Giovedì. Durante l'adorazione serale, ho visto Gesù flagellato e torturato, che mi ha detto: “Figlia Mia, desidero che fin nelle più piccole cose dipenda dal confessore. I tuoi più grandi sacrifici non Mi piacciono, se li compi senza il permesso del confessore, mentre al contrario il più piccolo sacrificio ha una grande importanza ai Miei occhi, se è fatto col permesso del confessore. Le più grandi opere sono senza importanza ai Miei occhi se sono frutto del proprio arbitrio, e spesso non s'accordano con la Mia volontà e meritano piuttosto un castigo e non un premio; mentre la tua più piccola azione fatta col permesso del confessore, è gradita ai Miei occhi e Mi è immensamente cara. Convinciti bene di questo per sempre. Vigila incessantemente, poiché tutto l'inferno si sta impegnando in tutti modi contro di te, a causa di quest'opera, poiché molte anime si allontaneranno dalla bocca dell'inferno e glorificheranno la Mia Misericordia. Ma non temere nulla, poiché Io sono con te; sappi che da sola non puoi fare nulla”. Il primo venerdì del mese, prima della Comunione, vidi una grande pisside piena di Ostie consacrate. Una mano posò quella pisside vicino a me e la presi in mano. In essa c'erano mille Ostie viventi. Ad un tratto udii una voce: « Queste Ostie sono ricevute dalle anime, per le quali hai ottenuto la grazia di una sincera conversione durante questa Quaresima ». Ed eravamo ad una settimana prima del Venerdì Santo. Trascorsi quel giorno in un profondo raccoglimento interiore, annientandomi per il bene delle anime. Oh, che gioia annientarsi a vantaggio delle anime immortali! So che il chicco di grano, per diventare alimento, deve essere distrutto e stritolato fra le macine, così anch'io, affinché diventi utile alla Chiesa ed alle anime, devo essere annientata, benché nessuno all'esterno si accorga del mio sacrificio. O Gesù, voglio essere nascosta all'esterno come quest'ostia, nella quale l'occhio non distingue nulla e anch'io sono un'ostia consacrata a Te. La Domenica delle Palme. In questa domenica ho sperimentato in modo particolare i sentimenti del dolcissimo Cuore di Gesù. Il mio spirito era là dov'era Gesù. Ho visto Gesù seduto sull'asinello, e i discepoli ed una grande folla che andava assieme a Gesù tutta festante con dei rami in mano. Ed alcuni li gettavano sotto i piedi dove passava Gesù, ed altri tenevano i rami in alto agitandosi e saltando davanti al Signore e non sapevano che fare dalla gioia. E vidi un'altra folla che usciva incontro a Gesù, anche loro coi volti sorridenti e con rami in mano e gridavano in continuazione dalla gioia e c'erano anche dei bambini piccoli, ma Gesù era molto serio. Ed il Signore mi fece conoscere quanto soffri in quelle circostanze. E in quel momento non vidi nient'altro all'infuori di Gesù che aveva il cuore gonfio per l'ingratitudine. La confessione trimestrale. Il Padre Bukowski.
Quando una misteriosa forza interiore mi sollecitò nuovamente, affinché non rinviassi oltre questa causa, non trovando pace, ne parlai al confessore Padre Bukowski, dicendogli che ormai non potevo attendere più a lungo. Il Padre mi rispose: «Sorella, questa è un'illusione, Gesù non può esigere questo, lei ha i voti perpetui, è tutta un'illusione. Lei, sorella, sta inventando qualche eresia ». E gridava contro di me quasi con tutta la voce che aveva. Chiesi se era tutto illusione. Mi rispose: «Tutto ». « E allora come debbo comportarmi d'ora innanzi, la prego di dirmelo ». « Ecco qua, lei, sorella, non deve seguire nessuna ispirazione, deve distrarsi, non badare affatto a quello che udrà nell'anima, cercare di adempiere bene i propri doveri esterni e non pensare per niente a queste cose, vivere in completa distrazione Risposi: « Va bene, poiché finora mi sono regolata secondo la mia coscienza; ma ora, dato che lei mi ordina di non far caso al mio intimo, non lo farò ». E disse: « Se Gesù le dirà di nuovo qualche cosa, la prego di riferirmela, ma lei non deve farla ». Risposi: « Cercherò di essere obbediente ». Non so da dove il Padre abbia preso tanta severità. Quando m'allontanai dal confessionale, tutto un groviglio di pensieri oppresse la mia anima. A che scopo essere sincera? In fin dei conti, quello che ho detto non sono peccati e perciò non ero obbligata a parlarne al confessore. E ancora, com'è bello che non devo più badare al mio intimo, purché vadano bene le cose all'esterno. Ora non ho più bisogno di badare a niente. In realtà fin da ora non dovrò più seguire certe voci interiori, che talvolta mi costano tante umiliazioni. Ma di nuovo un misterioso dolore compresse la mia anima: allora non potrò più trattare familiarmente con Colui al quale anelo così ardentemente? Colui che è tutta la forza della mia anima? Cominciai a gridare: « Da chi andrò, o Gesù? ». Ma dal momento della proibizione del confessore, delle fitte tenebre son cadute sulla mia anima. Ho paura di sentire qualche voce interiore, per non infrangere la proibizione del confessore, d'altra parte agonizzo di nostalgia per Iddio. Il mio intimo è dilaniato, non avendo