giovedì 6 febbraio 2020

La Corredentrice



Gesù parla della Corredentrice negli scritti di Maria Valtorta

Anche Nostro  Signore sa essere “Teologo con i teologi, Mistico con i mistici”… Con il Vangelo in  mano, chi oserà contestare nessuna di queste parole? “La mia dottrina non è mia, ma  di Colui che mi ha mandato. Chi vuol fare la sua Volontà, conoscerà se questa  dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso”  (Gv.7,16-17). 
  
Maria SS. è intimamente e indissolubilmente associata a Cristo unico Mediatore in  tutta l’opera della nostra salvezza, sia nell’operarla (prima fase), sia nell’applicarla ai  singoli membri dell’umanità attraverso i secoli (seconda fase). In forza della sua associazione nell’operare la Redenzione dell’umanità, Maria SS. appare come Corredentrice  insieme al Redentore. In forza invece della sua associazione nell’applicare la Redenzione ai singoli individui dell’umanità, Ella appare come Mediatrice o Dispensatrice di  tutte le Grazie. 
La Corredenzione è una cooperazione al riscatto del genere umano dalla schiavitù del  peccato e della morte, mediante il versamento di un prezzo (cioè, i meriti e le  soddisfazioni del sacrificio di Gesù e di Maria). Anche Ella, come Cristo suo Figlio, è stata “chiamata da Dio ad una missione di Redentrice” (“Quaderni del ‘43”, p. 311), per cui “il suo Cuore, come quello del figlio suo Gesù, fu spezzato dal e per il genere umano” (“Quaderni del ‘43”, p. 312). “Ella è Salvatrice come Gesù” (“Poema”, vol. VI, p. 966) e  in Gesù, unico Salvatore. 
“Noi abbiamo avuto Gesù perché Maria, 34 anni prima della Passione di Lui, ha  accettato di bere il calice dell’amarezza. Sull’orlo del calice che Gesù ha bevuto, fra sudori di sangue, Egli ha trovato il sapore delle labbra di sua Madre e l’amaro del pianto di Maria era fuso col fiele del suo sacrificio. E, crediamolo, farla soffrire –lei che  non meritava dolore– è stata per Gesù la cosa più terribile. Ricordiamo la sua vita  martirizzata di Corredentrice, senza la quale Gesù non sarebbe stato uomo tra gli  uomini e nostro Redentore eterno” (“Quaderni del ‘43”, p. 313). 
“Maria testimonia l’infinito amore misericordioso di Dio verso l’uomo, perché  attraverso Maria, Madre del Redentore, Dio ha operato la salvezza del genere  umano” (“Quaderni del ‘43”, p. 308). 
“Tutta la Grazia si è adunata in una Donna ed Ella l’ha partorito al mondo, perché  fosse redento”  (“Poema”, vol. III, p. 79-80).  
L’associazione di Maria a Cristo Redentore le imponeva la dolorosissima rinunzia a  tutti i diritti materni che Ella aveva sopra di Lui. In ogni istante della sua vita, Ella doveva  ricordarsi –come di fatto si ricordò sempre– che “la vocazione ha diritto di precedenza  sui diritti del sangue” (“Poema”, vol. IV, p. 777). E che ne è allora del quarto Comandamento?  Esso viene appunto dopo i Comandamenti verso Dio.  
E’ doveroso, “quando pensiamo a Maria, meditare questa sua agonia durata 34  anni, fin dal primo istante della sua Maternità, e culminata ai piedi della Croce. Ella  l’ha sofferta per noi” (“Poema”, vol. IX, p. 16). “Del resto tutte le madri rimangono unite  ai figli per sempre” (“Poema”, vol. IV, p. 765). “Col suo sacrificio ha dato inizio alla Redenzione” (“Quaderni del ‘43”, p. 307). “Lei ha rinunziato al Figlio suo, sin dal  momento che l’ha avuto. A Dio lo ha dato. A noi lo ha dato”  (“Poema”, vol. I, p. 192).  

Pablo  Martín  Sanguiao

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