ECHI DELLE CONTROVERSIE IN ITALIA
Recentemente, poi, anche in Italia, in un opuscolo indirizzato "ai cristiani adulti di oggi" (H. MOURITZ, I grandi temi del Catechismo Olandese, edito dalla Queriniana di Brescia) si affermava che, per i cattolici, la questione della verginità fisica o soltanto morale di Maria nel concepimento di Cristo, era una questione tuttora "aperta" e perciò discutibile! Questo infame opuscolo viene presentato, dalla Editrice Queriniana (Cattolica!...) come una "sintesi completa e precisa" del famigerato Catechismo Olandese. Vi si dice: "Il sorgere di nuove opinioni sulla nascita verginale è stato influenzato dal progresso [o regresso?...] dell'esegesi e da una migliore comprensione della Scrittura [meglio si direbbe: da un nuovo travisamento della Scrittura]. Basandoci su questa nuova comprensione, possiamo domandarci se il racconto dell'annunciazione tramandatoci da Luca (1, 26-38) e da Matteo (1, 13-25) debba intendersi in senso letterale o figurato.
... Il punto cruciale è questo: che cosa hanno inteso dire i due evangelisti con la loro narrazione, considerata come un tutto unico? Intendono descrivere un avvenimento biologico e fisico, o vogliono invece servirsi di un genere letterario per dirci che Gesù è il Figlio unigenito fin dall'origine? In altri termini: Matteo e Luca ci danno un'interpretazione teologica sotto forma di racconto, o vogliono darci invece un documento storico?" (p. 132 s.). Il Mouritz propende verso la prima parte del dilemma. Poco importa a lui che "la suprema autorità della Chiesa" (alla quale sola appartiene l'autentica interpretazione della S. Scrittura) si sia pronunziata in senso contrario, perché la questione - secondo lui - come si presenta oggi, non è stata mai definita "in modo esplicito". E più oltre, a p. 113, aggiunge che ci possiamo chiedere se questa autorità (della Chiesa) difenda l'aspetto fisico della nascita verginale a causa della fede, o, forse per altri motivi, per esempio a causa di una minore valorizzazione della sessualità. E conclude, con la più grande disinvoltura: "Anche se Maria ha concepito Cristo in modo fisico ordinario [non verginalmente, ossia, per opera d'uomo], Essa resta pur sempre Vergine Madre [è lui che sottolinea] per la dedizione di tutta se stessa a Dio. È a Lui, infatti, che ha dato tutto il suo cuore" (p. 135). Sarebbe quindi una Vergine Madre solo di nome, non già di fatto. E aggiunge ancora (quantunque non ve ne sia bisogno): "Giustamente il Catechismo Olandese si ispira a queste verità [meglio avrebbe detto: a queste falsità]. Se ci atteniamo a questo significato essenziale dell'evento salvifico, possiamo considerare ancora aperta la questione se la concezione di Cristo sia stata fisica o meno" (p. 136). La nostra fede - secondo il Mouritz - è... "una fede di ricerca" (ibid.), ossia, una fede in fieri!... (4).
P. GABRIELE M. ROSCHINI O.S.M.
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