Gesù
Mia piccola Maria, Iddio rivela la sua sapienza ai piccoli, agli umili, dato che essa nasce e ne dà rivelazione nella semplicità dell’animo. È scienza infusa dallo Spirito che permea un cuore aperto alla sua azione, ed è il cuore il mezzo che ne permette ogni sua conoscenza. Quanti dotti e sapienti umani che, pur avendo scrutato le scritture e conoscendole tutte, non si sono incontrati con Dio, in quanto non si sono fatti minimi. Sono rimasti nelle loro grandezze superbi, così grandi che non hanno bisogno di colmarsi che non di sé, dei propri meriti, delle proprie conoscenze, sì che non possono incontrarsi con l’essenza del Padre celeste, conoscerne le confidenze, i suoi segreti e misteri, le intimità che possono essere rivelate solo mediante un rapporto d’amore, di fusione in chi si fa povero, in chi si pone in ascolto, in chi lascia che Iddio lo plasmi.
Chi è il piccolo, chi è l’umile? Chi si piega e si pone a servizio. Questi è colui che ama e di cui Dio si compiace. Cosa fa un genitore, come si rapporta con i suoi figli? Prende il più piccolo e lo porta in braccio, lo trae a sé sino alla sua guancia per baciarlo. Si pone ai suoi orecchi per dirgli le parole più dolci e suadenti. Ugualmente fa il Padre Santissimo con le sue creature. Nella storia della Chiesa voi vedete tempestate di vite di santi che si sono fatti tali proprio perché umili, spesso nascosti al mondo, ma conosciuti da Dio, che non hanno richiesto per sé, ma per adempiere il divino volere. Notate di quante visioni la Madre Santissima ha elargito e a chi, se non a semplici creature che, seppur conoscenti di poche nozioni basilari della fede, avevano però un animo puro, innocente, con un foglio bianco dove lei ha potuto scriverne una storia Santa.
Quanti santi non noti o non santificati dalla Chiesa si ergono però come stelle rilucenti in paradiso. Anime che si erano fatte ultime e povere, serve di tutti, e Iddio ne ha tempestato l’anima di virtù e predilezioni. Altri, pur se dotti delle verità di fede e di ogni cognizione teologica, si sono però santificati perché abbandonati alla volontà di Dio: si sono lasciati plasmare da lui e il Signore, sulle loro basi di conoscenza, li ha arricchiti ulteriormente in modo che ne divenissero tesoro per la Chiesa intera.
È lo Spirito che chiama e va alla ricerca dell’anima di cui ha somiglianza, che porta lo stampo dell’umiltà: ne è attratto e vi si riversa ricolmandola di tutti i suoi beni. Il Divino Creatore nel suo immenso giardino, ricolmo delle moltitudini dei più svariati fiori, ne raccoglie uno e lo offre a chi vuole. Sono fiori di ogni suo dono e proprietà, fiori di sapienza che trapianta nelle terre umide e feconde per far sì che se ne ornino e ne diano semenza, spargendo bellezza e profumo e seme su tutti. Quanto maggiormente l’anima si pone alacre a tale servizio, quanto più essa si fa minima e ama, e Iddio ne ricambia e si fa ancor più munifico ricolmandola di ulteriori fiori in modo che rivestendone, ne estenda e ne faccia altri suoi giardini.
Come diventare umili, come farsi piccoli? L’umiltà è la virtù, la dimensione più difficile da vivere per gli uomini, poiché non vogliono perdere il proprio ego, essere gli artefici di sé stessi e della propria vita. Bisognerà molto pregare per chiederne grazia e abbandonarsi all’Eterno, lasciando che egli operi in voi. Spesso per raggiungere questo stato di piccolezza per i molti è rifare un percorso indietro, retrocedere nel tempo, e c’è bisogno di un’opera di purificazione, di sradicamento da ogni intralcio di orgoglio e volontà propria per far sì che si facciano da pietra dura una creta morbida, duttile al dito di Dio che la può modellare per farne uscire la sua opera, un suo strumento nel quale potere infondere del suo sapere e delle sue potenzialità, farne uso e arnese per il bene di tutti gli altri figli. È ciò che descrive la prima lettura. Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia? Quando la creatura si lascia usare per il fine dell’utilità di Dio, ella si è fatta umile. Solo quando lascerà sé stessa potrà incontrarsi con la sapienza del cuore Ma quando l’uomo comprenderà che è nel cuore il segreto di ogni sapienza di Dio?
Vi benedico.
Gocce di Luce
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