la mia volontà, ma sono affidata totalmente a Dio. Questo avveniva il Mercoledì Santo, la sofferenza aumentò maggiormente il Giovedì Santo. Quando giunsi alla meditazione, entrai in una specie di agonia, non sentivo la presenza di Dio, ma tutta la giustizia di Dio gravava sopra di me. Mi vidi quasi annientata per i peccati del mondo. Satana cominciò a scherzarmi: « Ecco qua, d'ora in poi non ti interesserai più di anime. Vedi che ricompensa ne hai. Nessuno ti crederà che questo lo vuole Gesù. Guarda come soffri adesso e quello che soffrirai ancora. Dopo tutto, il confessore ti ha liberato fin d'ora da tutto questo ». Adesso posso vivere come mi pare, purché vada bene all'esterno. Questi pensieri terribili mi tormentarono per un'ora intera. Quando s'avvicinò il momento della santa Messa un dolore mi strinse il cuore: io dovrei uscire dalla Congregazione? E dato che il Padre mi ha parlato di eresia, dovrei staccarmi dalla Chiesa? Con voce interiore e dolorosa gridai al Signore: «Gesù, salvami! ». Ma nemmeno un raggio di luce entrò nella mia anima e sentii che le forze mi abbandonavano, come se avvenisse la separazione del corpo dall'anima. Mi sottomisi alla volontà di Dio e ripetei: avvenga di me, o Dio, quello che hai stabilito, ormai in me non c'è più nulla di mio. All'improvviso s'impossessò di me la presenza di Dio e mi penetrò da una parte all'altra fino al midollo delle ossa. Era il momento di accostarsi alla santa Comunione. Un istante dopo la santa Comunione persi la cognizione di tutto ciò che mi circondava e del luogo dove mi trovavo. Ad un tratto vidi Gesù, così come è dipinto nell'immagine, che mi disse: « Dì al confessore che quest'opera è Mia e Mi servo di te come di un misero strumento». E dissi: « Gesù, io non posso far nulla di quello che mi ordini, poiché il confessore mi ha detto che tutto questo è un'illusione e non debbo dar retta ai Tuoi ordini, io perciò non farò nulla di quello che ora mi raccomanderai. Scusami, Signore, ma a me non è permesso nulla, debbo ubbidire al confessore. Gesù, Ti chiedo perdono nel modo più sentito, Tu sai quello che sto soffrendo per questo motivo, ma purtroppo, Gesù, il confessore mi ha proibito di eseguire i Tuoi ordini». Gesù ascoltò con amabilità e soddisfazione queste mie argomentazioni e lamentele. Io pensavo che ciò avrebbe offeso molto Gesù e invece, al contrario, Gesù era contento e mi disse amabilmente: « Riferisci sempre al confessore tutto ciò che Io ti raccomando e quello di cui parlo con te e fa' soltanto quello per cui ottieni il permesso. Non ti turbare e non aver paura di nulla, Io sono con te ». La mia anima fu ripiena di gioia e svanirono tutti i pensieri che la tormentavano, mentre entrarono nell'anima la certezza ed il coraggio. Un momento dopo però fui investita dai tormenti che Gesù soffri nell'Orto degli Ulivi. Questo durò fino al venerdì mattina. Il venerdì sperimentai la Passione di Gesù, ma già in un modo diverso. In quel giorno giunse da noi da Derdy il Padre Bukowski. Una forza misteriosa mi ingiunse di andare a confessarmi e di dire tutto quello che mi era capitato e quello che mi aveva detto Gesù. Il Padre era completamente cambiato e mi disse: “Non abbia paura di nulla, sorella, non le capiterà nulla di male, poiché Gesù non lo permetterà. Dato che lei è obbediente e in questa disposizione d'animo, la prego di non preoccuparsi di nulla. Iddio troverà il modo di realizzare quest'opera, abbia sempre questa semplicità e sincerità e dica tutto alla Madre Generale. Quello che le avevo detto è stato per metterla in guardia, sorella, poiché capitano illusioni anche in persone sante. A queste cose può talvolta mischiarsi qualche suggerimento del diavolo, e proveniente alle volte anche da noi stessi, perciò deve essere prudente. Lei, sorella, continui a comportarsi come ha fatto finora. Lei ha visto che Gesù non si è adirato per questo. Può ripetere queste poche cose, che sono successe ora, al suo confessore fisso”. Una cosa l'ho capita, che debbo pregare molto per ogni confessore, perché lo Spirito Santo lo illumini, poiché quando mi accosto al confessionale e prima non ho pregato fervorosamente, il confessore mi capisce poco. Questo Padre mi esortò a pregare con fervore secondo questa intenzione, perché Dio faccia conoscere e comprendere meglio le cose che vuole da me. « Sorella, faccia una novena dietro l'altra e Dio non rifiuterà la grazia ». Venerdì Santo. Alle tre vidi Gesù Crocifisso che mi guardava e disse: « Ho sete ». Ad un tratto vidi che dal Suo costato uscirono gli stessi due raggi che sono nell'immagine. Nello stesso momento sentii nell'anima un gran desiderio di salvare le anime e di annientarmi per i poveri peccatori. Assieme a Gesù agonizzante mi offrii all'Eterno Padre per la salvezza del mondo. Con Gesù, per Gesù e in Gesù sono unita a Te, o Eterno Padre. Il Venerdì Santo, Gesù soffri in modo diverso nell'anima, da come aveva sofferto il Giovedì. La S. Messa della Resurrezione.
Diario di Santa Sr. Faustina Kowalska
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