LIBRO DEL PROFETA DANIELE
35 Allora si frantumarono anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e divennero come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via senza lasciare traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta la terra.
Non solo la pietra non mossa da mano d’uomo colpì e frantumò la statua riducendola in polvere, la pietra stessa crebbe fino a divenire una montagna.
Allora si frantumarono anche il ferro, l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e divennero come la pula sulle aie d’estate; il vento li portò via senza lasciare traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta la terra. La storia non è dalla storia.
La storia non è uno sviluppo “naturale” di essa. Vi è nella storia qualcosa che non è il frutto della storia. Viene dal di fuori di essa.
La pietra non è stata mossa da mano d’uomo. Altrimenti sarebbe stata la storia a muovere la storia. La pietra che ha modificato la storia diviene storia.
È la pietra che prende il posto della statua, ma non come statua, bensì come grande montagna che riempie tutta la terra. È passaggio non della storia.
Anche questa verità va ben ponderata. La storia non ha in se stessa il principio del suo farsi e del suo divenire. Farsi e divenire sono dal di fuori.
La Scrittura Santa attesta ad esempio che tutta la storia del popolo del Signore non è sviluppo naturale. Essa è storia fatta da Dio per mezzo del popolo.
Ora interessa solo affermare questa verità: il principio del divenire della storia non è nella storia, ma fuori di essa. Nessuno ha il governo della storia.
La stoltezza dell’uomo di sempre consiste proprio in questo: nel pensare che lui possa governare la storia. La pietra è mossa non per mano d’uomo.
MOVIMENTO APOSTOLICO CATECHESI
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