lunedì 20 settembre 2021

LA’ DOVE CIELO E TERRA SI INCONTRANO

 


La preghiera e la Messa nella vita del cristiano


La preghiera di ringraziamento

 La lode di Dio porta immediatamente al ringraziamento, perché fa parte della lode riconoscere che tutto è dono. Per questo, lode e ringraziamento vanno spesso insieme.   Gesù rimproverò nove dei dieci lebbrosi per non essere tornati, dopo la guarigione, a rendere gloria a Dio; e il cantico di ringraziamento più noto nella Liturgia incomincia proprio con la Lode “Te Deum laudamus!”.

 Fratelli, dobbiamo imparare a ringraziare; a farlo non per abitudine come se fosse una formalità, e non solo con le labbra, ma col cuore, profondamente convinti che tutto il bene - ed è tanto! - ci viene da Dio. Un cuore grato è un cuore gioioso. Guardatevi perciò dalla tristezza: è un brutto tarlo che consuma a vuoto le energie del cuore e lo rende incapace di gratitudine. Noi siamo così facili a lamentarci! Basta una piccola cosa che non va e subito ci dimentichiamo delle tante cose buone che il Signore ci ha dato; basta una piccola contrarietà, un malumore, una difficoltà della giornata e già non vediamo più tutto il bene che il Signore ci mette a disposizione.  Abituatevi, dunque, a rendere grazie di tutto, molte volte al giorno, delle cose buone e di quelle meno buone, perché sempre potete trasformarle in quella amabilissima Croce del Signore che è fonte di salvezza e di benedizione.  “Del resto - scrive San Paolo - sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio...” (Rom.8,28).

 Avete mai osservato quanto siamo esigenti noi in fatto di gratitudine? Come ci ferisce e ci addolora la mancata riconoscenza per il bene che abbiamo fatto? Non siate così col Signore!  Dite spesso dal fondo del cuore, con sincerità: “Ti rendo grazie, o Signore, per tutti i tuoi benefici”.  Vi assicuro che sono tanti, innumerevoli, perché sono molto più i benefici che non conosciamo che non quelli di cui ci rendiamo conto.  Siamo avvolti dall’amore di Dio e dalla sua benevolenza come una creatura nel grembo materno.

 A questa sua benevolenza dobbiamo poi rendere grazie con speciale gratitudine per quel dono commovente e immenso che Egli ci fa continuamente: il perdono dei nostri peccati.  Tutte le volte che ha messo la pace nella vostra coscienza, dicendovi con le parole del Sacerdote: “Confida, ti sono rimessi i tuoi peccati, va’ in pace”, avete sperimentato che non c’è dono più grande di questa misericordia che perdona.  Non dimenticatelo, conservatene profonda e grata memoria tutti i giorni della vostra vita.

 E infine ringraziate per i doni che vedete nei vostri fratelli.  Fuggite l’invidia e la gelosia che sempre vengono da un cuore angusto e mediocre.  Ringraziate per il bene che vedete negli altri e gioite per i doni che il Signore dispensa in tanti fratelli vostri; sappiate che in cielo la felicità di uno sarà motivo di gioia per tutti.  Se coltiverete la gratitudine verso Dio, vivrete la gratitudine anche fra di voi e sentirete il bisogno di farvi del bene gli uni gli altri, non vantando diritti o privilegi, né difendendo gelosamente le vostre comodità personali, ma trattandovi con larghezza e magnanimità per ringraziare il Padre vostro celeste che è largo e magnanimo verso tutti.

Ferdinando  Rancan

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