della magia nella vita dell'altra grande cultura di quei tempi lontani. La civiltà assirobabilonese risale a 3500 anni avanti Cristo. 

Dice l'autorevole Bibbia di Gerusalemme, commentando Isaia 2, 6: « La divinazione è stata molto praticata nell'antico Oriente e lo fu anche in Israele malgrado le condanne». 

Pensiamo perciò di poter affermare che già 6000 anni fa esisteva il rapporto degli uomini con gli spiriti. 

3 - Ma all'estensione del tempo bisogna aggiungere l'estensione nello spazio: il medioevo, sorto dopo la caduta dell'impero romano, abbraccia solo, molto limitatamente, una parte del centro Europa, mentre i fenomeni di spiritismo e di magia si riscontrano ancora oggi in tutto il mondo. 

Sappiamo dai missionari degli stregoni di tribù primitive; sappiamo dei grandi centri che si trovano nell'America Latina, che addirittura sono mete di attrattiva turistica. 

Sono abbastanza diffusi oggi libri e opuscoli del vescovo mons. Emanuele Milingo, figlio di una tribù di primitivi dello Zambia. Sono impressionanti le descrizioni che vi si leggono sui riti e i poteri magici degli stregoni di quei villaggi. 

Don Gabriele Amorth, nel suo noto libro, ripete un paio di volte che gli esorcismi più difficili che ha dovuto fare erano su persone che provenivano dal Brasile o dall'Africa. 

Secondo la nostra visione, maturata da lunghe esperienze in questo settore, siamo giunti a una precisa convinzione: dal primo cedimento di Adamo e di Eva, satana non ha più abbandonato la stirpe umana, in ogni luogo e in ogni tempo. 

La conferma autorevole a questa visione ci viene da importanti parole tratte dal documento del Vaticano II. La Chiesa nel mondo contemporaneo (più conosciuta con il titolo latino Gaudium et spes), che è di vasta apertura e dovrebbe essere accettato anche dagli ecclesiastici più esigenti. 

«Tutta intera la storia umana è infatti pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall'origine del mondo, destinata a durare, come dice il Signore, fino all'ultimo giorno» (Gaudium et spes 37). 

Dunque tutta la storia umana è contaminata dall'infiltrazione di satana. 

Liquidare con la frasetta: «È roba da medioevo» questa grande realtà documentata dalla storia, sin dalle più antiche civiltà fino a oggi, e dalla sua operatività in ogni parte del mondo, è un atto colossale di ignoranza e siccome l'ignoranza si medica studiando i problemi, basta prendere anche una modesta enciclopedia... 

Sacerdote Esorcista Raul Salvucci 

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