(15 marzo 2020)
Questa sera durante la santa Messa Gesù mi ha chiesto di seguirlo, perché doveva mostrarmi una cosa... Ho visto l’Europa inondata da un mare di lava incandescente proveniente dal nord della Russia, scendeva lenta verso l’Italia e la Spagna...
Poi Gesù mi ha mostrato un enorme mulinello nelle acque del mar Tirreno, fra la Sardegna, la Sicilia e la penisola, e da questo enorme vortice nell’acqua sono usciti esseri incandescenti deformi. Gesù mi ha detto che sono demoni che stanno uscendo dall’inferno e si stanno gettando sulla terra. Allora io ho chiesto a Gesù il perché di quella visione e gli ho detto che non abbiamo scampo; Lui mi ha risposto che questo è quello che l’uomo stesso vuole, chi ha aperto la porta dell’inferno sono i figli malvagi e corrotti e ora lo schianto sarà terribile...
“Credete di poter fermare i demoni? Credete che possano causare solo una malattia o una tempesta o una guerra? Voi non sapete cosa avete fatto! L’orda satanica distrugge tutto, non risparmia nulla e vi odia talmente tanto che ardono dal desiderio di trascinarvi nell’abisso dove vi tormenteranno sbranandovi per l’eternità senza tregua...
Solo il mio soffio onnipotente ed il mio comando divino può fermarli e ricacciarli da dove sono usciti, ma molti, troppi figli non mi vogliono, mi hanno cacciato, hanno sputato su di Me, hanno spezzato le mie immagini arrivando ad urinare sopra i crocefissi... Il mio dolore è molto grande, ma se qualcuno di loro vuole tornare e mi chiederà perdono con cuore sincero, brucerò tutti i suoi peccati nel fuoco della mia Misericordia... Ma, il tempo rimasto per questo è poco, molto poco! Ancora desidero fare quello che il mio Isaia disse:
anche se i loro peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve, ma solo fino a quando mi lascerò incontrare... La strada del Buon Pastore è quasi finita, Egli sta tornando nella sua casa!”
Poi Gesù è venuto tra le mie braccia; era tutto ferito, graffiato, tumefatto, sporco di sputi, insanguinato, sporco di terriccio. Mi ha chiesto di farlo riposare e consolarlo, ho scansato i suoi capelli da davanti il viso, aveva gli occhi gonfi e violacei, il naso era rotto e si era gonfiato, il labbro superiore era gonfio e tumefatto, nelle orecchie aveva sangue raggrumato, nella fronte era marcata una profonda ferita longitudinale, tra la mandibola e il collo aveva grossi lividi, i capelli erano tutti raggrumati per causa del sangue coagulato, e Lui con un filo di voce mi ha chiesto di tenerlo tra le braccia. Poi ha aggiunto che voleva che lo accompagnassi dentro il sepolcro, aiutandolo a camminare. Così mi ha chiamata “la sua piccola cirenea”, voleva che lo stendessi sulla pietra e coprissi il suo corpo con un lungo lenzuolo bianco, e dopo aver coperto il suo volto con un altro piccolo panno sopra al lenzuolo, dovevo uscire e rimanere vicino alla pietra quasi rotonda fino a che non fosse tornato...
Il sepolcro era in un giardino e non era molto grande, poteva contenere solo un corpo, già da molto tempo Gesù mi ha detto che quel sepolcro era di Giuseppe e che questo pio uomo lo aveva fatto realizzare nella roccia per un suo servo liberto, già anziano, che per lui era come un figlio, non era giudeo né israelita, era della Cappadocia, ma aveva abbracciato la fede dei padri; si chiamava Ciro Leuco.
Il sepolcro aveva tre scalini di pietra per entrare ed il luogo dove il corpo era disteso, ma non del tutto, era una pietra rettangolare, alta da terra quanto un nostro tavolo normale, forse un po’ più bassa, ed era lunga quanto il corpo santo del Signore, anche se le sue gambe non erano del tutto distese... La larghezza era quella del corpo. Mi ha colpito il fatto che questa pietra era attaccata alla parete di fondo come se uscisse da essa. Poi Gesù, prima che io uscissi, mi ha detto di piegare quel panno piccolo che avevo messo sul suo volto e metterlo su un pezzetto di muro sporgente, laterale alla pietra della deposizione... Già da tempo Gesù mi aveva fatto sapere cosa fosse quel piccolo panno e cosa significasse.
In fine sono uscita, come mi aveva detto di fare, e mi sono seduta vicino alla pietra che chiudeva il sepolcro. In fondo ho visto un cancelletto di legno, non c’erano grandi alberi ma piante, e alcune con piccoli fiori gialli... Mentre guardavo questo, mi sono addormentata!
Ho chiesto a Gesù varie volte come sia possibile che Lui viva ancora tutto questo, dato che Lui, risuscitato, sta alla destra del Padre, nella più completa Gloria...
Gesù mi ha spiegato ogni volta che tutto quello che Lui ha vissuto come uomo era vissuto anche con una Volontà divina ed eterna, per cui la sua vita, passione, morte e resurrezione non cessano mai, ma si ripetono e si ripeteranno contenute nella sua Divinità, fino alla fine dei tempi... Davanti a Lui, creazione, redenzione e santificazione sono un tutt’uno e vivono ed esistono contemporaneamente; pur essendo divise si compenetrano.
Per noi non è facile capire questo...
Quante altre cose Gesù mi ha sempre mostrato!
Ieri sera, dopo la Messa, Gesù era molto agitato e mi ha detto: “Bimba mia, lo spirito di prostituzione si è impossessato di molte donne giovani e non; il loro vestiario è indegno, senza alcun pudore, sono carne in mostra per sguardi avidi e lussuriosi... Loro non sanno di quanti peccati sono responsabili, peccati di sesso, adulterio, pornografia, peccati impuri… Quante anime si perdono per colpa di questo lassismo scabroso di queste donne... Bimba mia, mi fanno schifo, mi offendono, mi oltraggiano, mi perseguitano... Fu detto che il corpo è dimora dello Spirito Santo e loro non sanno che queste vesti, che tolgono ogni dignità femminile, sono le vesti del peggiore dei peccati: quello contro lo Spirito Santo. Nessuno dice loro nulla, i miei ministri ipocriti hanno timore di allontanare le anime. Io non sono venuto e non sono morto per avere una squallida quantità di anime corrotte e sporche, luride di peccato, ma per avere una qualità di anime amanti, luminose, buone, generose. Anche se la mia Chiesa voltasse [le spalle] ai 12 pilastri, Io la curerei e la accetterei con molto amore. Bimba, ti prego, consolami di tutto questo, offrimi il tuo sacrificio”.
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